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Oggi vi spieghiamo come coltivare un albero di ciliegie nel vostro orto o giardino. Le ciliegie, si sa, sono un frutto a cui nessuno può resistere. Oramai siamo abituati ad acquistare a caro prezzo nei banchi dell’ortofrutta. Ma se invece di acquistarle piantassimo in giardino un albero?Coltivare un ciliegio in ambito domestico è relativamente semplice. E anche un solo albero, con un po’ di pazienza, può regalare per lungo tempo grandi soddisfazioni. Il ciliegio, infatti, è un albero molto longevo e produttivo, che ben si adatta al clima delle nostre latitudini.
In questo articolo, dunque, conosciamo meglio questa coltura arborea. Vediamo inoltre quali varietà di ciliegie scegliere e in che modo e in quale periodo piantare l’albero. Infine, diamo un occhiata alle cure necessarie di cui questa pianta necessita e a come combattere le principali avversità che possono minacciarne la produzione. Il tutto, come sempre, in maniera assolutamente biologica.
L’albero di ciliegie
identificazione botanica
L’albero di ciliegie (PrunusRosacee, sottofamiglia delle Prunoideae.
La sua origine geografica viene collocata in un’area ricompresa tra il Mar Nero e il Mar Caspio, in una zona che oggi è il confine di Stati quali la Turchia, la Georgia e l’Iran, tutti paesi ancora grandi produttori. In Europa la coltivazione del’albero di ciliegie si è diffusa a partire dal XVII secolo, anche se vi sono ritrovamenti e tracce di questa pianta molto più antichi. Il ciliegio si suddivide in due specie principali, il Ciliegio dolce, il Prunus avium oggetto della nostra trattazione, ed il Ciliegio acido, Prunus cerasus ossia le più selvatiche amarene.
Caratteristiche
La struttura, l’apparato radicale e il tronco
L’albero delle ciliegie è maestoso e longevo. Può arrivare anche a 30 metri di altezza e vivere fino a 100 anni. Attenzione quindi a dove deciderete di posizionarlo, vi farà compagnia per molto tempo. Questa pianta riesce a raggiungere queste grandi dimensioni grazie al suo apparato radicale, ampio e profondo.
Un’altra sua caratteristica è quella di essere un albero deciduo, ossia che perde le foglie nel periodo autunnale.
Il tronco dell’albero da giovane tende al marrone, mentre dopo qualche anno è tipicamente di colore grigio scuro.
Crescendo sembra lesionarsi, ciò avviene in maniera superficiale e dona alla corteccia le caratteristiche striature orizzontali.
Le foglie
Le foglie si dispongono sui rami in maniera alternata. Sono di forma ovoidale e acuta e di lunghezza e larghezza variabile. Il loro colore è verde brillante nella pagina superiore e verde più chiaro nella pagina inferiore. Sono provviste di picciolo, lungo dai 2 ai 3 cm e che porta da 2 a 5 ghiandole fogliarie. L’albero di ciliegie produce sia gemme a legno che gemme a fiore.
I fiori e i rami
I fiori dell’albero di ciliegie sono di bianchi e riuniti in infiorescenze a corimbo. Queste portano dai due ai sei fiori. Il fiore, di norma, ha 5 petali, stami di gialli ed è provvisto di un ovario supero.
L’impollinazione dei fiori è di tipo ermafrodita, cioè avviene grazie ad api ed altri insetti impollinatori.
Come le altre drupacee anche l’albero di ciliegie ha rami misti. Nello specifico ha tre tipologie di rami:
- I brindilli (a legno e a frutto);
- I dardi, che possono essere ramificazioni a legno;
- I mazzetti di maggio, sui quali il ciliegio fruttifica abbondantemente.
Più l’albero di ciliegie sviluppa mazzetti di maggio, migliore sarà la sua fruttificazione.
Questo perché è su questo tipo di ramo che il ciliegio produce in maniera principale.
Naturalmente il periodo della fioritura è la primavera, quando i ciliegi colorano di bianco i nostri paesaggi.
La fioritura è la fase più delicata del ciclo annuale dell’albero ed in cui bisogna sperare che il clima sia mite, abbondanti piogge possono compromettere l’allegagione dei frutti ed il raccolto.
Il frutto
Le ciliegie sono i nostri amati frutti. Una drupa dal tipico colore rosso. Le sue dimensioni e le sue sfumature sono variabili a seconda della specie.
in questo momento bisogna fare un’ulteriore distinzione sulle varietà di ciliegio. Distinguiamo tra la varietà juliana che genera le ciliegie tenerine (dal colore più intenso e la polpa molle) e la varietà duracina che produce i duroni.
A seconda della varietà specifica la fruttificazione dell’albero di ciliegie si protrae dalla tarda primavera al mese di luglio.
Varietà di albero di ciliegie
Per scegliere la varietà di albero di ciliegie più adatta alle vostre esigenze di coltivazione, facciamo riferimento alla lista di orientamento varietale, realizzata dal MiPAF (Ministero politiche agricole e forestali).
Le varietà principali
Le principali varietà di ciliegie che vi segnaliamo sono:
- Il ciliegio Ferrovia, cultivar a maturazione medio tardiva, con elevato vigore e media produttività. In questa varietà il frutto è di dimensioni medie, forma cuoriforme e colore rosso intenso. E’ una varietà coltivata dal Nord al Sud Italia.
- Il ciliegio Giorgia, varietà a maturazione medio precoce, di medio-elevato vigore ed alta produttività. Il frutto è di grosse dimensioni, forma sferoidale e colore rosso intenso.
- Il Durone I, che raggruppa una serie di varietà locali quali: Durone di Modena, Durone di Vignola, Durone Nero Precoce, Grosso precoce di Vignola, Nero I di Vignola. Si tratta di cultivar a maturazione intermedia con piante di media produttività. Le ciliegie sono di medio-grosse dimensioni e hanno forma sferoidale e colore rosso scuro.
Altre varietà d’interesse
Altre interessanti varietà di ciliegie sono:
- Early lory
- Van
- Lapins
- Sweet Heart
- Sweet Early
- Moreau, che raggruppano le antiche varietà Bigarreau Moreau, Bigarreau Sandrin, Bigarreau Souvenir des Charmes, Durone Precoce.
Abbiamo citato solo una parte delle varietà esistenti. Come vedete la scelta è ampia. Per effettuarla si dovrà tener conto di fattori quali il portamento dell’albero, la precocità della raccolta, la vostra area geografica di coltivazione.
Altra cosa da sottolineare è che il ciliegio nel corso dei secoli è stato riprodotto attraverso l’impiego del seme, dando vita a molte varietà locali che resistono ancora oggi, con peculiarità del tutto originali.
Ancora oggi la tecnica di propagazione per via sessuata, ossia da seme, è utilizzata per produrre i portainnesti franchi.
Varietà di portainnesti
Oltre che da seme, l’albero di ciliegie si può riprodurre per via vegetativa. Per farlo si utilizzano le tecniche della talea, della propaggine, della micropropagazione e dell’innesto. Un coltivatore domestico che vuole piantare pochi alberi troverà però conveniente usare piante già innestate, da trapiantate semplicemente nel terreno.
Il principale portainnesto del ciliegio è il Franco da seme. Questo preferisce terreni freschi, profondi e di medio impasto. Dà vita ad alberi di elevata vigoria, che però soffrono della stanchezza del terreno.
Esistono poi i portainnesti clonali, i principali sono:
- Colt, adatto a terreni di medio impasto ed irrigui, tollera meglio la stanchezza del terreno ed induce lo sviluppo di alberi di elevata vigoria.
- Gisela, con vigore ridotto del 50% rispetto a Colt.
- Maxma, con diverse varianti rispetto al Colt.
La coltivazione dell’albero di ciliegie
Preferenze climatiche del ciliegio
Nel nostro paese il ciliegio viene coltivato da Nord a Sud. E’ un albero che tollera molto bene il freddo, anzi ne ha bisogno durante l’inverno. Ciò che tollera meno sono l’alto tasso d’umidità, le gelate tardive primaverili che compromettono la fioritura, le abbondanti piogge nel periodo vicino alla raccolta che possono provocare la spaccatura dei frutti.
Altra problematica durante il periodo della fioritura è la grandine. Se questa arriva nel momento sbagliato, infatti, può compromettere l’intero raccolto.
Per questi motivi il ciliegio viene coltivato meglio in ambienti collinari, meno soggetti a gelate tardive ed eccessive precipitazioni piovose.
Pioggia che invece è molto gradita nel periodo estivo, dopo la raccolta dei frutti.
Periodo del trapianto
L’albero di ciliegie si può piantare nel terreno nei mesi autunnali, oppure alla fine dell’inverno, da febbraio ad aprile.
Pur essendo molto resistente al freddo, un inverno eccessivamente rigido, con gelate prolungate e abbondanti nevicate, può compromettere la salute di una giovane pianta trapiantata nei mesi autunnali. Noi ci sentiamo di consigliare, per il trapianto, di far passare l’autunno. Aspettate almeno gli inizi di febbraio per procedere, quando, solitamente, abbiamo lasciato il maltempo intenso alle spalle.
Come piantare l’albero di ciliegio
Prima di piantare il vostro albero di ciliegie valutate bene dove posizionarlo. Come detto, è una pianta molto longeva e che può raggiungere grandi dimensioni. Quindi trovate un posto dove l’albero abbia spazio a sufficienza e soprattutto dove possa sviluppare adeguatamente l’apparato radicale e l’abbondante vegetazione. Si consiglia di lasciare uno spazio libero intorno alla pianta del diametro di almeno 5-7 metri.
Per piantare un albero di ciliegio nel proprio giardino abbiamo a disposizione sostanzialmente due opzioni. O acquistare e mettere a dimora un albero a radice nuda. Oppure scegliere un albero cresciuto nel pane di terra e tenuto in vaso dal vivaista. La prima opzione, per il ciliegio, è una delle più seguite dagli amanti di giardinaggio.
E’ il ciliegio a radice nuda che può essere messo a dimora anche e soprattutto nei mesi autunnali. La pianta acquistata in vaso viene trapiantata solo in primavera. Vediamo come si mette a dimora una pianta a radice nuda.
Mettere a dimora un ciliegio a radice nuda
Per mettere a dimora un ciliegio a radice nuda, innanzitutto bisogna preparare il terreno che ospiterà la pianta con un certo anticipo. Per fare questo, bisogna provvedere ad una vangatura, in modo da ammorbidire la terra ed arieggiarla.
Preparare il terreno
Una volta acquistata la pianta a radice nuda, bisogna metterla a dimora nel più breve tempo possibile. Quindi procedete a fare una buca profonda almeno 60 cm e larga 80 cm. In questo modo lascerete la terra smossa al nuovo albero e favorire la radicazione.
Sul fondo della buca si può mettere letame maturo mescolato a del terriccio, così da garantire una concimazione di fondo. Questo primo strato andrà ricoperto di terra, per non farlo venire in contatto direttamente con le radici nelle fasi iniziali. A questo punto, prima di adagiare il ciliegio a radice nuda, bisogna inserire un tutore. Il tutore è un lungo e resistente palo di legno che servirà a tenere l’albero dritto.
Mettere l’albero nella terra

Albero di ciliegie a radice nuda
Ora siamo pronti per mettere a dimora il nostro albero di ciliegie. Molti consigliano di avvolgere le radici in una poltiglia di fango, in modo da assicurare una migliore ripresa dell’apparato radicale.
Posizionate l’albero al centro della buca, con il colletto della pianta che deve essere al livello del suolo, non troppo sotto, né sopra.
Colmare la buca con la terra che avremo precedentemente asportato. Compattare il terreno cercando di formare ai piedi dell’albero una piccola conca. Annaffiare abbondantemente.
Naturalmente l’albero andrà legato al tutore che avremo posizionato in precedenza.
Mettere a dimora un ciliegio in vaso
Il procedimento appena descritto è simile anche per le piante acquistate in vaso. Ciò che varia è come la singola pianta si comporta nel primo periodo dopo la messa a dimora. Innanzitutto, una pianta a radice nuda ha molte più radici di una contenuta nel pane di terra. Inoltre le radici non devono traslocare da diversi tipi di terreno. Per questo motivo i ciliegi a radice nuda hanno più facilità ad attecchire.
Altri vantaggi delle piante a radice nuda sono sicuramente: il prezzo minore, la migliore maneggevolezza e la facilità di trasporto.
Uno svantaggio della pianta a radice, invece, può derivare dal fatto che solitamente le piante in contenitore sono più grandi d’età e quindi fruttificheranno prima.
Inoltre hanno un periodo d’impianto più breve. Come detto, infatti, una volta acquistata la pianta deve essere messa a dimora nel più breve tempo possibile.
Un terzo svantaggio è che le piante vendute in contenitore ricevono solitamente una potatura iniziale d’impostazione, cosa che invece dovrà essere fatta in autonomia per le piante a radice nuda.
Esigenze di terreno ed idriche
L’albero di ciliegie preferisce terreni sciolti e freschi, che permettano un ottimo drenaggio. Soffre molto, invece, i terreni di tipo argilloso, più pesanti e umidi, che trattengono troppa acqua.
Le esigenze idriche dell’albero adulto sono piuttosto limitate, maggiore attenzione bisognerà porre, però, all’irrigazione nei primissimi anni della crescita.
I momenti in cui si dovrà ricorrere ad irrigazione di sostegno sono la fase precedente alla maturazione dei frutti ed il post-raccolta. Naturalmente bisogna valutare le condizioni climatiche, se la pioggia arriva naturalmente non c’è bisogno d’intervenire. Ad ogni modo, tutti sappiamo che il clima è spesso ballerino, quindi attenzione a valutare di volta in volta le condizioni del terreno che ospita il vostro albero di ciliegio.
La potatura del ciliegio
Parlando della potatura del ciliegio, vi diciamo subito che questo albero non ama molto i tagli e gli interventi ripetuti. E’ una pianta che ama crescere libera e sulla quale bisogna intervenire il meno possibile. Questo è valido soprattutto se la vostra coltivazione è di tipo domestico e non finalizzata alla produzione per la vendita. I tagli possono provocare nell’albero la produzione di gomma ed esporlo a malattie gravi come i cancri rameali.
Nel primo anno dopo la messa a dimora, è bene non effettuare nessun tipo di taglio. In questo modo favoriremo la formazione delle ramificazioni principali.
Negli anni successivi per favorirne il portamento armonioso, ci si può limitare a spuntare leggermente i rami più vigorosi ed eliminare quelli piccoli che rischiano di incrociarsi all’interno della chioma.
Altro tipo di intervento è quello volto all’eliminazione dei rami secchi o deperiti. Questa operazione si effettua in tardo autunno e prende il nome di potatura secca.
Si può intervenire anche in estate, dopo la raccolta, con interventi finalizzati al rinnovo dei rami fruttiferi più giovani. Questo tipo di potatura verde è molto importante per limitare la vigoria della pianta e favorire la produzione di ciliegie di qualità e quantità migliore negli anni successivi.
Per ulteriori consigli sulla potatura del ciliegio e gli altri alberi da frutto, rimandiamo ai nostri precedenti articoli sulle basi generali della potatura e gli attrezzi ideali per potare.
Raccolta del ciliegio
La coltivazione dell’albero di ciliegie entra in produzione dopo qualche anno. Questo vuol dire che prima di raccogliere le nostre amate ciliegie dovremo avere molta pazienza!
I periodi di raccolta variano a seconda della varietà e coprono un arco temporale che abbraccia la primavera e l’estate.
Quando l’albero è adulto e magari molto vigoroso, bisognerà attrezzarsi con scale e supporti. Fate molta attenzione a questo tipo di operazioni poiché si corre il rischio di perdere l’equilibrio e cadere. Ed è anche possibile che i rami si spezzino.
Difesa biologica da malattie e parassiti
Capitolo finale di questo lungo articolo dedicato a come coltivare l’albero di ciliegie è quello della difesa biologica da malattie e parassiti.
Per fortuna il ciliegio è una pianta molto resistente e rustica da questo punto di vista. Gran parte della sua salute dipenderà anche dalle condizioni climatiche annuali.
La monilia
A livello di malattie fungine, attenzione alla presenza della monilia, un patogeno che colpisce le drupacee. Gli attacchi più gravi di questo fungo avvengono durante la fioritura e sui frutti in prossimità della raccolta. Le condizioni di rischio maggiore si hanno in presenza di forte umidità, associata a nebbia e pioggia.
Per difendere in maniera biologica il nostro albero di ciliegie da questa malattia ci sono alcune pratiche agronomiche preventive. Queste sono: l’asportazione e distruzione delle parti colpite nella stagione precedente; una corretta potatura verde per migliorare l’arieggiamento della chioma; assenza di stress idrici.
In via preventiva, se nell’aria ci sono condizioni favorevoli all’attacco, si può anche utilizzare dello zolfo in polvere, che è in grado di ridurre sensibilmente l’attacco di questo patogeno.
Cocciniglia e afidi
Tra gli insetti parassiti i più problematici per il ciliegio sono la cocciniglia e gli afidi neri.
Gli afidi neri, soprattutto quelli della specie Myzus cerasi, attaccano la vegetazione e i frutti dell’albero di ciliegio, provocando danni soprattutto sulle piante giovani e interferendo sull’equilibrio vegetativo.
Per intervenire in maniera biologica è consigliabile seguire l’andamento delle infestazioni, cercando di intervenire tempestivamente con l’azadiractina, il principio attivo dell’ olio di neem. Congiuntamente si può usare anche il sapone puro di Marsiglia. Quest’ultimo è in grado di eliminare la melata prodotta dagli afidi, sostanza mielosa che attrae le formiche, rendendo ancor più problematica la situazione (il sapone puro di Marsiglia è un ottimo prodotto, se intendete acquistarlo potete trovarlo qui).
Mosche del ciliegio
Altri parassiti specializzati in quest’albero da frutto sono le mosche del ciliegio. Tra queste abbiamo la Rhagoletis cerasi e Drosophila suzukii. Sono entrambe molto dannose, ma possono essere eliminate con alcune tecniche biologiche.
14 commenti
dovete scrivere il ciclo vegetativo
ma servono due piante per l’impollinazione? come funziona questo aspetto nel frutteto? lo avete per caso trattato in un post specifico? graaaazie!
No, puoi mettere anche una sola pianta.
tutti i consigli sono esposti molto chiaramente, ma il mio problema con una pianta da oltre 4 anni e che fiorisce fa anche olivetta solo che poi seccano il mio orto è situato in un terreno sabbioso vorrei qualche consiglio per sapere se è dovuto alla concimazione oppure se è dovuto ad altro grazie.
Ci sono altri fattori da considerare, ad esempio il clima. Bisogna capire poi se ha preso delle malattie. Se puoi manda delle foto dettagliate.
Salve, ho comprato due ciliegi ferrovia, alti più o meno due metri, ma il mio terreno è molto argilloso, ho letto che non è una buona cosa, cosa posso fare per rimediare?
Ciao Monica, bisogna prima di tutto capire fino a che livello è argilloso questo terreno. I problemi si presenteranno se è troppo compatto.
Ciao, ho comprato un ciliegio e messo a dimora varietà Giorgia consigliata dal mio vivaista. Ora però facendo qualche ricerca ho visto che é autosterile ed è l unico di ciliegio che ho. Volevo sapere se avrò delle ciliege in futuro o dovrò mettere un altro per impollinarlo? Se é così lo tolgo e compro una varietà autofertile, perché non ho la possibilità di piantare 2. Grazie
Se non ci sono altri ciliegi compatibili nelle vicinanze c’è effettivamente il rischio che l’albero non fruttifichi.
Salve ho un albero di ciliegia da 4 anni questo è il secondo anno che fiorisce mi fa anche le piccole chili eee ma poi seccano e cadono da cosa dipende
Per Mosca collegio e Drosophola Suzuki come si sconfigge BIOLOGICAMENTE Consorti
Salve, può trovare le informazioni per contrastare in modo biologico entrambi i parassiti, leggendo l’articolo: Mosca del ciliegio. Prevenzione e difesa bio.
Buongiorno,
ho un ciliegio di sei anni, è sano cresce benissimo, e mi da delle ottime ciliegie (ferrovia) stranamente nei giorni scorsi recandomi in campagna ho notato ai piedi del tronco una massa di gommosi (di colore giallo oro, trasparente e limpida) circa 200 gr. Ho provveduto al relativo asporto e ho disinfettato il tronco con del rame. Ha distanza di qualche giorno mi sono ritrovato ancora qualche residuo di pochi grammi. Ora vedrò cosa succederà nei prossimi giorni. La cosa strana, e che il tronco non riporta fessurazioni, è sano. Domanda : come può essersi verificato questo problema?
Vorrei coltivare dei ciliegi biologici