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L’innesto a corona del ciliegio è una tecnica di riproduzione vegetativa tipica per questa cultivar. È tra le tecniche d’innesto più semplici, ma, per avere successo, deve essere praticato con i giusti accorgimenti. Di fondamentale importanza, è, infatti, scegliere accuratamente le marze e conservarle in attesa del momento propizio. Bisogna poi eseguire con cura i diversi passaggi che vi spieghiamo in maniera dettagliata in quest’articolo.
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Come scegliere le marze per l’innesto a corona del ciliegio
Per fare correttamente l’innesto a corona del ciliegio bisogna scegliere le marze giuste.
La marza, detta anche nesto, è quella porzione di ramo che viene usata per la moltiplicazione dell’albero di nostro interesse. Con l’innesto altro non facciamo che riprodurre su un soggetto diverso la pianta madre, ovvero quella da cui si prelevano le marze.
La marza va prelevata da rami di alberi in stato di salute eccellente. Occorre che l’albero di ciliegie da cui si preleva sia esente da malattie, come ad esempio il corineo o la monilia. Inoltre, sulla porzione di ramo prescelta, non devono esservi danneggiamenti dovuti a fattori abiotici, come ad esempio danni da grandine che lacerano la corteccia.
Età delle marze
Per la riuscita dell’innesto a corona la marza dovrà essere prelevata dal ramo di un anno di età, rivestito con gemme a legno.
La gemma a legno si riconosce facilmente perché è più piccola, a “punta” edisolata.
Il ramo deve essere lignificato e vigoroso, meglio se posizionato in un punto soleggiato dell’albero.
Non bisogna utilizzare rami vecchi e con gemme a fiore o miste. Questo perché per i primi anni successivi all’innesto la marza deve vegetare e non fruttificare.
La parte utilizzata
Dal ramo di un anno prescelto, verrà utilizzata per l’innesto come marza, solo una porzione del ramo stesso.
Di solito viene privilegiata la parte centrale, ovvero le parti apicali e basali verranno in seguito scartate.
Nella foto ecco le marze che abbiamo prelevato sul nostro albero di ciliegio varietà Giorgia. Si tratta di una varietà che produce ottimi e dolci frutti, con produzione anticipata, che quindi non soffre degli attacchi della mosca del ciliegio

Marze
Quando prelevare le marze
Nell’innesto a corona del ciliegio le marze vanno prelevate nel periodo invernale, quando gli alberi sono in completo riposo vegetativo.
È bene non anticipare troppo i tempi del prelievo, in quanto è importante che le gemme abbiano accumulato una quantitativo sufficiente di ore di freddo.
Noi abbiamo effettuato il prelievo delle marze nel mese di febbraio.
Quando fare l’innesto a corona del ciliegio
Questa tecnica d’innesto si esegue tipicamente nel periodo che va dall’inizio alla fine del mese di marzo. Al limite entro la metà del mese di aprile. Il tempo esatto dipenderà dal clima e dal suo andamento stagionale.
Bisogna quindi conservare correttamente le marze prelevate in febbraio, per poi usarle successivamente.
Come conservare le marze per l’innesto a corona del ciliegio
Le marze del ciliegio devono essere frigo-conservate prima del momento dell’innesto.
Questo vuol dire riporre le marze all’interno di un sacchetto di plastica, di colore nero. Preventivamente, però, vanno avvolte preventivamente in un panno di cotone leggermente inumidito.
Il sacchetto poi andrà chiuso perfettamente e posizionato in frigorifero.
È bene tenere le marze in frigo con le gemme rivolte verso l’alto.
La temperatura ottimale è tra 1 e 4 °C.
Per evitare che la marza secchi e che insorgano muffe, si può sigillare la sua base con del mastice per innesti.
Un ottimo prodotto lo trovate qui. Si tratta di un mastice a cui è aggiunto del rame, quindi oltre a cicatrizzare protegge dalle malattie. È uno strumento indispensabile per eseguire ogni tipo d’innesto e lo utilizzeremo anche nel prosieguo delle nostre operazioni.
Tecnica antica di conservazione
L’innesto degli alberi da frutto è una pratica antichissima, che veniva eseguita certamente prima che fossero inventati i frigoriferi.
Ma come si conservavano le marze?
Una tecnica antica, ma ancora efficace, consiste nell’interrare le marze all’interno di un’apposita buca, per poi coprire con 15-20 cm di sabbia umida.
La sabbia la proteggerà da un’eventuale gelata e dall’eccessiva essiccazione.
Il portainnesto
Nell’innesto a corona del ciliegio molta importanza ha anche la scelta del portainnesto.
In generale, nella tecnica dell’innesto è fondamentale che vi sia affinità, ovvero compatibilità tra marza e portainnesto.
Nel nostro caso abbiamo scelto un portainnesto franco, cioè nato da seme, di un ciliegio selvatico.
In generale, nell’innesto del ciliegio si può scegliere anche di usare il ciliegio acido o amarena, Prunus cerasus.
Come nel caso della marza, anche il portainnesto deve essere sano e vigoroso.
Nell’innesto a corona un aspetto di fondamentale importanza è che nel momento dell’innesto il portainnesto sia in succhio, ovvero abbia ripreso la sua attività vegetativa.
Questo vuol dire che nel tronco è ripresa a circolare la linfa e che la corteccia si stacca con facilità.
Come funziona l’innesto a corona del ciliegio
Per la riuscita dell’innesto a corona del ciliegio il principio fondamentale da rispettare è il seguente: marza con gemme ferme – portainnesto in succhio.
Non rispettando uno di questi due fattori, difficilmente il nostro innesto avrà successo.
Come fare l’innesto a corona
Vediamo ora come fare l’innesto a corona del ciliegio.
Per prima cosa bisogna preparare il portainnesto, che va tagliato di netto, o se vogliamo capitozzato.
Il punto di taglio rappresenta l’impalcatura del nostro nuovo albero. Il consiglio è quello di non andare troppo in basso, in modo da avere la possibilità di ripetere l’innesto se questo dovesse fallire.
Importante è usare un seghetto ben affilato e praticare un taglio pulito e dritto. Un seghetto da potatura adatto lo trovate qui.
- Taglio
- Tronco
- Taglio del portainnesto
Aprire la corteccia del portainnesto
Nell’innesto a corona l’obiettivo è quello di favorire al massimo lo scambio di linfa vitale tra portainnesto e marza. Questo scambio avviene nel cosiddetto punto di cambio, ovvero appena sotto la corteccia.
Quando il portainnesto è in “succhio”, la corteccia si stacca dal tronco facilmente, basta praticare un’accurata incisione.
Per farla, si deve usare un apposito coltellino da innesto, che abbia un’estremità con una lama molto affilata e l’altra con una linguetta.
Noi abbiamo usato un coltellino simile a questo.
Nell’eseguire l’incisione è importante non andare troppo in profondità, per non danneggiare il legno. Inoltre, dev’essere lunga quanto basta per poi inserire la marza.
L’operazione di scortecciamento deve essere molto delicata.
- Coltello adatto
- Taglio della corteccia
- Individuazione punto di cambio
- Apertura della corteccia
Preparare la marza
Passo successivo dell’innesto a corona del ciliegio è la preparazione della marza. Questa va affilata “a fischietto”, lasciando uno “scaletto”, scortecciando leggermente ai lati e sul finale della parte opposta.
- Marza scortecciata
- Cambio della marza
- Scaletto
Inserire la marza nel punto di cambio
A questo punto s’inserisce la marza nella corteccia aperta. Bisogna far coincidere il lato scortecciato con il cambio del portainnesto.
È importante che la marza, appena sopra il punto d’innesto, abbia una gemma rivolta verso l’esterno. Di solito è quella la prima gemma che “prende” e da cui parte la nuova vegetazione. Naturalmente, occorre rispettare la polarità d’innesto, con la gemma rivolta sempre verso l’alto.
Inserita la marza, la si lega energicamente con dell’apposito nastro per innesti (come questo).
Noi abbiamo optato per quello biodegradabile ed elastico.
La marza di solito viene accorciata lasciando solo 3 gemme (anche meno). È alquanto improbabile che ne prendano di più.
Attenzione a praticare un taglio trasversale all’apice della marza, in modo che l’acqua piovana scivoli via.
Il numero di marze che si possono inserire sul portainnesto varia a seconda della dimensione dello stesso. Di solito si va da 1 a 4 marze.
- Inserimento della marza
- Inserimento seconda marza
- Marze inserite e accorciate
- Legatura
Sigillare con il mastice
Operazione finale è sigillare il tutto con del mastice, compresi gli apici della marza, che verranno così protette dagli agenti atmosferici.

Innesto a corona del ciliegio protetto col mastice
Ulteriori protezioni per l’innesto
In molti consigliano un’ulteriore protezione dell’innesto a corona del ciliegio. Ovvero ricoprire il tutto con un sacchetto di plastica e uno di carta. Questo si fa per proteggere l’innesto da un eventuale ritorno di freddo.
Visto che la zona dell’innesto è molto calda e ben soleggiata, noi abbiamo preferito evitare quest’ulteriore accorgimento. Ci riserviamo di farlo qualora le condizioni meteo dovessero cambiare repentinamente.
Quando verificare l’attecchimento
Per capire se il nostro innesto a corona è andato a buon fine bisogna attendere dai 20 giorni a un mese. Se le gemme si aprono vuol dire con molta probabilità che l’operazione è riuscita. Successivamente, bisogna verificare la corretta cicatrizzazione e la formazione del callo d’innesto.
A nostro avviso occorre almeno un anno per capire se l’innesto ha avuto davvero successo.
Risultato dell’innesto
Ecco quindi, dopo un anno, che si può verificare il risultato dell’innesto. Come si vede dalla foto sono presenti un’adeguata cicatrizzazione e la formazione di un vistoso e robusto callo d’innesto. L’applicazione di questa tecnica ha quindi avuto un ottimo risultato, con il 100% degli innesti riusciti, considerando ogni singola marza.
1 commento
Molto interessante buona spiegazione.vi ringrazio per l’aiuto. Vi auguro una buona giornata.