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La mosca del noce, nome scientifico Rhagoletis completa, è un tipico parassita di questo importante albero. Molti si chiedono perché le noci marciscano o perché dei bei frutti col mallo ancora verde, al momento della raccolta anneriscano e diventino immangiabili. Nella maggior parte dei casi è proprio la mosca delle noci la responsabile di questi problemi. Dunque questo insetto parassita è da tenere sotto controllo se si vogliono raccogliere frutti sani e gustosi.
In quest’articolo spieghiamo i danni che provoca la mosca della noce, come deve essere monitorata la sua presenza e quali sono i rimedi biologici per combatterla.
Identificazione e descrizione
Rhagoletis completa è un insetto che appartiene all’ordine dei Ditteri, della famiglia dei Tripetidi. È originaria del continente americano, dove venne individuata tra Usa e Messico.
Non si conoscono le cause delle sua introduzione in Europa, avvenuta negli anni ‘80, sta di fatto che in Italia è attiva dal 1991.
Da insetto adulto è facile riconoscerla, poiché ha un aspetto colorato e unico nel suo genere.
- È lunga dai 4 agli 8 mm;
- Presenta uno scutello marroncino, con delle macchie nere;
- Ha lunghe ali trasparenti, segnate da tre bande scure, con la più esterna a forma di V.
- Il capo è formato da tre paia di setole frontali e due paia di setole orbitali;
- Torace e addome sono di color giallo pallido che vira all’arancio, con evidenti bande trasversali scure.
La larva
L’aspetto della larva è quello tipico dei Tripetidi, ed è simile, per esempio, a quello della mosca della frutta e della mosca dell’olivo. È piccola e di colore giallastro, apoda e microcefala.
La pupa
Nello stadio intermedio, quello della pupa, la mosca del noce ha forma allungata e colore rosso-marrone.
Quali varietà di noci attacca la Rhagoletis completa
La mosca delle noci è considerata il parassita più problematico del noce (Juglans regia).
Tra le diverse varietà di quest’albero che si coltivano in Italia ce ne sono alcune più sensibili agli attacchi dell’insetto.
Le specie più a rischio sono le noci con una maturazione più precoce e il mallo più morbido.
Nello specifico vi segnaliamo le varietà:
- Sorrento
- Malizia,
- California,
- Hartley,
- Chandler
- Franquette
I danni della mosca della noce
La mosca delle noci provoca danni a causa dell’attività trofica delle larve che si nutrono del mallo: la parte verde che protegge il guscio in formazione.
Il mallo inizia a presentare aree scure, fino ad annerirsi totalmente. Quindi secerne un liquido bruno e ricco di tannino.
Ciò può provocare la caduta precoce delle noci dagli alberi. Quando queste non cadono, rinsecchiscono rimanendo attaccate ai rami, il mallo va incontro a putrefazione e diventa più difficile separarlo dal guscio.
Perché le noci marciscono?
La marcescenza delle noci può interessare anche il guscio, che in un attacco grave di mosca del noce in stadio avanzato annerisce a sua volta.
Questo comporta il rischio che il gheriglio (il frutto all’interno) ammuffisca o diventi secco e immangiabile.
Nella seguente fotogallery vi mostriamo diversi esempi dei danni provocati dalla mosca delle noci.
- Danno su mallo
- Mallo marcio
- Guscio annerito
- Noci ammuffite
Ciclo di vita della mosca del noce
La Rhagoletis completa è in grado di compiere una sola generazione in un anno. Sverna allo stadio di pupa nel terreno, a 4-5 cm di profondità. Lo sfarfallamento dei primi esemplari di mosca delle noci adulte avviene ad inizio estate, dunque tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. La loro vita non supera i 40 giorni.
Le punte massime di volo si hanno tra agosto e settembre, proprio nel momento della maturazione finale delle noci. Quando sfarfalla questo parassita inizia ad accoppiarsi e a ovideporre sui frutti.
Il periodo di ovideposizione dura circa un mese, in questo arco temporale la femmina può deporre fino a 400 uova. Queste vengono rilasciate in gruppetti da 5 a 20, proprio sotto la parte più esterna del mallo.
Una particolarità della femmina di mosca del noce è che quanto depone le uova, marchia la noce con un feromone, cosa che non fa avvicinare altre mosche allo stesso frutto. Ciò, purtroppo, aumenta notevolmente la percentuale assoluta di frutti attaccati.
Dopo circa una settimana, le uova si schiudono e le larve iniziano a nutrirsi a spese del mallo. L’annerimento è dovuto alle ferite che le larve causano e che fanno fuoriuscire il tannino.
Lo stadio di larva dura grossomodo un mese, dopodiché le larve abbandonano i frutti ormai compromessi lasciandosi cadere a terra, dove diventano pupe.
Di seguito i diversi stadi di vita della mosca delle noci.
- Larve di mosca del noce
- Pupa di mosca del noce
- Mosca del noce adulta
Come combattere la mosca del noce
La difesa biologica dalla mosca delle noci inizia da un’attenta attività di monitoraggio.
Ad inizio estate, quando comincia il volo degli adulti, bisogna installare sulla chioma dell’albero delle trappole cromotropiche gialle.
Attraverso le trappole, quindi, possiamo capire se vi è presenza dell’insetto e l’entità della popolazione presente sul campo.
Le indicazioni che la trappola ci dà permettono, dunque, di preparare la strategia successiva.
Inoltre, la trappola cromotropica diminuisce il numero di mosche, attraverso la cattura massale.
Occorre almeno una trappola cromotropica gialla per ogni albero di noce.
Si consiglia di sistemarele nella parte più soleggiata della chioma, di solito sud/sud-ovest.
Questo prodotto è facile da reperire nei negozi specifici.
Rimedi biologici
Accanto alle trappole cromotropiche, nella lotta biologica alla mosca del noce si può far ricorso anche alle trappole Tap trap, molto diffuse nei frutteti italiani.
Altro non si tratta, in effetti, che di uno speciale tappo che viene agganciato ad una bottiglia, il quale favorisce la caduta degli insetti.
La bottiglia, per attrarre la mosca del noce, deve essere preparata con ammoniaca e un’esca alimentare.
L’esca alimentare (proteica) si fa con residui di cibo, ad esempio pesce crudo (sarde, acciughe, ecc).
La trappola con la bottiglia si mette sugli alberi quando la popolazione di mosca supera una soglia di guardia, indicazione che ci viene data dal monitoraggio. Ad esempio quando ci sono 10 mosche a settimana catturate nelle trappole cromotropiche gialle è opportuno ricorrere alla bottiglia.
Prevenzione
Con un’adeguata prevenzione agronomica si possono limitare i danni causati dalla mosca delle noci.
Ad esempio se cadono frutti a terra, bisogna immediatamente rimuoverli e allontanarli dal campo (bruciandoli).
Come abbiamo visto, quando la noce cade a terra, la larva esce e s’impupa nel terreno, continuando così il suo ciclo vitale. Dunque, nella stagione successiva, se non eliminiamo i frutti, ci ritroveremo con lo stesso problema.
Insetti antagonisti
Per combattere la mosca del noce si possono usare diverse strategie naturali. Una di queste è, per esempio, l’inserimento nell’ecosistema degli insetti che sono nemici naturali di questo parassita. Si tratta di antagonisti che ne predano le uova o la parassitizzano a loro volta, limitandone quindi lo sviluppo.
Ecco l’elenco dei principali antagonisti della mosca del noce.
- Predatori di uova:
Pyemotes ventricosus (la sua puntura può però causare dermatiti nell’uomo)
Orius insidiosus - Parassitoidi:
Sparangia rugosicollis
Opius humilis
Biosteres ssp.
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