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La ragna del melo (Yponomeuta malinellus) è un insetto appartenente all’ordine Lepidoptera, famiglia Yponomeutidae. Questo parassita dell’albero di mele è chiamato anche tignola del melo o, semplicemente, iponomeuta.
Sono le larve di questo iponomeutide a creare problemi alla vegetazione del melo, soprattutto su piante isolate nei frutteti familiari e nelle zone di collina e montagna. Nei meleti specializzati, dove viene attuata la lotta biologica contro altri parassiti del melo, come ad esempio la carpocapsa, la ragna è tenuta sotto controllo.
In quest’articolo vediamo come riconoscere il parassita e la sua presenza tra la vegetazione degli alberi, i danni che provoca e le tecniche di difesa biologica.
Descrizione della ragna del melo
La Yponomeuta malinellus adulta è una piccola farfalla lunga 7-9 mm e con 19-22 mm di apertura alare.
Presenta il capo, il torace e le ali anteriori di colore bianco satinato, con frange marginali sempre biancastre. Su queste ultime, lungo il margine costale, si evidenziano dei puntini neri. Le ali posteriori sono grigiastre e altresì munite di frangia.
Uova
Le uova sono di forma ovale e del diametro di circa 1 mm. Vengono deposte in ovoplacche embricate (cioè con elementi parzialmente sovrapposti) lunghe 5-8 mm, di colore inizialmente giallastro, quindi rossastro e poi bruno.
Larve

Larve adulte di ragna del melo
Le larve della ragna del melo a piena maturità sono lunghe 15-20 mm. Inizialmente sono di colore giallo-verdastro, con il tempo diventano giallo-grigiastro. Il capo, lo scudo pronotale e la placca anale sono nerastri. I diversi segmenti del corpo hanno due macchie nere (disposte in serie) ciascuno.
Crisalidi
Le crisalidi di Yponomeuta malinellus sono giallastre o verdastre, con cremaster fornito di 3 paia di setole. Misurano 8-9 mm di lunghezza.
Danni della ragna alla vegetazione del melo
Questa specie di tignola è un parassita specifico del melo. I danni sono causati dalle larve, con la loro attività trofica di nutrizione. Sono molto dannose in quanto agiscono in maniera gregaria. Inizialmente svolgono attività minatrice, in seguito divorano la vegetazione fogliare dei giovani germogli. In pratica, costruiscono dei vistosi nidi di fili sericei tra i rami, delle vere e proprie tele, poi vi si rifugiano all’interno e continuano a mangiare la vegetazione circostante. Le larve abbandonano il nido quando il materiale vegetativo all’interno è stato completamente mangiato. Poi si spostano su altre zone della chioma. Dunque, per capire se la vegetazione è infestata dalla ragna del melo basta osservare la presenza dei nidi. Gli alberi fortemente infestati vanno incontro a deperimento vegetativo, arrestando la crescita dei germogli colpiti.
Ciclo biologico della Yponomeuta malinellus

Larve giovani di ragna del melo
La ragna del melo compie una sola generazione all’anno, con un ciclo di vita molto particolare.
Trascorre l’inverno allo stadio di larva di prima età, proteggendosi nei resti delle ovature, ovvero l’ovoplacca. Nel mese di aprile le larve fuoriescono praticando dei fori nel loro scudo protettivo e si portano su una foglia tenera. Qui creano una mina intorno alla quale poi costruiscono il nido sericeo, avvolgendo la vegetazione circostante.
Tra maggio e giugno, terminata l’attività trofica, le larve realizzano il bozzolo all’interno del nido e ivi si incrisalidano. Le Yponomeuta malinellus adulte sfarfallano dalla fine di giugno e per tutto agosto, dando il via agli accoppiamenti.
Le femmine depongono le uova nella parte distale dei rametti, formando un ovoplacca di 20-70 elementi nei pressi di una gemma. Dopo circa 15 giorni, nascono le larve, le quali però rimangono protette nell’ovoplacca per svernare.
Insetti predatori della ragna del melo
Per fortuna esistono in natura numerose specie di insetti antagonisti della Yponomeuta malinellus. Tra questi, segnaliamo quelli predatori, ovvero: Forficula auricularia (distruttore di ovoplacche), Anthocoris nemorum (predatore di crisalidi), Atractotomus mali (predatore di uova, larve e crisalidi), Heterocordylus tumidicornis (predatore di larve).
Come prevenire la ragna del melo
In un piccolo frutteto familiare, specie se di recente impianto e con pochi alberi da controllare, la cosa migliore per prevenire le infestazioni della ragna sul melo è intervenire con la potatura. Come abbiamo spiegato, le femmine adulte formano le ovoplacche sui rametti; individuandole si possono agevolmente distruggere. Il melo viene potato prima della ripresa vegetativa, con i rami ancora spogli di vegetazione, quindi con un po’ di attenzione bisogna cercare di individuare le ovature e schiacciarle. Questo tipo di controllo è fortemente consigliato se avete subito infestazioni di iponomeuta nella primavera precedente.
Come eliminare la ragna del melo con metodi biologici
Tra i prodotti consentiti in agricoltura biologica, quello più efficace nei confronti delle larve della ragna del melo è il bacillus thuringiensis (nelle varietà kurstaki o aizawai, che trovate qui). Questo batterio sporigeno, che vive naturalmente nel terreno, agisce per ingestione ed è molto attivo sulle giovani larve di lepidotteri. Bisogna quindi cercare di intervenire prima che le larve svernanti costruiscano il nido di fili sericei. In pratica, quando sono ancora nella fase di minatrici fogliari. Con le larve all’interno del nido, il trattamento con il bacillus potrebbe risultare inefficace.