La cassida del carciofo, nome scientifico Cassida deflorata, è un insetto appartenente all’ordine Coleoptera, famiglia Chrysomelidae, sottofamiglia Cassidinae. Si tratta di un parassita del carciofo molto comune nelle regioni meridionali, centrali e nelle isole, ma è presente, seppur sporadicamente, anche al Nord. In caso di forti infestazioni, i danni alle coltivazioni di carciofo possono essere rilevanti, per questo bisogna saper riconoscere il parassita e intervenire tempestivamente con la difesa biologica.
In questo articolo vediamo come fare per prevenire ed eliminare questo animaletto che infesta i carciofi. Ma prima vediamo come riconoscerlo.
Descrizione della cassida del carciofo
La Cassida deflorata è un insetto di piccole dimensione facilmente riconoscibile nei diversi stadi di sviluppo. Gli adulti misurano 6-7 mm di lunghezza, sono di forma ovale-convessa, colore verde-chiaro, con il capo interamente nascosto dallo scudo protoracico. Le zampe sono invece di colore rossiccio, con femori anneriti alla base. Le elitre (ali) presentano linee parallele punteggiate.
Uova
Le uova sono di colore giallastro e forma ovale. Vengono deposte in fitte ovoplacche stratificate e ricoperte dagli escrementi nerastri delle femmine.
Larve
La larva della cassida del carciofo a piena maturità misura 6-8 mm di lunghezza, il colore è giallo-verdastro con capo e zampe non visibili dall’alto. Il corpo è di forma ovale-allungata, appiattito sul dorso, con il margine ornato di piccole spine giallastre. All’estremità è fornita di un’appendice forcuta sulla quale si accumulano i resti delle diverse mute e anche gli escrementi. Dunque spesso le larve appaiono completamente nere.
Pupe
Le pupe della cassida del carciofo è di colore verde, con la parte distale annerita. Ha la placca protoracica di forma semicircolare, con il bordo posteriore più largo del resto del corpo, che è fornito di spine laterali.
Piante attaccate dalla cassida del carciofo
La Cassida deflorata vive principalmente a spese della pianta di carciofo, ma può infestare anche cardi spontanei e coltivati, la tussilago farfara e a volte la barbabietola.
Danni alle piante
Il danno alle piante di carciofo è dovuto agli adulti e agli stadi larvali della cassida. Il parassita si nutre della vegetazione compiendo erosioni del lembo, rispettando l’epidermide opposta che in seguito dissecca e si lacera.
Se l’infestazione di Cassida deflorata è elevata, le foglie colpite si presentano fortemente bucherellate e finiscono per seccare del tutto, compromettendo lo sviluppo vegetativo della pianta. Il danno è più forte sulle piante giovani rispetto alla carciofaie mature.
Ciclo di vita della Cassida deflorata
La cassida del carciofo sverna allo stadio adulto rifugiandosi alla base delle coste fogliari delle piante o nel terreno circostante. Ad inizio primavera, gli adulti fuoriescono dai ripari e si portano sulle foglie. Da metà aprile (maggio al Nord) inizia l’ovideposizione. Le uova vengono deposte nella pagina inferiore delle foglie o alla biforcazione delle nervature, più raramente sulle infiorescenze e sugli steli. Come accennato, le uova vengono deposte in fitti gruppi stratificati e mascherate con gli escrementi nerastri. Dopo circa 15 giorni di incubazione nascono le larve, le quali giungono a maturità in un mese, dopo cinque mute. Al termine della loro evoluzione si impupano, fissandosi sotto le foglie. Le nuove casside adulte sono pronte dopo circa un mese di vita pupale. Gli adulti continuano a nutrirsi delle foglie per un lungo periodo, fino all’invernamento. L’insetto compie dunque una sola generazione in un anno.
Insetti antagonisti
In natura ci sono degli insetti utili che parassitizzano le ovature della casside del carciofo, in particolare: l’imenottero calcidoideo Foersterella flavipes e l’imenottero mimaride Fulmekiella balteata.
Come prevenire la cassida del carciofo
In un piccolo orto con poche piante di carciofo, la difesa biologica contro questo parassita può essere innanzitutto meccanica. Nel periodo dell’ovideposizione, tra aprile e maggio, la vegetazione delle piante andrebbe ispezionata con cura e le ovature (piuttosto evidenti) eliminate manualmente.
Altra tecnica di rimozione manuale, di larve e adulti, è quella di posizionare dei fogli di giornale sotto le piante e poi scuotere le foglie, raccogliendo più insetti possibili.
Nel periodo autunno-invernale le lavorazioni del terreno intorno alle piante limitano le possibilità del parassita di superare l’inverno.
Come eliminare la cassida del carciofo
Su carciofaie più estese, la difesa meccanica da questo parassita risulta impraticabile. Ci sono due prodotti consentiti in agricoltura biologica che si possono usare per eliminare la casside del carciofo.
Il primo è la beauveria bassiana, un fungo entomopatogeno efficace sia sugli adulti che sulle larve e che trovate nei migliori negozi d’agraria.
In alternativa si possono utilizzare prodotti a base di piretro naturale, di più facile reperibilità (lo trovate nei negozi specializzati).