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La Chrysolina americana, detta anche crisomela, è un insetto appartenente all’ordine Coleoptera, sottofamiglia Chrysomelinae, la stessa della più temuta dorifora della patata (Leptinotarsa decemlineata). Si tratta di un parassita quasi esclusivo di due amate e diffuse piante aromatiche e officinali, vale a dire il rosmarino e la lavanda. Proprio per questo, a volte, questo parassita viene chiamato anche chrysolina del rosmarino. In Italia è presente un po’ ovunque e può causare gravi danni in caso di infestazioni.
Vediamo quindi in questo articolo come riconoscerlo e rimuoverlo dalle nostre piante aromatiche, che siano esse nell’orto, in giardino o in vaso.
Descrizione della Chrysolina americana
Gli adulti di Chrysolina americana hanno il corpo di forma ovale-arrotondata. Le ali sono piuttosto rudimentali, con lo sfondo tipicamente di colore verde metallico brillante.
Il pronoto non presenta orlatura ai lati come altre specie simili. Le ali hanno 5 bande longitudinali di color rosso dorato e sono finemente punteggiate.
Le antenne, il ventre e le zampe mescolano il verde metallico al rossastro.
A piena maturità l’insetto raggiunge i 6-8 mm di lunghezza.
Uova e larve
Le uova hanno forma cilindrica con poli arrotondati. Hanno un colore bruno e una dimensione di 1,5 x 0,5 mm.
Le larve sono di colore grigiastro, con capo e torace piccoli, addome largo e convesso, percorso da 5 linee longitudinali più scure. Raggiungono gli 8-9 mm di lunghezza.
Quasi sono i danni alle piante della Chrysolina americana
Il danno della Chrysolina americana sulle piante di rosmarino e lavanda è dovuto all’attività trofica dell’insetto, sia nella forma adulta che in quella larvale.
La Chrysolina divora voracemente le foglie, di cui risparmiano solo la nervatura centrale. Ciò la rende un parassita molto problematico, specie in ambito domestico.
Ciclo di vita
In autunno le femmine di Chrysolina americana depongono le uova. Lo fanno in modo isolato o in gruppetti di tre elementi sulla pagina inferiore delle foglie. Le ovodeposizioni continuano anche durante l’inverno, con le nascite larvali che avvengono dopo un breve periodo d’incubazione. Come conseguenza di ciò, abbiamo che l’insetto è presente tutto l’anno e in diversi stadi evolutivi.
A maturità, le larve si interrano a pochi cm di profondità per compiere la metamorfosi.
Gli adulti vivono riuniti in gruppi sulla vegetazione delle piante delle quali si nutrono. Fermano la loro attività solo per un breve periodo a fine estate, entrando in diapausa, come avviene per altre specie della stessa famiglia, per poi riprendere in autunno con l’accoppiamento e la deposizione delle uova.
Come rimuovere la Chrysolina americana
Il metodo migliore per eliminare le infestazioni di chrysolina americana su poche piante è quello della rimozione manuale. L’operazione va fatta di buon mattino, quando l’insetto è ancora intorpidito. Sotto la pianta si possono sistemare dei fogli di giornale, dopodiché si scuote piuttosto energicamente la chioma, facendo così cadere nella carta gli insetti.
Dopo la raccolta, se non si vuole uccidere l’insetto, lo si può spostare in un’area dove non crei problemi.
La difesa biologica contro la Chrysolina americana
Se abbiamo molte piante di rosmarino o lavanda infestate dalla Chrysolina americana allora si può intervenire con prodotti consentiti in agricoltura biologica.
Contro le larve giovani è molto efficace il bacillus thuringiensis var. kurstaki, una sorta di insetticida naturale altamente selettivo, composto da un batterio in grado di colpire solo le larve del parassita. Si consiglia un’abbondante bagnatura della chioma, in modo che la larva di crisomela, mangiando le foglie, entri in contatto con il batterio del bacillus.