La mosca orientale della frutta, nome scientifico Bactrocera dorsalis, è stata di recente segnalata per la prima volta in Europa.
Purtroppo questa prima segnalazione è avvenuta in Italia, precisamente in Campania, tra le province di Nocera Inferiore e Palma Campana. Grazie all’attività di monitoraggio preventivo dell’Ufficio Centrale Fitosanitario della Regione Campania sono stati catturati 7 esemplari di questo pericoloso insetto parassita.
Tra gli esperti entomologi questo rilevamento desta non poca preoccupazione. Questo perché la mosca orientale della frutta è un parassita molto pericoloso per la nostra agricoltura. Anche se questo è il primo rilevamento avvenuto in Europa, ben noti sono infatti i danni che l’insetto ha già provocato in giro per il mondo.
Si tratta di una specie con un ciclo di riproduzione molto veloce. Inoltre è altamente polifaga e può attaccare oltre 400 specie di piante, sia fruttifere, che orticole.
Fruttifere fortemente interessate sono: melo, pero, pesco, albicocco, susino, fico. Tra le orticole, invece, si teme per il pomodoro.
Non è la prima volta che nel nostro paese approdano parassiti o agenti patogeni extra-europei. I casi più recenti sono quelli della cimice asiatica, della tuta absoluta del pomodoro e della xylella fastidiosa.
La prudenza e l’attenzione da parte delle autorità preposte sono quindi ai massimi livelli. Si lavora a un continuo monitoraggio per rilevare nuovi casi, per cercare di contenere la diffusione di questo dannoso parassita.
In quest’articolo cerchiamo di conoscere le caratteristiche della mosca orientale della frutta. In questo modo anche voi potrete effettuare un’eventuale e pronta identificazione, e segnalare il caso alle autorità fitosanitarie regionali preposte.
Origine e diffusione della mosca orientale della frutta
La mosca orientale della frutta (Bactrocera dorsalis) è un insetto dell’ordine Diptera, famiglia Tephritidae.
Altri sinonimi di tipo scientifico con i quali è nominata sono: Dacus dorsalis, Bactrocera invadens, Bactrocera papayae, Bactrocera philippinensis.
Questo parassita è originario delle zone tropicali del Sud-est asiatico, territorio in cui è presente stabilmente nei seguenti paesi: Bangladesh, Bhutan, Cambodgia, Cina del sud, Hong Kong, India (molti stati) , Indonesia, Giappone (Ryukyu Islands), Laos, Malesia, Myanmar, Nepal, Isole Ogasawara, Pakistan, Filippine, Sri Lanka, Taiwan, Tailandia e Vietnam.
E’ molto ben radicato nei paesi dell’Africa sub-sahariana, dopo la prima apparizione segnalata in Kenya nel 2003.
E’ presente, inoltre, anche in alcune isole del pacifico, in particolare le Isole Mariane, Tahiti e le Hawaii.
Caso particolare è quello degli Stati Uniti, dove, in stati come la Florida e la California, la mosca orientale della frutta è stata oggetto in passato di numerosi programmi di eradicazione.
Descrizione della mosca orientale della frutta
Veniamo ora alla descrizione della mosca orientale della frutta.
Esemplari adulti
L’insetto adulto ha dimensioni notevolmente più grandi di una mosca domestica. Ha
infatti il corpo lungo circa 8 mm e le ali circa 7,3, a sua apertura alare, quindi, è molto grande. Il suo colore può essere molto variabile, ma ci sono tratti comuni alle diverse segnalazioni effettuate nel tempo. Ad esempio compaiono spesso il giallo prominente e il marrone scuro, oltre ad evidenti segni neri sul torace. L’addome della mosca ha due strisce nere orizzontali, con un’ulteriore striscia mediana longitudinale. Questa si estende dalla base del terzo segmento fino all’apice dell’addome. Questi segni formano una sorta di T.
Negli esemplari adulti i membri ovopositori della colonia sono molto snelli e più appuntiti.
Uova
Le uova della mosca orientale della frutta sono di colore bianco, hanno forma allungata ed ellittica. Misurano circa 1,17 x 0,21 mm.
Larve
Le larve invece hanno l’aspetto tipico di un verme, sono lunghe circa 10 mm e di colore bianco crema.
La parte esterna degli organi respiratori anteriori, gli spiracoli, sono situati uno su ciascuna estremità della larva, in testa e nel finale. Presentano un lobo evidente e deflesso
su ogni lato, dove ci sono molti piccoli tubercoli.
Gli spiracoli posteriori si trovano nel terzo dorsale del segmento caudale, guardando la larva dal retro. Le larva mature emergono dal frutto cadendo a terra, formando un pupario (con all’interno la pupa) di colore che va dal marrone chiaro al marrone scuro, di circa 4,9 mm di lunghezza.
Ciclo di vita della mosca orientale della frutta
Ciò che preoccupa di più gli entomologi e i diversi esperti chiamati in causa, è la velocità nel ciclo di vita e riproduzione della mosca orientale della frutta.
Con le condizioni climatiche giuste, l’intero ciclo di sviluppo, dall’uovo alla mosca adulta, richiede solo 16 giorni!
Dal momento in cui la larva cade dal frutto formando il pupario, occorrono solo 9 giorni per il raggiungimento della maturità sessuale e il volo dell’adulto. Questo porta al rischio concreto di numerose e sovrapposte generazioni in una sola stagione.
I periodi di sviluppo, però, si possono dilatare con un clima più fresco o precipitazioni ripetute. Questo, da un lato rincuora gli esperti, il nostro clima invernale dovrebbe contenere e limitare naturalmente la diffusione del parassita. Allo stesso tempo, però, abbiamo visto come negli ultimi anni il clima stia cambiando. Con la tropicalizzazione delle aree del bacino del Mediterraneo, dunque, l’allerta è massima.
In condizioni ottimali, la femmina adulta può depositare più di 3000 uova durante il suo ciclo di vita. In media si stima l’ovatura in circa 1.200-1.500 uova per femmina.
Danni e segnalazione
Di solito sono i frutti maturi quelli preferiti dalla mosca orientale della frutta per la deposizione delle uova. Tuttavia, alle volte, anche quelli immaturi possono essere attaccati.
Il danno al frutto è dato proprio da questa attività, nonché dallo sviluppo all’interno del frutto della larva. La larva, sviluppandosi fino ad emergere, danneggia il frutto, che diventa inservibile, cade dall’albero e spesso marcisce.
La presenza di questo insetto parassita in giro per il mondo è stata rilevata su 478 specie di frutti e vegetali. Una vera e propria peste, che può mettere a serio rischio le produzioni ortofrutticole nella zone più infestate.
Altra particolare caratteristica della mosca orientale della frutta, probabilmente rafforzatasi nel tempo, è la sua notevole resistenza ai pesticidi chimici. Ciò rende il monitoraggio e la lotta biologica le uniche vie percorribili per il suo controllo e l’eradicazione.
Chiunque, professionista o semplice appassionato, osservi un insetto con le caratteristiche della mosca appena descritte, è invitato a segnalare l’evento al servizio fitosanitario presente in ogni regione.