Il giuggiolo è un albero da frutto molto amato dagli appassionati del frutteto biologico, in quanto fa parte della nostra tradizione contadina e i suoi frutti evocano indimenticabili ricordi da bambino. Da ciò ne consegue che, negli ultimi anni, la sua coltivazione è tornata in auge, soprattutto nei frutteti familiari. Purtroppo, però, quando questi piccoli frutti sono bacati e vengono raccolti, al loro interno spesso si trova un’amara sorpresa, ovvero la presenza di vermi. I vermi nelle giuggiole sono la conseguenza di un attacco di parassiti, specifici per questo albero da frutto.
In questo articolo vediamo, dunque, quali sono i parassiti che rovinano i frutti di questa pianta e come porre rimedio alle infestazioni senza utilizzare pesticidi chimici.
Quali sono i vermi delle giuggiole?
I parassiti che attaccano le giuggiole sono delle mosche, in particolare le due specie Carpomya vesuviana (mosca macchiettata delle giuggiole) e C. incompleta (mosca delle giuggiole). Entrambe sono insetti appartenente all’ordine Diptera, famiglia Tephritidae, a cui afferiscono altri importanti parassiti delle colture, quali la mosca dell’olivo, la mosca mediterranea della frutta, la mosca delle ciliegie, la mosca delle noci e la mosca del cappero.
Descrizione delle mosche delle giuggiole

Carpomya incompleta
Le due specie hanno un aspetto molto simile.
La Carpomya vesuviana da adulta è lunga 4 mm, ha un colore giallastro, e il torace è interessato da macchiette nere. Per quel che riguarda le ali, invece, queste sono attraversate da macchie trasversali strette, sfumate ed evanescenti nella femmina, più marcate nel maschio.
La C. incompleta ha dimensioni e colore di fondo analogo, ma con torace non interessato da macchiette nere e con bande e ali più marcate.
In entrambe le specie le larve, ossia i vermi delle giuggiole, sono di colore bianco e microcefale. Misurano dai 5 mm (Carpomya vesuviana) ai 10 mm (C. incompleta) di lunghezza.
Diffusione
Nel nostro paese la mosca Carpomya vesuviana è diffusa a nord, a sud e nelle isole. Meno presente invece la specie C. incompleta, diffusa solo al Sud.
Danni dei vermi alle giuggiole
Le mosche vivono a spese delle giuggiole, con il danno che è causato dalle larve (vermi).
Le larve scavano gallerie nella polpa dei frutti e riescono a penetrare nel seme non ancora lignificato. Se l’infestazione è intensa il danno può essere grave e interessare l’intera produzione di frutti dell’anno.
Ciclo di vita
Le mosche delle giuggiole svernano con pupari nel terreno e sono in grado di compiere 1-2 generazioni all’anno, a seconda delle condizioni climatiche (2 al sud, 1 al nord).
Le uova vengono deposte singolarmente nei frutticini e in questi si sviluppa una larva che, a piena maturità, s’impupa nel terreno.
Insetti antagonisti
Il principale insetto antagonista dei vermi delle giuggiole è il parassitoide Opius concolor (imenottero braconide endofago).
Eliminare i vermi dalle giuggiole con le trappole
In un frutteto, la strategia migliore per evitare il danno dei vermi nelle giuggiole è quella di effettuare la cattura massale delle mosche adulte, evitando così che depongano le uova nei frutti.
Per la cattura di queste mosche si possono impiegare con successo due tipi di trappole.
Le prime, quelle più semplici, sono le trappole cromotropiche, in particolare quelle di colore giallo (che trovate qui).
Le trappole cromotropiche andrebbero sistemate singolarmente su giuggiolo del frutteto, in un ramo di media altezza, scegliendo la parte di vegetazione dell’albero meglio esposta al sole.
Un secondo tipo di trappole sono quelle artigianali, fatte con le bottiglie in pet e attivate con ammoniaca (diluita con un po’ d’acqua), e un attrattivo alimentare, come ad esempio un residuo di pesce o di carne.
Questo tipo di trappole ottengono il massimo grado d’efficacia se chiuse con un tappo Tap-Trap come questo. Per il corretto posizionamento valgono le stesse regole delle trappole cromotropiche.
Quando piazzare le trappole nel frutteto
Il giuggiolo è solito fiorire tra la fine giugno e i primi di luglio e formare i frutti in piena estate. Dunque è a partire dall’inizio di luglio il momento migliore per piazzare nel frutteto i due tipi di trappole appena descritti.
Ritardando troppo non avremmo gli effetti di cattura massale e quindi di difesa delle drupe auspicate.
Anticipare a giugno può avere un costo finale maggiore, ma sicuramente ci consente di catturare più mosche.
Quando sostituire le trappole
Le trappole, siano esse cromotropiche o con esca alimentare, perdono di efficacia con il tempo, ad esempio la colla si secca o il liquido della bottiglia perde l’odore. Occorre quindi verificarle e sostituirle periodicamente, in media ogni 15-20 giorni o dopo piogge torrenziali.
2 commenti
Salve! Quale ammoniaca si deve usare? Quella economica da pulizie è corretta? Va diluita con acqua?
Sì, viene usata la classica ammoniaca (evita però quella profumata). Si diluisce con un po’ d’acqua e si aggiunge una sardina o dei pezzetti di carne.