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La vespa samurai (Trissolcus japonicus) è considerata il miglior insetto antagonista naturale della cimice asiatica. Per insetto antagonista si intende una specie che vive in qualche modo a spese di un’altra, limitandone la diffusione. In particolare, questa vespa è in grado di parassitizzare le uova impedendo, di fatto, che le neanidi vengano alla luce. La cimice asiatica è un vero e proprio flagello per i frutticoltori italiani, specie nelle regioni del Centro e del Nord, dove è forte la sua presenza. Dopo anni di ricerca, nel mese di giugno del 2020 si è dato il via ai lanci, sancendo l’inizio della lotta biologica. In questo articolo vi faremo conoscere il minuscolo alleato degli agricoltori italiani, per superare uno stato di emergenza che ormai si protrae da qualche anno.
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Identificazione e origini della vespa samurai
La vespa samurai, nome scientifico Trissolcus japonicus, è un insetto dell’ordine Hymenoptera, famiglia Scelionidae. Nei paesi anglosassoni è nota come wasp samurai, forse per il suo affascinante aspetto da piccola guerriera. È originaria della stessa zona del mondo della cimice asiatica (Halyomorpha halys), ovvero un’area che comprende Cina, Giappone e le due Coree. Si tratta di un imenottero parassitoide, e difatti nelle zone d’origine è l’antagonista naturale della cimice asiatica, di cui riesce a distruggere dal 50% all’80% delle uova.
Descrizione della vespa samurai
La vespa samurai è un imenottero minuscolo. Non è subito visibile a occhio nudo tra la vegetazione. Ecco le sue caratteristiche peculiari:
- 1,5 mm di dimensione media;
- femmina adulta di poco più grande del maschio, circa 0,1 mm;
- colore quasi del tutto nero, fanno eccezione zampe, antenne e mandibole, di colore giallo-rossastro;
- capo molto pronunciato, più largo del torace;
- addome di forma allungata e ovale;
- piccole antenne composte da ben 11 segmenti;
- lunghe ali trasparenti.
Vespa samurai e cimice asiatica
S’inizia a parlare di cimice asiatica in occidente negli anni Novanta, quando comparve negli Usa. I primi studi mostrarono che insieme a lei erano giunti anche alcuni esemplari di vespa samurai. L’insetto venne quindi introdotto di proposito per combattere il parassita. Stesso percorso stiamo seguendo ora in Italia, dove il parassita è comparso nel 2012, nelle campagne modenesi. Anche da noi l’imenottero è stato introdotto per errore insieme alla cimice asiatica, ma in pochissimi esemplari. Nel 2016 la popolazione di cimice asiatica esplose in Friuli e da allora è un vero e proprio flagello per gli agricoltori del Nord. Iniziano quindi gli studi nei vari centri di ricerca, tra cui il Crea e si intuisce che per limitare l’insetto bisogna aumentare in modo massiccio la presenza del suo antagonista.
Come la vespa samurai parassitizza le uova di cimice
La vespa samurai è specializzata nell’individuare le uova di cimice asiatica. Una volta che le scopre, vi depone all’interno le sue uova, marchiandole chimicamente. L’uovo dell’imenottero si sviluppa così all’interno di quello della cimice. La differenza visiva di un uovo di cimice parassitizzato con uno normale è evidente. Il suo colore vira da bianco a nero. Inoltre scompare il tipico triangolo presente sulle prime. Alla fine del ciclo, dall’uovo di cimice nasce una vespa samurai. L’efficacia dell’azione di questo sistema si può misurare anche con i numeri. Di solito, infatti, viene parassitizzata l’intera ovideposizione della cimice asiatica, poiché ogni femmina può deporre fino a 42 uova. Questo è un numero superiore rispetto alle 28 uova che di solito compongono un’ovatura di cimice. Inoltre, nei paesi d’origine, sono state osservate in un anno fino a 10 generazioni di vespa, contro le 2 generazioni di cimice marmorata.
I lanci di vespa samurai
A partire dalle seconda metà di giugno 2020 inizia in Italia la lotta biologica alla cimice asiatica, con i lanci di vespa samurai. Il progetto messo a punto dal Crea (con la partecipazione di università e altri centri di ricerca privati) prevede un totale di 712 lanci, con oltre 150.000 vespe samurai rilasciate nel territorio. Le regioni coinvolte sono quelle più colpite, ovvero: Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, province autonome di Trento e Bolzano. I lanci della Trissolcus japonicus vengono effettuati nei cosiddetti corridoi ecologici, ossia: aree verdi incontaminate, bordi dei fiumi, boschetti, ecc. Da lì l’imenottero potrà andare alla ricerca delle uova di cimice asiatica.
Obiettivo del progetto
Come accennato, la vespa samurai era già presente in Italia, poiché arrivata insieme alla cimice asiatica nella prima parte degli anni Dieci. La sua popolazione però era insufficiente a limitare l’avanzata della Halyomorpha halys. L’obiettivo dei lanci della vespa, c’è da dire, non è quello di eliminare del tutto la cimice asiatica, ma di ricreare un nuovo equilibrio ecologico che limiti la crescita delle popolazioni del parassita e i relativi danni agli agricoltori italiani. Creare dunque una convivenza equilibrata. Per farlo, si cerca quindi di accelerare la naturale diffusione dell’imenottero sul territorio.
L’uso dei pesticidi
Le aree in cui viene rilasciata la vespa samurai saranno identificate con degli appositi cartelli. L’indicazione principale che si dà agli agricoltori è quella di non usare pesticidi chimici, in particolare insetticidi di sintesi. Questa prescrizione appare ovvia. Come si può introdurre un insetto tanto particolare in un’area intossicata da veleni?
Impossibile. La cimice asiatica peraltro, si è dimostrata molto resistente ai pesticidi, questo spiega la sua imponente e veloce diffusione. A nulla sono valsi i trattamenti massicci fatti su: nocciole, mele, pere, kiwi e altri frutti.
Questa circostanza può spiegare come mai, insieme alla cimice, non sia di pari passo aumentata la presenza della vespa samurai, un piccolo e delicato insetto, molto più sensibile ai pesticidi.
Ancora una volta l’uso di pesticidi chimici è stato disastroso per l’ambiente. Quindi, agricoltori italiani, se volete che la lotta contro la cimice asiatica abbia successo, stop ai pesticidi. Già di per sé è un processo difficile che richiederà degli anni per dare risultati apprezzabili, con l’uso di veleni lo sarà ancora di più.
La vespa samurai è pericolosa per l’uomo e l’ambiente?
In molti hanno sollevato il dubbio che la vespa samurai possa essere pericolosa per l’uomo e l’ecosistema. In effetti si tratta pur sempre di una specie aliena. La risposta però è no, non è pericolosa né per l’ambiente né per gli esseri umani. Come prima cosa, possiamo dire che non punge l’uomo. L’imenottero usa il suo organo ovopositore solo per le uova di cimice. Gli esemplari adulti, inoltre, si nutrono di sostanze zuccherine come polline e nettare, possono quindi svolgere l’utile funzione di impollinatori. Non sono quindi pericolose per le api, a differenza di un’altra specie aliena di recente giunta in Italia, ossia la vespa velutina.
Non ci resta quindi altro da fare che augurarci che i lanci abbiano successo e che il problema della cimice asiatica possa ridursi.
2 commenti
Ma la cimice è scomparsa quest’anni
Come e dove ci si può procurare le vespe samurai contro le cimici per piccoli frutteti?