Il kumquat, conosciuto anche come mandarino cinese, è un piccolo albero da frutto, ideale per essere coltivato in ambito domestico. Le sue piccole dimensioni sono adatte per la coltivazione in vaso. Ha una grande capacità di resistere alle condizioni climatiche più rigide dei mesi invernali. Può essere quindi coltivato con facilità anche dai più inesperti. Inoltre, non essendo delicato come gli altri agrumi, può essere piantato ovunque, non solo al Sud.
A dispetto delle dimensioni, riesce a essere molto produttivo; bastano infatti poche piante per ottenere moltissimi frutti.
Sotto il nome di kumquat ricadono diverse varietà, che in quest’articolo illustreremo, per darvi modo di scegliere quella che più vi piace.
Vediamo, però, prima, quali sono gli accorgimenti minimi per la coltivazione del kumquat in vaso.
Identificazione botanica del kumquat
Il kumquat (Citrus japonica) appartiene alla famiglia botanica della Rutacee, ovvero quella degli agrumi.
L’appartenenza al genere Citrus è da attribuire all’entomologo svedese Carl Peter Thunberg, sul finire del 1700. Nel 1915, il botanico statunitense Walter Swingle riclassificò il kumquat in un genere a sè stante, Fortunella, in onore dell’esploratore britannico Robert Fortune.
Nel genere Fortunella venivano ricomprese diverse specie a sé stanti di kumquat. Tra quete le più importanti sono: F. japonica, F. margarita, F. Hindsii.
Moderni studi, però, hanno messo in discussione questa classificazione e la separazione con il genere Citrus. Quindi si è ritornati al passato e le singole specie sopra citate sono state declassate a semplici varietà di Citrus japonica.
Le caratteristiche botaniche del kumquat
Caratteristica saliente del kumquat, che lo differenzia dagli altri agrumi, è che anche la buccia è spesso commestibile. Il frutto, essendo piccolo, si mangia per intero. E’ molto gradevole al gusto, poiché lascia sul palato una doppia sensazione, quella dolce della buccia e l’acidulo della polpa. All’interno, tra l’altro, ci sono pochi semi, non molto duri. In genere i frutti maturano da ottobre a febbraio, e hanno la capacità di persistere a lungo sulla pianta, e dunque è possibile raccoglierli al bisogno.
Vediamo ora quali sono le caratteristiche botaniche delle diverse varietà di kumquat. La differenza principale tra una varietà e l’altra sta soprattutto nella forma dei frutti. Di seguito ci limitiamo alla descrizione delle varietà più coltivate alle nostre latitudini.
Kumquat ovale

Kumquat nagami
Il Kumquat ovale, Fortunella margarita, è il vero mandarino cinese, chiamato anche Nagami. E’ originario della Cina meridionale ed è coltivato da tempi antichissimi.
Questa varietà di kumquat dà vita a piccole piante, di forma cespugliosa. I rami sono un po’ spinosi e le ramificazioni fitte e compatte.
Nel suo complesso la pianta non supera i due metri di altezza se coltivata in vaso, i tre se in piena terra.
Le foglie hanno forma lanceolata, di colore verde scuro lucido nella pagina superiore, verde chiaro in quella inferiore.
I fiori si trovano riuniti in piccole infiorescenze e la fioritura avviene per lo più nel periodo estivo.
I frutti, i kumquat, interamente commestibili, sono di piccole dimensioni e di forma ovale. La buccia è di color arancio chiaro, liscia, molto ricca di oli essenziali.
La polpa è un po’ acidula ed è suddivisa in 4-5 segmenti.
Kumquat rotondo
Il kumquat rotondo, Fortunella japonica, è invece originario del Giappone. L’alberello di questa varietà ricorda molto quello del kumquat ovale. Come si può intuire, la differenza principale è nella forma dei frutti, piccoli ma rotondi, simili ad arance in miniatura. La fruttificazione è più tardiva, da novembre a febbraio. Anche i frutti di questa varietà sono interamente commestibili.
Altra differenza è nelle foglie, leggermente più piccole e chiare.
Kumquat Hong Kong
La varietà di kumquat Fortunella hindsi è originaria della Cina. E’ detta anche kumquat di Hong Kong poiché, sulle colline di questa città si diffonde in modo spontaneo nelle riserve naturali.
Ha origini antiche e si presenta come un piccolo cespuglio alto non più di un metro. E’ molto spinoso e ha foglie verde-scuro, piccole e strette.
Ha fioritura estiva, con fiori piccoli, bianchi e profumati. I fiori sono singoli sui rami e producono molti frutti a lungo persistenti sulla pianta.
Sono gli agrumi più piccoli in assoluto, essendo meno grandi di un cece.
I piccoli frutti sono di forma globosa, buccia liscia, colore arancione brillante. La polpa è piuttosto acidula e inconsistente, in quanto contiene semi molto grandi rispetto alle dimensioni totali del frutto.
Questa varietà di kumquat è molto ornamentale e poco commestibile se mangiata fresca. I cinesi la usano per farne un pregiato condimento piccante.
La coltivazione del kumquat
Esigenze ambientali
Una delle caratteristiche che accomuna le diverse varietà di kumquat e che le differenzia dagli altri agrumi è la resistenza al freddo. Questi piccoli alberelli nel periodo invernale entrano in una fase di dormienza, non emettendo più nuove gemme e germogli.
Altre specie di agrumi, come il limone, la clementina, il cedro, l’arancio, sono invece molto sensibili e devono essere protette dal freddo intenso. Per questo motivo quest’ultime vengono coltivate quasi esclusivamente nel Sud Italia.
Il kumquat, viste le sue ridotte dimensioni, è perfetto per essere coltivato in vaso, quindi anche su un balcone. Predilige luoghi poco soleggiati o semi-ombreggiati, al riparo dai forti venti.
Attenzione a non tenere la pianta in casa, specie vicino ai riscaldamenti, potreste causarle danni. Al massimo, se è in arrivo una forte gelata, copritela con del tessuto non tessuto (come questo).
Insomma, è un albero da frutto ideale per i contesti urbani: facile, ornamentale, produttivo.
Ciò non toglie che il kumquat possa essere coltivato anche in piena terra, in questo caso con il tempo aumenterà di poco le sue dimensioni.
Il terreno e la concimazione
Il kumquat viene di solito venduto in vaso, già formato e pieno di frutti. Dopo un breve periodo di adattamento alla sua nuova casa ha bisogno di un travaso in un recipiente più grande.
Amando i suoli un po’ acidi, per il travaso vi consigliamo un mix di terriccio per piante acidofile (che trovate qui) e normale terriccio da giardinaggio (che invece trovate qui), il tutto ammendato con lupini macinati (che trovate qui), ottimi per la concimazione degli agrumi in vaso. Con questo mix garantirete alla vostra pianta di kumquat una crescita sana e rigogliosa.
Il travaso nel recipiente più grande può essere effettuato una volta ogni due anni, sempre usando un mix equilibrato di terriccio e un po’ di concime organico.
Se la pianta è coltivata in piena terra la concimazione può essere effettuata una volta l’anno.
L’irrigazione
Per quanto riguarda l’irrigazione, il kumquat è una pianta non troppo esigente. Ad ogni modo, ha comunque bisogno di essere assistita, specie se coltivata in vaso. Controllate quindi l’umidità del terriccio, se questo risulta troppo secco innaffiate senza esagerare. Questa operazione, com’è ovvio, sarà più frequente nei caldi mesi estivi.
Attenzione al ristagno idrico che può provocare asfissia delle radici, ingiallimento fogliare e marciumi. Per evitare questo problema nella coltivazione è sufficiente riempire il fondo del contenitore con dell’argilla espansa (come questa).
La potatura
Non essendo una pianta con uno sviluppo rigoglioso, gli interventi di potatura da effettuare sono limitati. Dopo la raccolta, alla fine dell’inverno, è bene potare un po’ la pianta, eliminando i succhioni e i rami secchi o rotti. Si può altresì togliere qualche ramo interno per arieggiare e dare più luce alla chioma.
Difesa biologica antiparassitaria
Il kumquat, rispetto agli agrumi, è rustico e non soffre in modo particolare di attacchi di parassiti. Tuttavia, questi si possono verificare. Gli insetti più temibili per questa pianta sono la cocciniglia cotonosa degli agrumi e gli afidi, entrambi parassiti di cui vi abbiamo già parlato.
Un altro fastidioso insetto per il kumquat è la minatrice serpentina degli agrumi. Questa può essere debellata in modo biologico usando il bacillus thuringiensis varietà kurstaki.
E’ importante che il bacillus sia usato durante le fasi larvali dell’insetto. Gli adulti si monitorano invece usando trappole ai feromoni e trappole cromotropiche.
Utilizzi del kumquat
I frutti del mandarino cinese, oltre a poter essere usati freschi e consumati per intero, sono ottimi per essere trasformati.
Si possono preparare delle gustose marmellate, dei canditi, ma anche un gustoso liquore di kumquat, ottimo come digestivo.
Questo agrume ha eccellenti proprietà alimentari. E’ infatti ricco di vitamina C, A e di sali minerali come potassio, ferro, fosforo e magnesio. E’ inoltre ricco di carotenoidi che colorano la buccia. Grazie a queste sostanze, il consumo di questo frutto potenzia le difese immunitarie e previene l’invecchiamento grazie alle sue virtù antiossidanti.
4 commenti
molto interessante volevo chiedere se posso coltivaro semore in vaso a 800 metri grazie
Ottimo. Testo chiaro, semplice, esemplare per utilità.
Grazie mille 🙂
Il mio kumquat dopo una grandinata che ha distrutto tutti i fiori già impollinati sembrava morto l’abbiamo tagliato, poi da sotto è spuntato un nuovo germoglio ma ha delle foglie strane lucide doppie in lunghezza e più deboli ma molto rigogliose. Si è inselvatichito? Grazie