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Il rodilegno giallo è un parassita del legno degli alberi da frutto e forestali. Il suo nome scientifico è Zeuzera pyrina, ma è volgarmente noto anche come falena leopardo, per le bellissime livree della farfalla adulta.
È un insetto dal ciclo biologico molto lungo, che danneggia le colture arboree nello stadio di larva. Eliminare il rodilegno giallo richiede un monitoraggio molto attento. Gli interventi richiedono l’uso delle trappole di confusione sessuale e altri rimedi consentiti in agricoltura biologica.
Vediamo quindi tutto quello che c’è da sapere sulla Zeuzera pyrina, i danni che fa alle colture e come eliminarla.
Quali piante colpisce il rodilegno giallo

Farfalla adulta di rodilegno giallo
La Zeuzera pyrina è un insetto dell’ordine dei Lepidotteri, famiglia dei Cossidi. Vi abbiamo già parlato di una specie simile (ma dalle differenze biologiche notevoli), ovvero il Cossus Cossus, anche nota come rodilegno rosso.
Il rodilegno giallo è altamente polifago, ovvero attacca numerose specie di alberi.
Ecco un elenco delle principali:
- Olivo;
- Pomacee (melo, pero, cotogno, nespolo comune, nespolo giapponese, azzeruolo);
- Drupacee (pesco, susino, albicocco, mandorlo e ciliegio);
- Noce e nocciolo;
- Latifoglie forestali e ornamentali.
Come riconoscere il rodilegno giallo adulto
Il rodilegno giallo è facilmente riconoscibile quando lo troviamo allo stadio adulto:
- Si presenta come una farfalla di medie dimensioni, con un’apertura alare di quasi 70 mm.
- Le sue ali anteriori sono di colore bianco, con delle vistose punteggiature nero/bluastro.
- Anche il torace è di colore bianco, tomentoso, con 6 grandi macchie bluastre.
Come riconoscere le larve di rodilegno giallo

Larva di rodilegno giallo
È però importante riconoscere anche le larve di rodilegno giallo. Sono loro infatti che provocano i danni sugli alberi da frutto.
- La larva a piena maturità è lunga fino a 60 mm;
- Ha il capo e il protorace di colore nerastro.
- Il corpo è invece giallo (da qui il nome comune), cosparso di numerosi tubercoli neri, disposti su file longitudinali e regolari.
- Le uova che la farfalla adulta di rodilegno giallo depone sono di colore rosa.
Danni alle colture delle larve di rodilegno giallo
Sono le larve di rodilegno giallo a danneggiare di più le piante e, dunque, a preoccupare di più gli arboricoltori.
Con la loro attività trofica, ovvero di nutrizione, scavano delle gallerie sui cimali delle piante. Sono dei veri e propri insetti del legno.
Quando le larve sono ai primi stadi, l’attacco è rivolto soprattutto a rami e germogli giovani. Negli stadi larvali avanzati, invece, la Zeuzera pyrina si sposta sui rami più vecchi e duri. Infine, arriva al tronco dell’albero.
Le larve scavano queste lunghe gallerie, preferendo il centro del ramo o del germoglio. Una loro caratteristica è quella di entrare e uscire numerose volte dal legno.
Sugli organi della pianta colpiti si evidenziano dei disseccamenti, molto gravi nei giovani germogli. Il legno più duro, invece, inizia a perdere di forza, in quanto eroso dall’interno.
È facile che dopo un temporale con forti venti, i rami colpiti dal rodilegno giallo si spezzino e non riescano più a reggere il peso della vegetazione.
In generale, quando una pianta è colpita dal rodilegno giallo va incontro al deperimento, molto evidente se l’albero è giovane.
Altro fattore di rischio dovuto alle gallerie scavate dall’insetto è che queste possono poi essere la via d’ingresso di malattie fungine o cancri del legno.
Ciclo biologico del rodilegno giallo
Il rodilegno giallo ha un ciclo biologico molto lungo che si completa in uno o due anni.
Le larve svernano all’interno delle gallerie da loro stesse scavate. Questo può avvenire sia nel primo, che nel secondo anno.
A primavera inizia lo sfarfallamento, che avviene da maggio a settembre, con picchi a luglio. Durante questo periodo vi è l’accoppiamento e l’ovideposizione. Questa può avvenire all’interno delle vecchie gallerie o in lesioni di altra natura presenti sull’albero.
Le larve di rodilegno giallo appena nate iniziano ad attaccare subito germogli o rami teneri. Come detto, man mano che crescono allargano il loro raggio d’azione, passando da parti tenere dell’albero a zone più dure.
In questa fase i danni del rodilegno sono osservabili ed evidenti. Occorre fare attenzione ai fori d’uscita e all’accumulo di escrementi ai piedi della pianta o ai margini dei fori.
Queste larve svernano prima dell’arrivo del freddo e nell’anno successivo si possono verificare due situazioni: lo sfarfallamento primaverile, dando vita quindi a una generazione all’anno; oppure restano allo stadio larvale anche nel secondo anno.
In questo secondo caso trascorrono l’inverno come larve per poi sfarfallare nella primavera del terzo anno, portando a termine quindi una sola generazione in due anni solari.
Come eliminare il rodilegno giallo
La lotta al rodilegno giallo è resa complessa dal fatto che le larve operano all’interno dei tessuti legnosi degli alberi. Per questo motivo è difficile individuare subito la loro presenza.
È indispensabile quindi effettuare il monitoraggio primaverile attraverso le trappole ai feromoni, che intercettano i maschi nella fase di sfarfallamento.
Le trappole di confusione sessuale
Se per il semplice monitoraggio si possono usare poche trappole, le trappole di confusione sessuale permettono invece una cattura massale del ridilegno giallo. Quando le utilizziamo dobbiamo quindi prevedere un minimo di 10 trappole per ettaro.
Questa è una soluzione semplice, efficace e rispettosa dell’ambiente.
Le trappole ai feromoni sessuali, infatti, intercettano solo la specie interessata, lasciando i pace gli insetti utili.
Nel caso del rodilegno giallo, con le trappole sessuali si evita la fecondazione delle femmine, che quindi deporranno uova sterili. In questo modo, con il tempo si limita fortemente la popolazione del parassita. Questa tecnica l’abbiamo studiata anche parlando della tuta absoluta.
Il problema applicativo è dovuto ai costi e alla reperibilità del feromone, disponibile solo in negozi di agraria altamente specializzati.
Per chi pratica frutticoltura professionale, però, è una scelta obbligata.
Il bacillus thuringiensis
Come sappiamo il bacillus thuringiensis è un insetticida biologico efficace contro le larve di lepidottero. Per questo motivo potrebbe essere efficace anche per eliminare le giovani larve di rodilegno giallo. Il bacillus thuringiensis però, agisce per contatto. Purtroppo le larve della Zeuzera pyrina operano all’interno di germogli, rami e fusti. Per questo motivo è molto difficile intercettarle con il con questo batterio naturale del terreno. Bisognerebbe, quindi, stare attenti alle indicazioni delle trappole di monitoraggio ed effettuare il trattamento non appena si schiudono le uova.
La tecnica del filo di ferro
Un metodo molto artigianale per eliminare il rodilegno giallo è la tecnica del filo di ferro. Questa si attua individuando i fori sull’albero lasciati dalle larve. Quindi s’inserisce un fil di ferro e si prova ad infilzare la larva. Le difficoltà applicative sono dovute all’elevata mobilità della larva stessa, per cui non è detto che si trovi ancora nel foro che si osserva. Nel caso della Zeuzera pyrina c’è da dire inoltre che vengono attaccati germogli giovani e piccoli rami. Per questo motivo è difficile inserire un filo di ferro. Diciamo che questa è una soluzione di emergenza. Il consiglio è di tentarla solo su pochi alberi attaccati già sul tronco, quindi ad infestazione in atto.
La lotta microbiologica
Molto efficace si è mostrata, infine, la difesa biologica dal rodilegno giallo attraverso i microrganismi, ossia la cosiddetta lotta microbiologica.
Stiamo parlando della beauveria bassiana, molto efficace anche nella lotta della dorifora della patate e dei nematodi entomapatogeni, che abbiamo già studiato parlando dell’oziorrinco.
Vi rimandiamo ai relativi articoli per un approfondimento su questi metodi biologici.