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Home » Tentredini delle susine

Tentredini delle susine. I danni che provoca ai frutti e la difesa biologica

Di Coltivazione Biologica 10 Maggio 2022

Le tentredini delle susine sono insetti appartenenti all’ordine Hymenoptera, famiglia Tenthredinidae, sottofamiglia Hoplocampinae. Le specie che attaccano il frutto della pianta sono due, ovvero: Hoplocampa flava, detta tentredine gialla delle susine e Hoplocampa minuta, detta tentredine minuta delle susine. Questi parassiti del susino infestano i giovani frutti in formazione facendo perdere inevitabilmente la produzione dell’anno.

Occorre, dunque, un attento monitoraggio della presenza delle tentredini e uno studio puntuale delle adeguate tecniche di difesa biologica. Vediamo, quindi, tutto quello che c’è da sapere su come difendere il nostro frutteto dall’insetto.

Descrizione delle tentredini delle susine

Dal punto di vista dei danni ai frutti, del ciclo biologico e delle tecniche di difesa biologica, le due specie di tentredini del susino possono essere accomunate. Piccole differenze si riscontrano invece dal punto di vista morfologico, vediamole nello specifico.

Hoplocampa flava

Hoplocampa flava
La tentredine gialla delle susine, da adulta, è una piccola mosca di 4-5 mm di lunghezza, con 10-13 mm di apertura alare. Il capo, le antenne e il torace sono di colore giallo-fulvo, tranne la parte latero-dorsale posteriore del mesotorace, che è in gran parte nera, e il segmento metatoracico, anch’esso di solito nero. I maschi sono più piccoli delle femmine.
La larva matura è di color giallo-verdastro e ha il capo lucente. Misura 8-10 mm di lunghezza ed emana il tipico odore della cimice.

Hoplocampa minuta

Hoplocampa minuta
La tentredine minuta delle susine misura 3-4 mm di lunghezza. La mosca adulta ha il corpo interamente nero. Maschi e femmine si distinguono per le antenne. Nella femmina sono bruno-chiare sul lato superiore e giallo-rossastre nella parte inferiore. Nel maschio, invece, sono giallo-rossastre con i primi segmenti neri. In entrambi i sessi le zampe sono gialle, con le anche e la base dei femori neri.
Le larve mature misurano 9-11 mm, sono di colore biancastro, con capo giallastro e dotate di pseudozampe.

Quali piante attacca la tentredine del susino?

Le tentredini appena descritte vivono a spese del susino. Nei frutteti misti, consociati con alberi di albicocco, come tipicamente sono quelli familiari, se vi è una forte infestazione, i danni si possono estendere anche alle albicocche.

Approfondimenti
  • Lacnea, le diverse specie e la rimozione manuale
  • Rodilegno giallo (Zeuzera pyrina)
  • Lymantria dispar. I danni agli alberi e la difesa biologica
  • Il bostrico (Ips typographus). Danni e difesa biologica

Danni alle susine

Danno delle tentredini alle susine
I danni delle tentredini alle susine sono causati dalle larve. Queste si sviluppano all’interno delle drupe, divorando il seme in formazione, l’endocarpo e il mesocarpo. Tale attività trofica delle larve causa la formazione all’interno del frutto di un’ampia cavernosità piena di escrementi. Una volta terminata la nutrizione, le larve fuoriescono da un foro rotondo ben definito. Ogni larva può arrivare a danneggiare fino a 5 susine.
Le susine colpite dalle tentredini bloccano l’accrescimento e cadono al suolo. Maggiore è l’infestazione nel frutteto, tanto più rilevante sarà il danno.
Più suscettibili ai danni delle tentredini sono le cultivar di susino a fioritura tardiva.

Ciclo di vita delle tentredini

Le mosche di tentredini adulte fanno la loro comparsa nei frutteti in primavera, prima che inizi la fioritura dei susini. Volano e si accoppiano nelle ore calde, con freddo e vento restano invece nascoste. Le femmine feconde depongono dalle 50 alle 70 uova, rilasciandole nei tessuti alla base dei sepali dei fiori. Su ogni fiore viene lasciato un uovo, raramente 2 e solo in caso di forte presenza di adulti. Dopo 9-14 giorni di incubazione, nascono le larve, che iniziano a nutrirsi all’interno delle susine. Queste compiono 4 mute prima di giungere a maturità e lo fanno in circa 3 settimane e attaccando più frutti. Dopodiché, si lasciano cadere a terra nelle vicinanze dell’albero, scendono a 4-5 cm di profondità nel suolo dove costruiscono un bozzolo entro il quale rimangono in diapausa fino alla primavera successiva, quando il ciclo riparte con lo sfarfallamento degli adulti.
Dunque, le tentredini delle susine compiono una sola generazione all’anno.

Come prevenire le infestazioni di tentredine del susino

Larva di tentredini delle susine
Se gli alberi di susine in primavera sono infestati dalle tentredini, la cosa migliore che si può fare, per evitare lo stesso danno l’anno seguente, è una lavorazione, a inizio estate, del terreno. Questa può anche essere superficiale, l’importante è che smuovendo il terreno emergano le larve in diapausa, che andranno così a morire bruciate dal caldo.

Monitoraggio e cattura massale

Per monitorare la presenza delle tentredini delle susine, e, in parte, effettuare una cattura massale, si possono utilizzare le trappole cromotropiche, in particolare quelle di colore bianco. Le trappole vanno installate nel frutteto prima della fioritura e, se i susini non sono troppi, una per albero, posizionate su un ramo esposto a sud a circa 2 m di altezza. Con la cattura, possiamo monitorare il parassita e valutare se è il caso di effettuare un trattamento in caso di presenza significativa.

Come eliminare la tentredine dal susino

Considerando che le larve nascono dopo la fine della fioritura, il momento migliore per intervenire è alla caduta dei petali. In questo modo non si rischia di danneggiare le api, molto ghiotte dei fiori di susino.
Tra i prodotti consentiti in agricoltura biologica, quelli efficaci contro le tentredini delle susine sono il piretro naturale (in formulazione liquida o in polvere) e l’azadiractina, che trovate nei negozi specializzanti in agricoltura.

Approfondimenti
  • Criocera del giglio (Lilioceris lilii). Danni alle piante e difesa biologica
  • Mosca del porro (Napomyza gymnostoma). Danni e difesa biologica
  • Mosche dello scarico (Clogmia albipunctata). Ecco come eliminarle
  • La cavolaia, ecco le strategie per la difesa biologica


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