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L’uso delle trappole cromotropiche rappresenta una tecnica agronomica molto semplice da realizzare ma anche molto efficace. Ha un duplice obiettivo, innanzitutto monitorare la presenza di insetti dannosi all’interno dell’orto o del frutteto. In secondo luogo effettuarne la cattura di massa. Diventa subito chiaro come questa particolare strategia di prevenzione possa diventare un ottimo alleato per la cura biologica dei campi.
Ci sono diverse colorazioni disponibili, a seconda dell’insetto da colpire. L’efficacia di questo sistema dipende da diversi fattori, tra cui, quello più rilevante è l’intensità del piazzamento sul campo.
Capiamo, dunque, in questo articolo, il funzionamento di queste trappole, quante varianti ne esistono e in che modo posizionarle. Infine, vediamo in che modo realizzarle, senza troppa difficoltà.
Cosa sono le trappole cromotropiche
In agricoltura biologica è ormai diffuso e affermato da molto tempo l’utilizzo delle trappole cromotropiche. Molto semplicemente si tratta di particolari fogli o pannelli, solitamente plastificati, sui quali viene applicato uno speciale collante. Il foglio colorato attrae l’insetto dannoso e il collante lo cattura, facendolo rimanere attaccato sulla superficie del pannello stesso.
L’obiettivo di questo tipo di trappole è duplice:
- Il monitoraggio degli insetti dannosi presenti sul campo. Questo avviene attraverso l’osservazione diretta e periodica del pannello colorato. Grazie a questo escamotage, possiamo renderci conto di quali insetti sono presenti sul nostro campo, che stadio di sviluppo hanno, quanto sono numericamente presenti, e quindi qual è il modo migliore per intervenire
- La cattura massale degli insetti. Se le trappole vengono utilizzate con una certa intensità sul campo, ossia mettendone molte a breve distanza, oltre all’importante funzione di monitoraggio, cattureremo un numero di insetti molto elevato. Le ovvie conseguenze saranno: la diminuzione della loro presenza e la riduzione dei danni provocati alle coltivazioni

Trappola cromotropica gialla
In generale questo tipo di trappole ha un bassissimo impatto ambientale, purché si provveda allo smaltimento ecologico dei pannelli stessi.
Inoltre, permette di evitare l’immissione di sostanze tossiche nell’ambiente e sulla vegetazione delle piante che andremo a proteggere. I collanti utilizzati, infatti, sono studiati appositamente per l’agricoltura e sono progettati in modo da non disciogliersi con il sole e non scolare sul terreno.
Non pregiudicano l’utilizzo di altri prodotti consentiti in agricoltura biologica, come i macerati naturali (ortica, aglio, equiseto, felce), il bacillus thuringiensis, il sapone di Marsiglia, l’olio di neem. Anzi, utilizzare le trappole cromotropiche insieme agli altri rimedi bio, aumenta in maniera sinergica l’efficacia di entrambi.
Le colorazioni delle trappole cromotropiche
In natura è facile osservare come gli insetti siano più o meno attratti da alcune tonalità di colore piuttosto che da altre.
Sperimentazioni sul campo hanno evidenziato che i colori migliore per le trappole cromotropiche sono il giallo e il blu.
Le gialle attirano la maggior parte degli insetti dannosi che minacciano le coltivazioni, in particolare:
- La mosca bianca
- La mosca olearia
- Gli afidi
- La tuta absoluta del pomodoro
- La mosca delle ciliegie
- Le mosche in generale
- Le cicaline
- Le minatrici fogliarie
- Alcune specie di cocciniglia
- Le cimici negli stadi di neanidi
Le trappole cromotropiche blu, invece, vengono utilizzate prevalentemente per il monitoraggio e la cattura massale dei tripide. In particolare, attira il dannoso tripide Frankiniella Occidentalis, insetto vettore della terribile virosi del pomodoro
Al link seguente potete trovare delle trappole cromotropiche efficaci, proposte a un prezzo contenuto. Sono già pronte all’uso, con le indicazioni per l’utilizzo e con le specifiche per i particolari insetti che andremo a catturare.
I feromoni per gli insetti
Per migliorare l’efficacia delle trappole cromotropiche, specie quando si praticano coltivazioni intensive, si aggiunge un feromone di tipo sintetico.
In parole semplici, si tratta di una particolare sostanza odorosa, naturalmente emessa dagli insetti in natura, per attrarre individui del sesso opposto. Di solito è l’esemplare femmina che emette il feromone. Questo viene poi sintetizzati e riprodotto in modo da simulare questo segnale e attrarre nelle trappole più individui.
Solitamente i feromoni vengono utilizzati in apposite trappole, ma, come detto, spesso sono aggiunti alla trappola colorata.
Una serie di feromoni e di trappole con questa specifica funzione potete trovarla qui.
Il posizionamento delle trappole cromotropiche
Vediamo ora come e con quale intensità posizionare le trappole cromotropiche nell’orto, per le funzioni che abbiamo appena descritto.
Trappole gialle e trappole blu
Partiamo dalle trappole cromotropiche gialle. Nelle coltivazioni in pieno campo, nell’orto o nel giardino domestico, se si vuole procedere solo al monitoraggio, bisogna rispettare le seguenti distanza: 6 trappole a ettaro per la coltivazione dell’olivo e i frutteti, 4 trappole a ettaro per il vigneto, 2 trappole ogni 100 mq per le ortive.
Per la cattura massiva, invece, si dovranno disporre da 1 a 4 trappole a pianta per ulivo e frutteto, questo a seconda della grandezza del terreno e del grado di infestazione rilevato. Per la cattura di massa nelle colture ortive l’intensità passa a 2 trappole ogni 10 mq.
Da sottolineare che le trappole sono innocue per le api. A differenza di quel che si potrebbe pensare, infatti, il semplice colore giallo non le attira. Per attrarle, invece, è necessaria la presenza di polline e nettare che le api sanno riconoscere molto bene.
Nelle ortive coltivate in serra le indicazioni vanno aumentate del 25-30%, giacché la presenza d’insetti dannosi è più massiccia.
Le trappole vanno posizionate sempre nelle prossimità degli apici vegetativi e alzate di conseguenza man mano che la pianta cresce.

Trappola cromotropica blu
A questo scopo si possono usare fili sospesi, pali di legno o canne di bambù come quelle che trovate qui
Le trappole cromotropiche blu servono per il controllo dei tripidi.
Per il monitoraggio vanno sistemate in ragione 10-12 per 100 mq in fase di prefioritura. In seguito, è necessario verificare se la popolazione dei tripidi ha la tendenza ad aumentare. In caso affermativo, disporre altre trappole a seconda del grado di infestazione.
Anche in questo caso le trappole devono essere sistemate all’altezza dei palchi floreali o dei germogli più alti.
Anche stavolta, ovviamente, le trappole vanno alzate progressivamente seguendo la crescita delle piante.
Le trappole cromotropiche artigianali
Se volete realizzare delle trappole cromotropiche in autonomia, basta utilizzare dei semplici piatti di plastica colorati. A questi andrà fatto un passaggio con della colla trasparente, come quella utilizzata in genere per la carta.
Il vantaggio del fai-da-te è rappresentato sicuramente dal risparmio economico, tuttavia vi è la grossa incognita dell’instabilità del collante utilizzato. Se utilizzato in eccesso o se esposto ad alte temperature, infatti, questo può sciogliersi e colare facilmente nel terreno, immettendo sostanze nocive.
4 commenti
Io al posto della colla, ungo una superficie gialla con olio di frittura usato ( me lo faccio dare da qualche ristorante), esposto all’aria, l’olio si “polimerizza” ed assume una forma appiccicosa molto efficace in proposito.
Bravi, il problema è che i piccoli produttori bio, come il sottoscritto, non sono tutelati. Cmq avanti..Franco
Interessante …
Salve, ho letto il vostro articolo, io ho un forte attacco di altica, su i cavoli cinesi, bietole e tutte le foglie un po’ carnose posso funzionare le trappole cromosomiche ? Le stesse anche per insetti masticatori delle rose? Quelli che si rosicchiano i boccioli? Grazie mille se mi risponderete, comunque buon lavoro.