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Home » Patologie e cure » Rimedi e preparati naturali » Litotamnio. La polvere di alghe da usare in agricoltura

Litotamnio. La polvere di alghe da usare in agricoltura

Di Coltivazione Biologica 9 Marzo 2020
25k

Il litotamnio è una polvere naturale di origine marina. Ha origine calcarea e viene da tempo impiegata con successo in agricoltura biologica. Secondo la normativa, si tratta di una sostanza da considerarsi corroborante, e aumenta le difesa naturali delle piante. È quindi in grado di proteggere le coltivazioni da parassiti dannosi e malattie fungine.
Per la sua natura, viene anche usato nel terreno per modificare in maniera naturale i valori del pH.
Lo si trova facilmente in commercio, dunque può essere un ottimo rimedio naturale da impiegare nell’orto e nel frutteto biologico.
In quest’articolo vediamo nello specifico cos’è il litotamnio. Inoltre ne osserviamo la composizione e come lo si può impiegare concretamente per migliorare la qualità delle nostre coltivazioni biologiche.

Scopri come misurare il pH del terreno ►

Cos’è il litotamnio

Alghe rosse del litotamnio
Il litotamnio è una fine polvere ottenuta dalla macinazione meccanica di alcuni sedimenti calcarei marini. Nello specifico, si tratta di alghe rosse corallinacee della specie Lithothanium calcareum, presenti nei mari che circondano la regione della Bretagna.
Nelle formulazioni commerciali è spesso indicato con le denominazioni di farina di alghe calcaree, o calcare di alghe.

Composizione

La composizione del litotamnio è molto semplice, ovvero:

  • carbonato di calcio 80%
  • magnesio 15%
  • microelementi vari 5%

Usare il litotamnio in agricoltura

Litotamnio
Gli elementi che costituiscono il litotamnio ci danno le indicazioni sui suoi utilizzi in agricoltura. Vediamo quali sono.

Prevenire il marciume apicale del pomodoro

Nella coltivazione del pomodoro uno dei problemi più comuni che si osservano è l’insorgenza del marciume apicale. Si tratta della tipica “botta nera” sotto i frutti in fase di maturazione, che li rende immangiabili.
La causa principale di questa fitopatologia è la carenza di calcio nel terreno. Il litotamnio è per l’80% composto di carbonato di calcio. Per cui, su suoli in cui abbiamo riscontrato questo tipo di problema negli anni precedenti, prima d’iniziare a coltivare possiamo spargere la polvere di litotamnio e ammendarla al suolo stesso.
Il dosaggio è quello che indichiamo nel paragrafo successivo (“Correggere i terreni acidi”).

Approfondimenti
  • Invasione di cimici asiatiche. Le nuove strategie di lotta biologica
  • Oidio, come difendere le nostre piante in modo biologico
  • Fitofarmaci: cosa dice la nuova legge sui prodotti fitosanitari?
  • Poltiglia bordolese fatta in casa. Come si prepara e quando si usa

Correggere i terreni acidi

Uno degli usi più comuni del litotamnio è la correzione dei terreni con pH acido. La maggior parte delle coltivazioni non cresce bene sui suoli acidi, fanno ovviamente eccezione quelle acidofile come il mirto.
Per la correzione del pH, la polvere di litotamnio fa al caso nostro, sempre per via del suo alto contenuto in carbonato di calcio.
Il dosaggio da impiegare per correggere il pH di un terreno mediamente acido è di 300 kg per un ettaro, ovvero 10.000 mq.
Di conseguenza, in proporzione, ne bastano 3 kg per 100 mq di terreno.
Qui trovate dei sacchi da 25 kg a un ottimo prezzo.

Prevenire le malattie fungine

La polvere di litotamnio, adeguatamente disciolta in acqua, può essere impiegata anche sulla parte aerea delle piante per la prevenzione delle malattie fungine.
In questo caso, ha la funzione di corroborante per aumentare le difese naturali dell’apparato vegetale. La polvere si va a posare sul lembo fogliare creando un ambiente ostile alla proliferazione di agenti patogeni, come ad esempio la peronospora e l’oidio.
Per preparare una soluzione efficace ne bastano circa 4 kg per 100 litri d’acqua. In proporzione, quindi, 400 g per 10 litri o 40 g per un litro e così via…
Naturalmente il prodotto si dilava con l’acqua, per cui l’intervento deve essere ripetuto dopo abbondanti precipitazioni.
Sottolineiamo che questo tipo di trattamento deve essere eseguito nelle ore più fresche della giornata, mai in pieno sole.
A questo link trovate delle confezioni piccole, adatte ad un’applicazione limitata.

Antiparassitario

Il litotamnio ha un ottimo effetto antiparassitario. Si tratta infatti di una polvere con una granulometria finissima, che per l’apparato masticatore di alcuni insetti diventa estremamente tagliente.
La patina che la polvere va a creare svolge dunque un’azione di tipo abrasivo.
Le specie d’insetti sulle quali la polvere di litotamnio è efficace sono: larve di cavolaia, di dorifora della patata e della piralide del bosso.
Altra caratteristica, è quella di ostacolare l’attività di ovideposizione degli insetti in generale.
Per il trattamento valgono le indicazioni dei paragrafi precedenti.

Aggiunto al compost domestico

Altro uso comune del litotamnio è quello della sua aggiunta al compost domestico. In questo caso, la sua funzione è quella di mitigare i cattivi odori provocati dall’eccessiva presenza di sostanze azotate, come ad esempio gli scarti freschi della cucina. Apporta, inoltre, microelementi che accelerano il processo di compostaggio.
La polvere di litotamnio si integra al compost con un dosaggio molto basso (circa il 2%).

Inzaffardatura delle radici

Parlando della messa a dimora di un albero da frutto, vi abbiamo parlato dell’inzaffardatura. Si tratta di un’antica pratica contadina che consiste nella preparazione di una poltiglia fangosa nella quale vengono immersi gli alberi a radice nuda, prima della loro messa a dimora nel terreno.
La poltiglia comprende acqua, terra 50%, letame fresco senza paglia 50%
Per migliorare la sua efficacia basta aggiungere un po’ di polvere di litotamnio.

Precauzioni nell’utilizzo del litotamnio

La polvere naturale di litotamnio non ha nessun livello di tossicità per le piante né, ovviamente, per il terreno ed è elencata nel Regolamento (CE) n. 889/2008.
Anche per l’uomo non è dannosa, ma anzi, apporta dei benefici a livello osseo. Tuttavia, essendo una polvere finissima, bisogna adottare le dovute precauzioni quando viene maneggiata.
Occorre quindi evitare d’inalare la polvere, che potrebbe causarci problemi a livello respiratorio.
Consigliamo a questo scopo l’utilizzo di una maschera protettiva con filtro come questa, specifica per l’agricoltura.

Approfondimenti
  • Usare le polveri di roccia in orti e frutteti
  • Come usare lo zolfo, l’anticrittogamico per orto e frutteto biologico
  • Oidio, come difendere le nostre piante in modo biologico
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1 commento

SARA tomassini 9 Marzo 2020 - 16:34

Molto interessante

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