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La nottua defogliatrice (Mamestra brassicae), è un tipico parassita di diverse piante. Come suggerisce il nome volgare, danneggia in particolare le coltivazioni di cavoli, giacché si nutre delle foglie. Se non viene subito eliminata dalle colture, questa nottua può provocare la morte della pianta e quindi la perdita del raccolto. Per fortuna, si può ovviare alla presenza di questo temibile insetto defogliatore utilizzando rimedi consentiti in agricoltura biologica.
Conosciamolo meglio e vediamo quindi come eliminarlo dalle colture
Identificazione e descrizione della nottua defogliatrice
La Mamestra brassicae è un insetto appartenente all’ordine dei Lepidotteri, famiglia dei Nottuidi. È molto simile, in quanto a danni, alla nottua del pomodoro e alla cavolaia.
Questa nottua defogliatrice allo stato adulto si presenta come una bella farfalla, dotata di un’apertura alare di ben 45 mm.
È dotata di ali anteriori e posteriori. Le prime hanno una livrea di colore grigio-brunastro, con disegni bianchi e neri dall’aspetto marmorato. Le seconde presentano un’uniforme colore grigiastro.
Le larve
La larva di questa specie misura mediamente dai 40 ai 45 mm. Da giovane è di colore verdognolo, mentre da adulta vira al grigio-verde. Si riconosce per il ventre giallognolo e il dorso segnato da fasce scure in senso longitudinale.
Quali piante colpisce la defogliatrice dei cavoli?
questa nottua del cavolo predilige gli ortaggi della famiglia botanica delle Brassicaceae o Cruciferae. Parliamo quindi delle piante di cavolo, ovvero: cavolfiore, cavolo broccolo, verza, cavolo cappuccio, cavolini di Bruxelles, cavolo toscano, broccolo romanesco. Tuttavia non disdegna altre colture come: pomodoro, bietola, patate, peperoni, girasoli, canapa, melo e pero.
Quali danni provoca la nottua defogliatrice?
I danni alle colture della nottua defogliatrice sono causati dagli stadi larvali. Le larve, infatti, sono dotate di un possente apparato masticatore che consente loro di nutrirsi delle foglie erodendole. Sono molto voraci e agiscono soprattutto di notte, per cui di giorno notiamo solo i danni. Questi si estendono anche ai fusti, specie quelli teneri, dove le larve di Mamestra brassicae scavano profonde gallerie. Un’infestazione estesa può facilmente portare alla morte della pianta o comunque a un suo deperimento. Ricordiamo che le foglie sono fondamentali per garantire l’attività fotosintetica delle piante. Ovviamente le piante giovani sono quelle che rischiano di più.
Ciclo di vita della Mamestra brassicae
La Mamestra brassicae sverna nel suolo allo stadio di crisalide. Le farfalle adulte si rivedono in aprile o in maggio, quando si accoppiano e iniziano a deporre le uova sotto le foglie. Ogni ovatura è formata da decine di uova.
Le larve nascono a partire da giugno e da subito iniziano la loro attività trofica di nutrizione mangiando le foglie. L’erosione fogliare avviene sempre di notte, mentre di giorno si rifugiano nel terreno. Dopo 1 o 2 mesi (a seconda dell’ambiente) raggiungono la piena maturità e vanno per incrisalidarsi nel terreno, a pochi cm di profondità.
Di solito, a luglio si ha un nuovo sfarfallamento di nottue defogliatrici adulte(la seconda generazione), le cui larve sono attive da agosto. Queste larve completano il loro svernando.
Come eliminare la nottua defogliatrice dai cavoli
Le tecniche per eliminare la temibile nottua defogliatrice dei cavoli sono diverse. Alcune sono di tipo meccanico, altre prevedono l’uso di prodotti biologici.
Difesa meccanica
La difesa meccanica dalla nottua defogliatrice non permette alle farfalle adulte di venire a contatto con le piante su cui deporre le uova. Innanzitutto, per metterla in pratica, si possono usare delle efficaci reti antinsetto, creando così dei veri e propri tunnel sotto i quali far crescere le nostre piante di cavolo. In questo modo le piante sono off limits sia per la nottua che per altri parassiti come le cimici rossonere.
Altra soluzione è quella di utilizzare le trappole elettroluminescenti, in pratica quelle che d’estate usiamo contro le zanzare. Sono infatti molto efficaci contro la nottua del cavolo, essendo questa un insetto notturno. Queste trappole potete trovarle qui. Basta posizionarle nelle zone limitrofe all’orto e il gioco è fatto. Ovviamente, questo metodo richiede da disponibilità di energia elettrica all’esterno.
Difesa biologica
La difesa biologica dalla nottua dei cavoli si attua in diversi modi. Il prodotto più efficace è senza dubbio il bacillus thuringiensis var. kurstaki, che potete acquistare nei negozi specializzati. Il bacillus funziona sulle larve. Agisce tramite ingestione, è quindi necessario che la larva mangi le foglie ancora bagnate con il prodotto. Per questo motivo i trattamenti contro la nottua dei cavoli devono necessariamente essere effettuati di sera, quando il sole è già tramontato. Fare un trattamento con il bacillus nelle ore diurne è inutile.
Altro prodotto consentito in bio è l’azadiractina, ovvero il principio attivo del neem. È presente in commercio in diversi formulati, se lo cercate lo trovate qui.
Se vogliamo invece usare un macerato naturale il più efficace contro la Mamestra brassicae è il macerato di foglie e femminelle di pomodoro.