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La cimice del nocciolo (Gonocerus acuteangulatus) è un insetto appartenente all’ordine Rhyncota, famiglia Coreidae. È uno dei parassiti del nocciolo più temibili, ed è conosciuto anche con i nomi di gonocero e cimice nocciolata. Se non adeguatamente controllato, una sua invasione può causare gravi danni alle coltivazioni, come l’aborto traumatico delle nocciole o il cimiciato. Ovviamente, non è l’unica cimice che attacca il nocciolo, la pianta è attaccata anche, ad esempio, dalla cimice verde e dalla cimice asiatica, ma è di sicuro quella più specifica per quest’albero.
In quest’articolo capiamo quindi com’è fatto il Gonocerus acuteangulatus, qual è il suo ciclo di vita e quali danni causa alle nocciole. Infine, vediamo quali sono le tecniche di difesa biologia.
Descrizione della cimice del nocciolo
L’adulto di cimice del nocciolo ha un aspetto che lo rende facilmente riconoscibile. Il colore è castano, più o meno scuro, il corpo ha una forma allungata, con un evidente restringimento a livello del torace. Il pronoto, invece, ha forma subtrapezoidale ed è più largo dell’addome, con gli angoli inferiori appuntiti e diretti verso l’esterno. Le antenne sono molto lunghe, rivolte verso la parte posteriore dell’insetto.
Le sua dimensioni sono in media di 12-15 mm di lunghezza.
Uovo
Le uova della cimice del nocciolo hanno forma subellittica e appuntita alle due estremità. Il loro colore è giallo lucente.
Forme giovanili
Come tutte le altre specie di cimici, anche quella del nocciolo attraversa diversi stadi di sviluppo. Quelli più importanti per il riconoscimento del parassita sono la neanide di I età e la ninfa all’ultimo stadio. La prima si presenta con capo e torace rosso, l’addome è verde ad eccezione di una macchia rossa posta dietro le ghiandole odorifere. Non supera i 4 mm di lunghezza. La ninfa, invece, ha un aspetto molto simile alla cimice adulta, fatta eccezione per il colore che è giallo-ocraceo. Non supera i 10 mm di lunghezza.
Ciclo di vita della Gonocerus acuteangulatus
La cimice del nocciolo è solita svernare allo stadio di adulto e in forma solitaria, riparandosi tra gli anfratti della vegetazione spontanea, ai margini dei noccioleti.
Nel mese di maggio queste cimici adulte fuoriescono dai ripari e iniziano a portarsi sugli alberi di nocciole dove si accoppiano e si nutrono. Una femmina riesce a deporre qualche decina di uova, che vengono lasciate isolate o in piccoli gruppetti sulle foglie dell’albero.
Le neanidi di cimici nascono nel mese di giugno, per divenire adulte nel mese di luglio. Fino alla fine dell’estate, gli adulti sono attivi nei noccioleti, in ottobre e novembre avviene l’invernamento.
Dunque, la cimice nocciolata compie una sola generazione all’anno.
I danni della cimice sul nocciolo
L’aborto traumatico dei frutti
Il primo danno che compiono le cimici del nocciolo è detto in gergo tecnico aborto traumatico dei frutti.
In pratica, sia gli adulti che le forme giovanili pungono le nocciole in fase di crescita nel punto in cui il frutto è libero dalla cupola. Con l’apparato boccale, l’insetto riesce a raggiungere la massa midollare della piccola nocciola. La conseguenza è che questa si arresta nello sviluppo e il giovane seme all’interno perisce (da qui aborto traumatico) e si secca. Il seme rimane sospeso nel guscio, che quando viene aperto risulta in pratica vuoto.
Questo tipo di danno avviene nella fase iniziale di accrescimento dei frutti, quindi a inizio estate.
Cimiciato
Ancor più grave è il cimiciato, ovvero il danno causato dalle cimici alle nocciole già cresciute. Questo avviene quando il guscio è già indurito e il seme all’interno ha occupato per intero la cavità del frutto.
Tecnicamente, si tratta di alterazioni che interessano i tessuti cotiledonari della porzione circostante la piumetta, che finisce poi per morire. In altri termini, la cimice, con i suoi stiletti boccali, punge il guscio e raggiunge la parte interna, che appare poi fortemente ingiallita. Con la successiva fuoriuscita di acido oleico, aumenta l’acidità e la nocciola prende un gusto amaro e molto sgradevole. Ne deriva che la qualità del prodotto scade e il frutto non è più buono né per il consumo fresco, né per la trasformazione.
Danni indiretti
La cimice del nocciolo può causare anche danni indiretti. Con le sue punture, infatti, è in grado di trasmettere l’agente patogeno fungino Nematospora coryli, il quale causa la stigmatomicosi, ovvero l’ammuffimento della nocciola.
Come prevenire le invasioni di cimice della nocciola
Nel nostro ecosistema, sono presenti diversi antagonisti della cimice del nocciolo, nello specifico abbiamo: Ooencyrtus gonoceri e Anastatus bifasciatus (imenotteri calcidoidei, oofagi); Trissolcus spp. e Gryon spp. (imenotteri proctotrupidi, oofagi).
La presenza di questi insetti utili nel noccioleto può essere garantita solo da alti livelli di biodiversità, dunque da pratiche agronomiche ecosostenibili.
Ad esempio, la gestione del suolo con l’inerbimento è una di queste.
Pensate a un noccioleto sottoposto a continue lavorazioni o, peggio, a diserbo chimico. Oltre a non avere insetti antagonisti, dove altro possono alimentarsi le cimici se non sugli alberi di nocciole? Purtroppo, nei noccioleti italiani queste pratiche sbagliate sono ancora oggi molto diffuse.
Monitoraggio
È molto importante monitorare la presenza di cimici nel noccioleto, in modo da programmare in maniera oculata i dovuti interventi di difesa. Un sistema molto semplice per scovare questo parassita è quello di sistemare un telo alla base del tronco e scuotere la chioma delle piante, così da far cadere gli insetti. Questa operazione va eseguita periodicamente, a partire dalla seconda metà del mese di maggio ed è utile anche per fare una buona cattura massiva del parassita.
Difesa biologica
Tra i prodotti consentiti in agricoltura biologica, una buona efficacia contro le cimici del nocciolo ce l’ha l’azadiractina, ovvero il principio attivo dell’albero di neem. Il trattamento con questo prodotto è però efficace solo nei confronti delle neanidi, la spessa cuticola delle cimici adulte, infatti, ne fa diminuire drasticamente l’efficacia. Per questo motivo, questa soluzione deve andare di pari passo con un attento e costante monitoraggio.