Indice dei contenuti
Il nome scientifico della pianta di guava è Psidium guajava. È nota volgarmente anche come guaiava o guayaba.
Si tratta di una pianta da frutto ampiamente coltivata nelle aree tropicali. Ha comunque un’ottima capacità di adattamento anche al clima mediterraneo.
Essendo una pianta di piccole dimensioni, può essere coltivare anche in vaso. È dunque perfetta per un piccolo frutteto familiare o un giardino.
Per avere successo nella coltivazione della guava è importante conoscere le sue caratteristiche botaniche, la sua soglia di resistenza al freddo, le esigenze in di terreno e altre cure colturali. In quest’articolo vediamo come coltivarla nel modo corretto.
Le origini della pianta di guava
La Psidium guajava, è una pianta appartenente alla grande famiglia botanica delle Myrtaceae, che comprende specie a noi più note come il mirto.
L’origine della guayaba viene fatta ricadere nel continente Sudamericano, in particolare nell’ampia regione delle foreste pluviali.
Di sicuro questa pianta è coltivata da tempo immemore dall’uomo, si hanno ritrovamenti addirittura nella civiltà azteca.
In Sudamerica è una specie naturalizzata che si trova anche allo stadio spontaneo.
A livello di coltivazione, la guava è diffusa in tutte le aree tropicali del mondo, Asia, Australia e Africa.
In Europa sono ancora poche le coltivazioni intensive. Queste sono localizzate soprattutto nelle aree più calde del Mediterraneo, dove la pianta cresce senza difficoltà.
In particolare in Italia la guayaba si coltiva tranquillamente nelle aree costiere di Sicilia, Calabria, Puglia, Toscana e Liguria.
La pianta di guava
La pianta di guava è in realtà un piccolo alberello con portamento arbustivo. Soprattutto alle nostre latitudini non raggiunge dimensioni eccessive. Diciamo che in Italia può arrivare al massimo a 3-5 m di altezza.
- Il tronco della guava può essere singolo o multiplo. Il suo diametro in una pianta adulta non supera i 30 cm. Sul tronco con il tempo si formano delle screpolature e il colore va sul verde-marrone.
- I rami giovani sono contorti e con sezione quadrangolare, di colore rossastro. La guava ha una veloce crescita vegetativa. Questo, in piena fruttificazione, tende a far pendere i rami verso il basso.
- L’apparato radicale è superficiale ed espanso.
- Le foglie sono di grandi dimensioni, di colore verde brillante, con un corto picciolo. La loro forma è ovale e sono solcate da profonde venature. All’aspetto ricordano quelle del nespolo giapponese. Con le temperature autunno-invernali la colorazione delle foglie tende al rossiccio, con una cospicua perdita del fogliame, anche se la pianta di guava botanicamente è sempreverde.
Fiori
I fiori della pianta di guava sono di piccole dimensioni e colore bianco.
Si trovano singoli all’apice della nuova vegetazione. Sono formati da 5 petali, una moltitudine di stami e antere gialle.
Essendo di tipo ermafrodito la pianta è autofertile. Questo vuol dire che è possibile coltivare la guava in esemplari singoli. Va comunque tenuto presente che l’impollinazione incrociata (quindi con la presenza di più piante di varietà diverse) migliora la fruttificazione.
L’impollinazione è entomofila, cioè operata dalle api e altri insetti impollinatori.
La fioritura della guava nelle zone tropicali d’origine avviene tutto l’anno. Con il nostro clima, invece, la pianta fiorisce in tarda primavera, tra giugno e luglio.
Se il clima dell’annata è favorevole può esservi una seconda fioritura settembrina, ma difficilmente con allegagione e produzione di frutti.
Frutto di guava
La fruttificazione della guava alle nostre latitudini è autunnale, quindi con frutti che maturano a pieno tra ottobre e dicembre.
Forma e dimensione del frutto sono differenti a seconda della varietà.
Possiamo trovare frutti di guava piccoli e tondi, altri più grandi e allungati, oppure ovali e di medie dimensioni.
L’aspetto esterno è simile all’avocado, con una spessa buccia di colore verde, che vira al giallo a piena maturazione.
La polpa interna del guaiava è morbida e carnosa, e a seconda della varietà può essere giallina, rosa o rossa.
All’interno della polpa sono contenuti i semi reniformi, di medie dimensioni e colore giallo.
Il sapore della polpa è dolce e gradevole, il frutto si consuma aprendolo in due e mangiandolo con un cucchiaino.
Questo frutto esotico è un antiossidante e ha inoltre eccellenti proprietà benefiche per l’uomo. È spesso usato per preparare un ottimo estratto: il succo di guava.
Come coltivare una pianta di guava
Vediamo ora come coltivare la guava. La scelta se iniziare o meno la coltivazione deve essere presa valutando il clima invernale della nostra zona. Questo è valido per ogni pianta, ma ancora di più lo è per gli alberi da frutto esotici.
Partiamo dunque dal clima.
Esigenze climatiche
La guava si comporta grosso modo come un albero di limone, ossia tollera il freddo, ma non il gelo prolungato.
Temperature che scendono di frequente sotto lo zero termico mettono a repentaglio la sopravvivenza della pianta. Per questo motivo consigliamo la coltivazione della guava nelle regioni centro-meridionali, con preferenza per le zone costiere.
Altrove, la coltivazione è possibile solo in vaso, quindi con la possibilità di spostare la pianta in una piccola serra, o comunque attuando sistemi di protezione dal gelo quando le temperature si fanno troppo rigide.
Ci possiamo accorgere che la guava sta soffrendo quando cambia il colore delle foglie e la loro caduta è cospicua.
Per l’esposizione consigliamo quella in pieno sole. La Psidium guajava, infatti, è una pianta eliofila, dunque si avvantaggia di molte ore di luce diretta.
Riproduzione e semina
Iniziare una coltivazione di guava nel frutteto familiare è semplice, in quanto si può partire direttamente dal seme.
I semi del frutto sono molto vitali e hanno un’ottima capacità di germogliamento, anche a distanza di tempo.
Il frutto si raccoglie in autunno, quindi i semi si possono prelevare, lavare e conservare in un vasetto di vetro. Ricordatevi di lasciarlo al buio.
A primavera, quando il rischio di ritorni di freddo è alla spalle, si può procedere con la semina.
Per facilitare il germogliamento si consiglia di tenere i semi a bagno per una notte.
Il giorno seguente si possono interrare ad 1-2 cm di profondità. Si consiglia di usare un terriccio universale, da tenere sempre ben umido, ma non zuppo d’acqua.
La semina conviene farla in piccoli vasi (20 cm di diametro), in modo da poter crescere singoli alberelli che poi verranno messi a dimora in piena terra o in un vaso più grande.
A partire dalla semina servono circa 2-3 settimane per arrivare al germogliamento.
Il momento del travaso in piena terra o in un contenitore più grande si può fare in autunno o, ancora meglio, all’inizio della primavera dell’anno successivo.
Partendo dal seme la pianta inizia a fruttificare non prima del quarto anno, sempre con riferimento al nostro clima.
Innesto
La riproduzione della guava da seme non garantisce nella nuova pianta il mantenimento delle caratteristiche della pianta madre.
Se vogliamo avere dei cloni stabili possiamo ricorrere alla tecnica dell’innesto, usando come portainnesto il franco da seme.
Sesto d’impianto
Se decidiamo di mettere a dimora più di una pianta di guava conviene lasciare almeno 4 m di distanza tra un esemplare e l’altro. Questo non tanto per le dimensione dell’arbusto, che come detto sono contenute, quanto per l’apparato radicale che risulta molto espanso.
Terreno e pH
La guava è nota per essere una pianta rustica, capace di adattarsi alle diverse caratteristiche dei terreni. Predilige quelli sciolti e umidi, ma la coltivazione riesce bene anche in terreni argillosi o sabbiosi o con ristagno idrico.
Il pH ideale è quello neutro e sub-acido, ma anche un terreno alcalino è ben tollerato.
Irrigazione
Le zone tropicali sono note per avere un clima umido, con abbondanti precipitazioni.
In natura la pianta di guava non ha bisogno d’irrigazione, ma quanto la coltiviamo nelle nostre aride regioni meridionali un’assistenza idrica è necessaria.
L’apparato radicale superficiale non consente alla pianta di cercare l’acqua negli strati profondi del terreno. Bisogna quindi aiutarla con periodiche irrigazioni, soprattutto in seguito a lunghi periodi di siccità.
Concimazione
La concimazione è altresì importante, in quanto stimola la produzione di nuova vegetazione. Per una buona concimazione organica annuale possiamo usare il compost domestico o l’humus di lombrico.
Attenzione quando ammendiamo la sostanza organica al terreno: le zappature devono essere leggere, per evitare di rovinare le radici.
Per la concimazione di fondo al momento dell’impianto, invece, si può optare per del letame bovino molto maturo.
Potatura
La pianta di guava non raggiunge grandi dimensioni, per questo motivo non ha bisogno di potature eccessive. Gli interventi di potatura si possono limitare alla rimozione dei rami più vecchi o danneggiati dalle intemperie. Al più si possono alleggerire i rami che tendono a intrecciarsi, così da lasciare più luce e aria alla chioma.
Il periodo migliore per potare una pianta di guava è la fine dell’inverno, prima della ripresa vegetativa primaverile.
Parassiti
Chi coltiva la guava alle nostre latitudini non segnala una forte presenza di parassiti, ad ulteriore dimostrazione della rusticità della specie Psidium guajava.
Un insetto che comunemente attacca i frutteti, e a cui non fa eccezione la guava, è la cocciniglia. Questa può essere controllata efficacemente facendo ricorso al sapone potassico molle o agli oli bianchi minerali.
1 commento
X favore dove posso trovare una Pianta di Giava x il mio Fruttetto grazie di ❤️