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Home » Patologie e cure » Parassiti » Processionaria del pino

Processionaria del pino. Rimedi, danni e pericoli

Di Coltivazione Biologica 16 Luglio 2016
21k

Oggi vogliamo concentrare la nostra attenzione sulla processionaria del pino. Un insetto molto pericoloso, soprattutto per la salute dell’uomo e degli animali domestici che, malauguratamente, vi entrano in contatto. Imparare quindi a riconoscere questa processionaria del pino e a starle alla larga è importante.
Ove presente sui nostri alberi, è fondamentale capire come intervenire in maniera sicura e con trattamenti biologici per eliminarla. Un nostro prezioso alleato, in questo senso, è il Bacillus thuringiensis.

In questo articolo vedremo come procedere e spiegheremo le procedure di primo soccorso per l’uomo e gli animali domestici, in caso di contatto accidentale.

Thaumetopoea pityocampa

Larve di processionaria del pino in rigorosa fila indiana

Larve di processionaria del pino in fila indiana

La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) è un lepidottero, appartenente alla famiglia dei Taumetopeidi. Il nome volgare nasce dalla tipica abitudine delle larve di spostarsi in rigorosa fila indiana, formando una sorta di “processione”.
Le larve defogliatrici attaccano principalmente gli alberi di pino, ma anche larici o abeti. Su questi alberi formano degli inconfondibili e voluminosi nidi, che ad un occhio attento ne rendono facile il riconoscimento.
Le larve, della misura di circa 30-40 mm, allo stadio adulto sono pelose, con la testa di color nero ed il corpo grigiastro sul dorso. Inoltre hanno delle sfumature ocracee sul ventre. Il dorso presenta un folto manto di peli rosso-brunastri che fanno assumere alla larva una colorazione rossastro-rugginosa.
Le farfalle adulte della processionaria, con circa 30/40 mm di apertura alare, hanno le ali di colore grigiastro. Inoltre presentano striature trasversali brunastre, simili alla corteccia delle piante che attaccano e sulle quali si mimetizzano molto bene.

Ciclo biologico della processionaria

Farfalla adulta di processionaria del pino

Farfalla adulta di processionaria del pino

Le larve di processionaria del pino costruiscono i loro nidi, solitamente, sulla punta degli alberi, o in intersezioni di rami laterali. Da lì escono all’inizio della primavera, iniziando a nutrirsi delle foglie. Le larve sono mature di solito verso la fine del mese di maggio, quando scendono dalle piante lungo il tronco. Si muovono in tipiche processioni e si spostano sul terreno dove si interrano a qualche cm di profondità. Poi si incrisalidano mantenendosi a breve distanza dalle piante che attaccano.
A seconda della zona le larve si trasformano in farfalle dall’inizio dell’estate fino a tutto il mese di luglio. In questo periodo, poi, inizia l’accoppiamento e la fase di ovideposizione. Le giovani larve, in agosto, iniziano l’attività dannosa sulle foglie dell’albero e costruiscono dei nidi più leggeri. Alla fine dell’estate, con l’approssimarsi del periodo freddo, iniziano poi a costruire dei nidi più compatti. All’interno di questi sverneranno fino a primavera.
Dunque questo parassita compie una sola generazione all’anno.

I danni della processionaria sui pini

Danno sulla vegetazione fatto dalla processionaria del pino

Danno sulla vegetazione fatto dalla processionaria del pino

La processionaria del pino produce danni quando si trova allo stadio larvale. Le farfalle adulte, benché fastidiose, non provocano problemi diretti. Sugli alberi il danno è differente a seconda dell’età della larva, e può essere di diversa intensità.
Le larve giovani, quelle che si formano nel periodo estivo, attaccano le foglie, che sono ad aghi. Tutto ciò che ne resta dopo il loro attacco è un filo corrispondente alla nervatura centrale dell’ago del pino. Successivamente questo necrotizza e dissecca e viene utilizzato dalle larve per rinforzare il nido.
Le larve adulte, quelle svernanti, sono ancora più dannose in quanto mangiano completamente le foglie, con tutti gli aghi. Provocano effetti disastrosi se l’attacco è massiccio. Inoltre, se l’attacco è perpetuato negli anni, il destino dell’albero è il disseccamento totale, e quindi la morte.

Danni della processionaria del pino sull’uomo

Forte eritema provocato da processionaria del pino

Forte eritema provocato da processionaria

Le larve della processionaria del pino necessitano di particolare attenzione anche per i danni diretti che possono provocare nell’uomo. I peli che ricoprono la parte superiore della larva, infatti, sono altamente urticanti poiché contengono istamina, una sostanza molto velenosa. Vengono rilasciati dalle larve stesse come difesa. In genere si distaccano sotto l’azione del vento, oppure possono cadere dai nidi. Visto che parliamo soprattutto di pini, abeti, larici, cioè alberi che possiamo incontrare nei parchi o nei boschi durante una passeggiata, la lotta alla processionaria è resa obbligatoria per legge da parte delle varie amministrazioni pubbliche.
I peli di questo insetto hanno una particolare forma microscopica ad uncino e aderiscono molto bene alla zona epidermica. Le reazioni sull’uomo sono diverse a seconda dell’entità e della zona colpita. Possono variare dalla forte reazione allergica allo shock anafilattico!

Approfondimenti
  • Come eliminare gli scarafaggi
  • Come eliminare la cocciniglia cotonosa degli agrumi (Icerya Purchasi)
  • Psilla dell’alloro (Lauritrioza alacris). Danni e difesa biologica
  • Come eliminare le cimici in modo definitivo

Sintomi

In caso di contatto con la pelle si ha una forte eruzione cutanea. Questa facilmente si estende non solo alla parte direttamente colpita, ma anche al resto del corpo, attraverso lo sfregamento e il sudore.
Se invece vengono inalati vi è un’irritazione delle vie respiratorie, con conseguenti difficoltà dovute al broncospasmo.
In caso di ingestione vi è un’infiammazione delle mucose della bocca e dell’intestino, con vomito e dolore addominale.
In contatto con gli occhi, invece, sviluppa velocemente una congiuntivite. Se il contatto è grave ci può essere una progressione in cecità.

Cosa fare

Il consiglio in caso di contatto è quello di recarsi immediatamente in pronto soccorso per le necessarie cure mediche. Fate attenzione a sfregarvi il meno possibile per evitare la propagazione dei peli. Se sono gli occhi ad essere interessati, effettuate immediatamente un abbondante lavaggio, per eliminare i peli eventualmente ancora presenti.
I vestiti vi consigliamo di buttarli non appena possibile. Se proprio non volete buttarli lavateli separatamente dagli altri capi, ad altissime temperature, maneggiandoli con i guanti. Capite dunque la pericolosità di questo parassita.
In ultimo una curiosità, in alcuni soggetti si possono presentare sintomi di entomofobia per il solo fatto di vedere le larve di processionaria del pino perfettamente organizzate in fila indiana.

Danni della processionaria del pino sugli animali

La processionaria del pino - danni sulla bocca di un cane

Ferita sulla bocca di un cane causata dalla processionaria del pino

Le larve di processionaria del pino sono un pericolo non solo per l’uomo ma anche per gli animali. Il cane, così come il cavallo, ad esempio, che sono soliti annusare l’erba, o mangiarla, possono venire a contatto con i peli urticanti di questo insetto e subire danni molto gravi.
La sintomatologia sul cane è piuttosto comune ed inizia con un’intensa ed anomala salivazione, provocata dall’infiammazione della bocca. In caso di ingestione l’infiammazione si manifesta, in forma meno grave, anche nello stomaco e nell’esofago. L’infiammazione acuta può avanzare velocemente, provocando delle vere e proprie ustioni e lacerazioni, oltre ad un ingrossamento delle parti della bocca dell’animale più colpite, fattore, questo, che può causare il soffocamento dell’animale.
Il consiglio in questi casi è quello di portare l’animale al più vicino centro veterinario. Nell’immediatezza si può effettuare un abbondante lavaggio della bocca con una soluzione di acqua e bicarbonato. Attenzione perché il cane, per via del dolore e dello shock, potrebbe mostrarsi aggressivo, anche se del tutto involontariamente.

Come combattere la processionaria del pino

Come accennato, la lotta alla processionaria del pino è stata resa obbligatoria già nel 1926. L’obbligatorietà è stata poi confermata dall’articolo 1 del decreto ministeriale del 17 aprile ’98 e dal successivo D.M. 30 ottobre 2007. Il decreto legislativo 19 agosto 2005, numero 214, specifica invece le ammende per la mancata segnalazione della processionaria (o altri insetti dannosi individuati sul territorio). Le multe vanno dalle 250 alle 1500 euro.
Per le aree pubbliche come parchi o zone boschive è a carico delle amministrazioni pubbliche, dei servizi fitosanitari regionali e del corpo forestale dello Stato.
Può tuttavia essere possibile avere vegetazione interessata anche nel proprio giardino o comunque nella proprio terreno. È quindi utile capire come intervenire in caso di infestazione, anche se, vista la pericolosità del lepidottero, è opportuno rivolgersi a ditte specializzate e allertare i servizi pubblici locali.
Vediamo su una singola pianta come è possibile intervenire in maniera biologica.

Rimozione meccanica del nido di processionaria

Processionaria del pino rimozione meccanica

Rimozione meccanica del nido di processionaria

Innanzitutto si può intervenire meccanicamente attraverso l’asportazione del nido. Questa operazione è delicatissima e molto pericolosa, per cui l’operatore dovrà munirsi di tutti i dispositivi di sicurezza personale possibili (guanti, occhiali, maschera, tuta), e dovrà far attenzione all’equilibrio precario sulla vegetazione dell’albero. Per questo si dovranno utilizzare scale ed appositi appigli.
Evidentemente l’operazione può essere resa progressivamente più problematica, e spesso impraticabile, dall’altezza dell’albero. Il nido una volta distaccato, con tutto il ramo, dovrà essere bruciato.

La trappola meccanica

Una seconda tecnica prevede l’utilizzo di trappole di cattura massiva di natura squisitamente meccanica. La trappola viene piazzata sul tronco dell’albero e cattura le larve quando discendono lungo il tronco in fila indiana per raggiungere il suolo ed interrarsi, vale a dire all’inizio della primavera.
Una trappola di questo tipo è abbastanza efficace e non troppo costosa.
Volendo potete acquistarla qui.

La trappola ai feromoni

La processioanaria del pino - trappola ai feromoni

Trappola ai feromoni

Un altro tipo di trappola per il monitoraggio e la cattura massiva delle processionarie del pino è quella ai feromoni. Questo tipo di trappola l’abbiamo già incontrata nella lotta alla tuta absoluta.
I feromoni altro non fanno che riprodurre le sostanze che la femmina della specie emana per attirare il maschio durante il periodo della riproduzione sessuale, in piena estate dunque. La trappola assume una duplice funzione: innanzitutto serve per il monitoraggio ed in secondo luogo permette la cattura massiva del maschio per evitare la riproduzione, e quindi il proliferare della processionaria.
La trappola deve essere posizionata in alto, in modo da facilitare l’ingresso delle falene durante lo svolazzamento. Il feromone va sostituito ogni 3 settimane. Qui trovate il feromone giusto da utilizzare nelle trappole.
Da sottolineare che questo tipo di trappola non produce nessun tipo di impatto ambientale negativo, essendo totalmente innocuo per l’uomo, le piante e gli altri insetti.

Bacillus thuringiensis

Molto diffuso negli ultimi anni è l’utilizzo del bacillus thuringiensis varietà kurtstaki, un insetticida biologico di cui vi abbiamo già parlato in passato.
Il bacillus thuringiensis è efficace contro le larve giovani di processionaria del pino che si formano in agosto, dopo il periodo di riproduzione. Questo è lo stadio larvale migliore per agire con successo con questo tipo di trattamento.
Per la sua efficacia, il costo contenuto e la non dannosità del prodotto nei confronti di altre specie animali e vegetali, il bacillus thuringiensis viene utilizzato anche nelle grosse disinfestazioni di aree boschive o di parchi, effettuate dalle competenti autorità pubbliche. Si tratta di un rimedio molto efficace che potete acquistare qui.
Qualora dovesse effettuare voi stessi il trattamento, raccomandiamo le stesse precauzioni d’impiego viste per la rimozione meccanica dei nidi.

Gli insetti predatori

In natura la processionaria del pino è controllata da diversi insetti entomofagi. Anche il corpo Forestale dello Stato, nella sua battaglia alla processionaria, li ha utilizzati con successo.
Alcuni, a titolo esemplificativo, sono:

  • Xanthandrus comtus, Dittero Sirfide predatore
  • Erigorgus femorator, Imenottero Icneumonide
  • Ditteri Tachinidi
  • Formica rufa, lugubris, polyctena, aquilonia predatrici dei grandi defogliatori forestali
  • Imenotteri Calcidoidei, parassitoidi oofagi

Conclusione sulla difesa biologica

Queste che abbiamo visto sono le tecniche di difesa biologica. Purtroppo esistono anche strategie di difesa che prevedono l’uso di pesanti fitofarmaci, una di queste tecniche è quella dell’inoculazione, con la quale attraverso una grossa ed apposita siringa, si inocula direttamente nell’albero il trattamento fitosanitario, colpendo sì la processionaria del pino, ma allo stesso tempo avvelenando l’albero.
Per chiudere, ripetiamo ciò che vi abbiamo già detto: fate molto attenzione al riconoscimento della processionaria. Come avete letto è un insetto molto pericoloso. Se lo individuate, utilizzate tutte le accortezze del caso.

Approfondimenti
  • Mosca minatrice della bietola e degli spinaci (Pegomya betae)
  • Mosca della cipolla. Prevenzione agronomica e difesa biologica
  • Moscerino della frutta. Come prevenire le infestazioni, anche in casa
  • Eulia della vite e dei fruttiferi. Danni e difesa biologica


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1 commento

Giuseppe Zavatta 19 Marzo 2021 - 7:17

Molto bene il suggerimento di trattamento biologico contro la processionaria. Ho 5 nidi da rimuovere e 29 cagnolini da tutelare.

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