L’Aleurocanthus spiniferus, detto volgarmente aleurodide spinoso degli agrumi, è un dannoso parassita di recente introduzione nel nostro Paese.
È stato segnalato in diverse regioni italiane e risulta pericoloso in quanto molto prolifico e resistente.
Provoca danni in prevalenza sugli agrumi, ma non risparmia altre specie botaniche d’interesse agrario e piante ornamentali.
È necessario monitorare con attenzione la sua presenza nei frutteti, per evitare che si diffonda sempre di più.
In quest’articolo vediamo che aspetto ha questo insetto e quali danni provoca sulle piante. Inoltre, scopriamo quali sono i rimedi biologici e le tecniche di prevenzione agronomica.
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Origine e diffusione dell’Aleurocanthus spiniferus
Aleurocanthus spiniferus è un insetto della famiglia degli Aleyrodidae, così come la mosca bianca, parassita più noto alle nostre latitudini. L’aleurodide spinoso degli agrumi è infatti originario dell’Asia. È molto diffuso nei paesi dell’Asia tropicale e sub-tropicale, in Africa e nel Pacifico.
Non si capisce bene come sia stato introdotto per sbaglio in Europa, forse attraverso l’importazione di piante infette.
Arrivo in Italia
In Italia è stato segnalato per la prima volta in Puglia, nel 2008, presso frutteti privati della provincia di Lecce. Purtroppo, si è via via diffuso in quasi tutte le regioni del Sud e in alcune del Centro-nord, come l’Emilia-Romagna.
Vista la sua pericolosità, viene classificato dalla normativa come parassita di quarantena e inserito nell’elenco A2 dell’EPPO, in tutto il territorio della comunità Europea.
Questo vuol dire che se dovesse essere presente nel nostro frutteto, è necessario segnalarlo ai servizi fitosanitari regionali.
Come riconoscere la Aleurocanthus spiniferus

Diverse generazioni di Aleurocanthus spiniferus
Adulti
Gli adulti di Aleurocanthus spiniferus hanno l’aspetto di piccole mosche. Hanno ali lunghe e affusolate, quasi trasparenti e di colore tra il grigio e il blu metallizzati.
Le femmine sono lunghe circa 1,7 mm, i maschi poco meno di 1,4 mm.
Prima di divenire una mosca adulta, questo insetto attraversa diversi stadi di vita.
Uova
Le uova sono reniformi, piccolissime, lunghe circa 0,2 mm. Vengono deposte a spirale, nella pagina inferiore delle foglie. All’inizio sono gialline, per divenire più scure a pieno sviluppo dell’embrione.
Ninfe
Vi sono poi quattro stadi ninfali in cui Aleurocanthus spiniferus cambia colore. Inizialmente è di colore scuro, con lunghi ed evidenti filamenti spinosi laterali, che aiutano l’ancoraggio al fogliame.
L’ultimo stadio ninfale è quello del pupario, di forma ovale e colore nero lucido.
Si nota sempre la superficie dorsale, con numerose spine ghiandolari, lunghe e acute.
La forma è ellittica e l’insetto è sempre circondato da un anello di cera bianca.
Ciclo biologico dell’ Aleurocanthus spiniferus
Alle nostre latitudini l’Aleurocanthus spiniferus compie da 3 a 6 generazioni in un anno. Un ciclo di vita completo impiega dai 2 ai 4 mesi per concludersi. Tale tempo varia a seconda delle condizioni climatiche.
Lo svernamento avviene agli stadi ninfali di III e IV età. In genere la larva tende a usare come riparo la parte inferiore della vegetazione di piante sempreverdi.
Sulle stesse piante si possono avere generazioni e stadi di vita differenti.
Per fortuna gli insetti adulti non hanno la capacità di volare per lunghe distanze. Questo ne sta limitando la diffusione su scala nazionale.
Condizioni ideali per lo sviluppo dell’Aleurocanthus spiniferus
L’ideale per o sviluppo dell’Aleurocanthus spiniferus è un clima mite, intorno ai 25 gradi. Il tasso di umidità deve essere tra il 70 e l’80%. In pratica, si tratta delle condizioni tipiche della primavera e dell’autunno.
L’aleurodide spinoso teme il gelo e le temperature oltre i 40 °C.
Quali piante attacca l’Aleurocanthus spiniferus?
Come s’intuisce dalla nomenclatura volgare, aleurodide spinoso degli agrumi, l’Aleurocanthus spiniferus attacca per lo più le piante di agrumi. Parliamo in generale di limoni, arance, kumquat, chinotto, mandarino, finger lime, cedro, pompelmo, clementine, ecc.
Ciò è dovuto, forse, al fatto che si tratta di piante sempreverdi, con un’ampia vegetazione che garantisce un ottimo riparo al parassita.
Tuttavia, sono stati segnalati danni anche su altri importanti specie botaniche. Tra queste abbiamo la pianta di vite, la guava, il kaki, il pero e la rosa.
Quali danni provoca l’Aleurocanthus spiniferus?
Il danno causato dall’Aleurocanthus spiniferus sulle piante colpite è molto simile a quello della cocciniglia. Proprio per questo, spesso, si tende a confondere i due parassiti.
Sulla pagina inferiore delle foglie l’insetto è ben visibile. Questo, con i suoi stiletti boccali punge il tessuto vegetale per sottrarre alla pianta la linfa vitale. Ciò provoca un grave deperimento della vegetazione, con foglie che diventano dapprima gialle e poi necrotiche.
L’attacco può avvenire anche sui frutti, in diversi stadi di maturazione. Il frutto colpito avvizzisce subito, diventa nero e non è più buono.
L’aleurodide spinoso degli agrumi provoca anche un danno indiretto, per via della secrezione di melata. A questa fa seguito la fumaggine che imbratta la vegetazione e arresta la fotosintesi.
Se le infestazioni sono gravi, l’albero colpito perdere quasi tutte le sue foglie e può andare incontro alla morte.
Come prevenire le infestazioni di Aleurocanthus spiniferus
La migliore tecnica di prevenzione agronomica per limitare i danni e la diffusione su larga scala dell’ Aleurocanthus spiniferus è la potatura.
Le parti attaccate devono essere rimosse con i tagli e lo scarto bruciato al più presto possibile (nel rispetto della normativa vigente).
La bruciatura dei resti di vegetazione deve avvenire sul campo interessato, non possiamo spostare i resti. Rischieremmo di diffondere altrove il parassita.
Per lavorare in sicurezza ed evitare incendi, è buona prassi riservare sempre uno spazio del nostro terreno a questo lavoro.
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Rimedi naturali contro l’Aleurocanthus spiniferus
Per rimediare alle infestazioni di Aleurocanthus spiniferus si possono usare diversi prodotti consentiti in agricoltura biologica.
Innanzitutto il sapone molle potassico. Si tratta di un prodotto biologico di cui vi abbiamo già parlato, ed è molto utile per lavare la vegetazione dalla fumaggine. Qui trovate un formulato specifico per l’agricoltura.
Sull’insetto, invece, un prodotto biologico con una certa efficacia è l’olio bianco minerale. I trattamenti sono da fare sugli stadi svernanti, quindi in autunno o in inverno.
Nelle altre stagioni si possono usare i prodotti a base di azadiractina, il principio attivo dell’albero di neem.
La difficoltà nell’uso di tutti questi prodotti è sopratutto di tipo tecnico e pratico. L’insetto, infatti, è molto tenace sulla vegetazione e si nasconde bene sotto le foglie. Bisogna quindi trattare usando pompe con elevata pressione d’esercizio, avendo cura di bagnare la vegetazione nella parte inferiore.
Gli insetti antagonisti dell’Aleurocanthus spiniferus
Nei paesi d’origine il controllo dell’Aleurocanthus spiniferus avviene da tempo per mezzo dei suoi nemici naturali o degli insetti utili. I più noti tra questi sono l’Encarsia smithi e l’Amitus hesperidum. In Italia, dei risultati promettenti si sono ottenuti con la coccinella Delphastus catalinae.
1 commento
ottimo servizio per tecnici e agricoltori .interessante!