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La Vespa velutina (o calabrone asiatico) è presente già da qualche anno in Italia. Si tratta di un insetto particolarmente aggressivo e rappresenta un serio pericolo per le api e gli uomini che, malauguratamente, si imbattono nei loro enormi nidi. Ad un’osservazione poco attenta, questo insetto potrebbe confondersi con le altre vespe più diffuse in Italia. In realtà, questi calabroni asiatici killer di api sono piuttosto unici nel loro aspetto, per cui è possibile identificarli e segnalarne la presenza alle autorità competenti.
È inoltre importante valutare la loro velocità di diffusione, che si stima possa essere di 100 km all’anno.
In quest’articolo vediamo quali sono le caratteristiche della Vespa velutina. Osserviamo inoltre il suo comportamento, i gravi danni che può causare all’apicoltura e in che modo ostacolarne la diffusione.
La diffusione della Vespa velutina in Italia
Le vespe velutine sono note anche come calabroni asiatici. Sono infatti insetti originari di una zona compresa tra il nord dell’India, la Cina e l’arcipelago indonesiano. In queste zone d’origine questa la vespa è presente da centinaia di anni.
Purtroppo nel 2003 ha avuto inizio la sua diffusione alloctona. Dapprima è stata rinvenuta in Corea del Sud, poi a partire dal 2004 in Europa.
La prima segnalazione nel vecchio continente della Vespa velutina si ha in Francia, precisamente nei dintorni di Bordeax. Dopo aver invaso tutto il territorio francese, la Vespa velutina sbarca in Spagna nel 2010, in Olanda nel 2011, in Portogallo nel 2012.
In Italia arriva nel 2012, in Liguria, in una zona di confine con la Francia. Da lì, inizia la sua diffusione in tutto il Nord, con una tendenza a spostarsi verso Sud.
Nel 2020 viene infatti segnalata in Toscana. Si tema possano invadere l’intero territorio nazionale, poiché si muovono a una velocità di circa 100 km in un anno.
Precisazioni sulle specie di calabroni asiatici
Sono note ben undici specie di Vespa velutina, quella “europea” appartiene alla sottospecie V. velutina nigrithorax.
Gli esemplari adulti hanno dimensioni di poco inferiori a quelle del calabrone comune (Vespa crabro), con delle caratteristiche peculiari che ne rendono facile il riconoscimento.
Non è quindi possibile confondere la Vespa velutina con la Vespa mandarinia, il calabrone asiatico gigante, la specie più grande e pericolosa al mondo, sbarcato negli USA nel 2020. Questa specie di calabrone killer per fortuna NON è ancora in Italia.
Nella fotogallery in basso potete notare le evidenti differenze.
- Vespa velutina
- Vespa mandarinia
- Vespa crabro
Come riconoscere le vespe velutine
- Lunghezza dell’adulto tra i 19 e i 29 mm
- Capo e torace di colore scuro, quasi nero, ricoperti da lunghi peli
- Parte frontale del capo di colore giallo aranciato
- Lunghe antenne, nere sopra, brune sotto
- Primi tre tergiti addominali neri, con il bordo posteriore giallo o giallo-rossastro
- Quarto tergite portante una larga banda giallo-rossastra, con un caratteristico triangolino nero posto al centro della parte prossimale
- Estremità dell’addome di color bruno-rossastro
- Zampe scure, a eccezione dei 5 segmenti dei tarsi di colore giallo
Differenze tra maschio e femmina
Esistono delle differenza tra gli esemplari di Vespa velutina femmina e maschio, ovvero:
- nelle femmina si contano 6 tergiti, 7 nel maschio
- antenne composte da 12 segmenti nelle femmine, 13 nei maschi
- nel maschio, sul lato ventrale di ogni antennomero si vedono due piccole protuberanze, assenti nella femmina.
I nidi della Vespa velutina
Per difendersi dalla Vespa velutina è importante saper riconoscere i suoi nidi.
Il calabrone asiatico nidifica di solito in zone alberate, con nidi appesi ai rami. A volte però capita di trovarli anche nelle cavità dei muri o, addirittura, al suolo.
Capita spesso che il nido primario sia fondato dalla regina in luogo poco sicuro, che poi viene abbandonato per costruire un nido secondario in un luogo più adatto.
La difficoltà nel rintracciare un nido secondario di Vespa velutina è che si trova ben nascosto nel fogliame. Per questa ragioni è maggiormente visibile in inverno, alla caduta delle foglie.
Il nido è costruito con materiale cartaceo, con un iniziale forma sferica, che diviene poi piriforme. Al massimo dello sviluppo può raggiungere i 40-7o cm di diametro e un’altezza di 60-90 cm. Ogni nido incrementa la sua grandezza dalla primavera all’autunno.
Un nido super sviluppato in autunno può contenere fino a 17.000 celle con circa 1200-1800 individui adulti.
- Nido primario
- Nido secondario
Ciclo di vita della Vespa velutina
Vediamo come funziona il ciclo di vita annuale della Vespa velutina.
Nei mesi autunnali vengono allevati regine e maschi. Dopo l’accoppiamento, le giovani regine fecondate si nascondono in cavità riparate, ad esempio un tronco marcio o la cavità di un muro. I vecchi nidi vengono abbandonati.
L’attività delle regine fondatrici della colonia ha inizio dalla fine dell’inverno, da febbraio a maggio. La fondatrice abbozza un nuovo nido, con una sola regina per nido e dà vita a una nuova colonia. Solo dopo che le prime operaie sono divenute adulte, la regina si dedica esclusivamente all’ovodeposizione. Alla fine della stagione estiva, la fondatrice muore e saranno le sue discendenti a riprendere il ciclo, diventando le fondatrici dell’anno successivo.
La Vespa velutina e i pericoli per l’uomo
La Vespa velutina è generalmente poco aggressiva nei confronti dell’uomo quando si trova isolata e lontana dal nido.
Ma quando una persona si avvicina inavvertitamente al nido, vi può essere un attacco aggressivo e violento. In considerazione di ciò, questo insetto può essere molto pericoloso se costruisce il proprio nido in cespugli bassi o, peggio ancora, nelle cavità dei muri delle case. Un malcapitato può imbattervisi magari tagliando l’erba o con uno sfortunato calpestio. L’aggressione diventa inevitabile e la persona attaccata è in pericolo di vita.
Soggetti allergici possono andare in shock anafilattico con poche punture. In caso di puntura il consiglio è quello di recarsi immediatamente al più vicino posto di pronto soccorso, ma tale considerazione è piuttosto ovvia.
La Vespa velutina e i pericoli per le api
Il calabrone asiatico è un vero e proprio killer di api. Una colonia di Vespa velutina per svilupparsi ha bisogno di apporti proteici. In Francia è stato osservato che oltre il 50% di questo apporto è rappresentato dalle api, il resto riguarda altri piccoli insetti. Gli adulti svolazzanti sono altresì ghiotti di frutti maturi, quindi un grave danno per gli alberi da frutto.
Le sue prede preferite sono le api bottinatrici di ritorno all’alveare. Queste vengono catturate inesorabilmente, librandosi in volo davanti al predellino dell’arnia.
In questo video, girato in Liguria ai primi arrivi di Vespa velutina in Italia, si può osservare quanto appena detto.
Altro pericolo per le api è che in presenza di famiglie deboli la Vespa velutina può cercare di approfittarne e addirittura tentare di entrare nel nido a predare sia le api adulte che la covata. Questo tipo di attacchi avviene di solito alla fine della stagione apistica, quando le api stesse riducono i loro voli.
Oltre a questo danno diretto per le api, c’è da sottolineare che queste, in presenza di Vespe velutine riducono moltissimo la loro attività. Ciò è logico, giacché evitano di divenire facili prede. Il problema è che smettono di accumulare scorte per l’inverno.
La presenza di questo pericoloso insetto può quindi mettere a rischio la vita di un’intera famiglia di api.
Come risolvere il problema della Vespa velutina
La Vespa velutina crea grandi preoccupazioni per gli apicoltori europei, in quanto nel nostro ecosistema non esistono antagonisti naturali che possano tenerla sotto controllo. Inoltre si è osservato che le nostre api non riescono a organizzare un’adeguata strategia di difesa. In Asia, invece, le api del luogo, abituate a vivere con la minaccia di questa vespa, sanno come difendersi.
La loro strategia di difesa a un attacco è la creazione di una massa compatta di api intorno alla vespa (heat balling o aggomitolamento). Così facendo, fanno aumentare fino a 45 °C la temperatura all’interno del glomere in cui bloccano la vespa. In questo modo, il calabrone asiatico muore in pochi minuti.
Le nostre api, purtroppo, non sono ancora in grado di attuare efficacemente questa tecnica di difesa. Reagiscono limitando la loro attività, autodanneggiandosi.
In pratica siamo noi gli unici a poter difendere le api dalla Vespa velutina.
Trappole di cattura
La prima e più strategia per fermare l’avanzata della Vespa velutina consiste nella predisposizione di trappole. Queste servono per catturare le operaie e, soprattutto, le fondatrici all’inizio della primavera. Bisogna appenderle tra i rami degli alberi del nostro frutteto o, se si pratica apicoltura, tra gli alveari. Attirando le fondatrici nelle trappole, si impedisce la fondazione di una nuova colonia.
Per realizzare le trappole in modo artigianale, basta una bottiglia di plastica tagliata e con la parte superiore infilata dentro, a mo’ d’imbuto. Questa va riempita con birra di colore chiaro o altre sostanze zuccherine. In alternativa, potete trovarle nei negozi specializzati, e ovviamente saranno più elaborate.
Distruzione dei nidi
Altra importante strategia per evitare che la Vespa velutina metta a serio rischio di sopravvivenza l’apicoltura italiana è la distruzione sistematica dei nidi.
Questa è un’operazione molto delicata e complessa, che deve essere svolta da personale specializzato, come apicoltori professionisti coadiuvati dai vigili del fuoco.
Come abbiamo detto queste vespe sono molto aggressive quando percepiscono la presenza di intrusi in prossimità del nido. Quindi, interventi improvvisati possono mettere a rischio la propria vita.
Il progetto Stop velutina
Allo scopo di mettere a punto sistemi di contenimento del calabrone asiatico, nel 2014 in Italia viene finanziato dal Mipaaf un progetto per la messa a punto di sistemi di contenimento, che oggi è possibile monitorare sul sito Stop velutina. Il progetto prevede le seguenti linee d’intervento:
- messa a punto di tecniche di rilevamento dei nidi;
- predisposizione di protocolli per la distruzione dei nidi;
- studio di attrattivi per la cattura e l’uccisione di adulti di Vespa velutina.
Approfondimenti
- Le api. Biologia, allevamento, prodotti. Quarta edizione, edagricole – di Alberto Contessi
- Vespa velutina: A new invasive predator of honeybees in Europe – Journal of Pest Science (J PEST SCI), ResearchGate