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Le specie di lisso che volgarmente chiamiamo punteruolo della bietola sono più di una. Si tratta di insetti appartenenti all’ordine Coleoptera, famiglia Curculionidae. Tra tutte, la specie più dannosa è però il lisso comune (Lixus junci). Sono altresì da tenere sotto controllo il lisso sanguineo (Lixus sanguineus) e il lisso scabricolle (Lixus scabricollis). Questi parassiti della bietola sono in grado di arrecare danni rilevanti alle piante, sia nell’orto domestico che nelle coltivazioni specializzate.
È dunque importante capire come riconoscerli, quali sono i problemi che causano alle colture e quali tecniche di difesa biologica possiamo utilizzare per combatterli.
Descrizione del lisso comune
Il Lixus junci o lisso comune è presente soprattutto nelle regioni centromeridionali. Si tratta di un piccolo coleottero di forma allungata, che a maturità misura 8-13 mm di lunghezza. Ha il corpo nero, ricoperto di pruina giallo aranciata. Sui lati del torace e sul bordo delle elitre si evidenzia una fascia di pubescenza bianca.
Le uova sono ovali, con corion liscio di colore giallo pallido.
Le larve del lisso comune sono apode, di colore bianco con capo più scuro, a maturità misurano 12-14 mm di lunghezza.
Infine la pupa, di forma stretta e allungata con gli ultimi 5 uritri ricurvi ad arco, che misura 10-13 mm di lunghezza.
Descrizione del lisso sanguineo
Il Lixus sanguineus è anch’esso presente in modo particolare al Centro e al Sud. L’adulto è di forma oblunga con tegumento nero, ricoperto negli individui da poco sfarfallati di polvere rugginosa, con i lati del protorace, delle elitre, le antenne e i tarsi rossastri. Il capo è densamente punteggiato con rostro pubescente. Misura 7-8,5 mm di lunghezza.
Descrizione del Lisso scabricolle
Il Lixus scabricollis in Italia è presente ovunque. L’adulto di questo lisso ha anch’esso forma oblunga, con tegumento nero, ricoperto negli individui da poco sfarfallati di polvere rossastro o giallastra. Il capo è punteggiato con rostro leggermente arcuato. È il lisso più piccolo, le sue dimensioni non superano i 4-6 mm di lunghezza.
Quali piante attacca il punteruolo della bietola?
Il Lixus junci è la specie di lisso più polifaga. Vive e si sviluppa prevalentemente su bietola da coste, barbabietola da zucchero, bietola da seme e barbabietola rossa, ma non disdegna neppure altre piante, spontanee e coltivate, ad esempio spinaci, cavoli e fave.
Gli altri due punteruoli (Lixus sanguineus e Lixus scabricollis) sono invece parassiti più specifici della bietola.
Danni arrecati alle colture dal lisso comune
Gli adulti del punteruolo della bietola Lixus junci compiono delle tipiche erosioni fogliari semicircolari. Sono però la larve a provocare i danni più rilevanti, scavando delle gallerie discendenti, lunghe 6-7 cm, sulle coste, sul colletto e nelle radici ingrossate di bietole e barbabietole. Le piante infestate precocemente seccano. Sulle piante di bietola adulte lo sviluppo si blocca e facilmente s’innescano processi di marcescenza. Le larve del punteruolo minano anche i piccioli fogliari, compromettendo la normale fisiologia della foglia che finisce per ingiallire e poi seccare.
Nelle bietole da seme, le gallerie scavate nello scapo fiorale lo indeboliscono esponendolo all’azione dannosa degli agenti atmosferici. Le rese in seme di bietola di un campo attaccato dal punteruolo diminuiscono notevolmente.
Danni delle altre specie di lisso
I danni di degli altri punteruoli delle bietole, Lixus sanguineus e Lixus scabricollis, sono affini. Le larve scavano gallerie all’interno dei tessuti della parte basale dei piccioli fogliari, fino a raggiungere il colletto. In corrispondenza delle lesioni di ovodeposizione si formano dei piccoli ingrossamenti, detti cercini cicatriziali, con successiva comparsa di spaccature nei tessuti.
Ciclo di vita di un punteruolo della bietola
Qui prendiamo in considerazione il ciclo biologico di Lixus junci, il punteruolo della bietola d’importanza economica più rilevante. Per quanto riguarda gli altri due la descrizione che segue è assimilabile.
Gli individui adulti fanno la loro comparsa nei campi già a fine inverno, alimentandosi sulle piante ospiti. In aprile si portano nei campi di bietola ed iniziano ad accoppiarsi. Le femmine partono subito con la deposizione delle uova, mediamente 30-40, deposte entro incisioni praticate con il rostro nei piccioli delle foglie o nel colletto. Dopo circa una settimana d’incubazione nascono le larve. Queste completano il loro sviluppo in 30-40 giorni, poi si impupano per dar vita ai nuovi adulti dopo 10-12 giorni. I nuovi adulti fuoriescono dalle piante infestate praticando dei fori circolari. Rimangono nei campi di bietola fino all’autunno, spostandosi da un campo all’altro nelle ore calde della giornata.
Con l’arrivo dei primi freddi si nascondono nel terreno per superare l’inverno.
Come prevenire il punteruolo della bietola
Per tenere sotto controllo le popolazioni delle diverse specie di punteruolo della bietola occorre innanzitutto agire con la prevenzione agronomica. Fondamentali sono la rotazioni colturali, ovvero non piantare le colture suscettibili sempre nello stesso appezzamento. Senza rotazioni colturali tutti i parassiti delle coltivazioni hanno vita facile.
Poi, essendo che il lisso sverna allo stadio adulto riparato nel terreno, le lavorazioni invernali del suolo, ad esempio con il ripuntatore o la motozappa, consentono di far emergere i coleotteri svernanti e quindi eliminarne in gran numero.
Questo tipo di scelte sono obbligate in un campo di bietola precedentemente infestato dal punteruolo.
Come eliminare il punteruolo della bietola
La difesa con prodotti consentiti in agricoltura biologica è molto complessa sulle larve, in quante queste vivono e si nutrono all’interno dei tessuti delle piante ospiti. Occorre quindi colpire i punteruoli adulti in primavera, quando si fanno vivi sui campi. In questa fase sono due i prodotti bio che si possono utilizzare con risultati apprezzabili, ovvero il piretro naturale e l’azadiractina (il principio attivo del neem). In un orto domestico non è da sottovalutare l’opzione della rimozione manuale degli adulti, scuotendo le piante al mattino presto o durante le operazioni di sarchiatura. La pulizia dalle erbe infestanti nei filari è positiva, così come lo sono il mantenimento di zone incolte limitrofe al campo, con la funzione di piante trappola. Inoltre, se si notano foglie con dei fori circolari, quindi probabilmente attaccate dalle larve del lisso, è bene coglierle, ricavarne la parte sana e distruggere il resto.