I macerati naturali aiutano il contadino che opera in biologico ad eliminare i parassiti presenti sulle piante. Realizzarli è molto semplice e ha un costo praticamente nullo. Nella loro preparazione, infatti, si usano per lo più erbe spontanee o comunque disponibili nell’orto. Il segreto del successo di un buon macerato è quello di sfruttare l’azione repellente che alcune piante custodiscono. Le piante sono infatti un giacimento infinito di principi attivi, che possiamo sfruttare in modo del tutto naturale con il semplice procedimento della macerazione.
In quest’articolo vediamo come fare e come conservare un macerato e quali sono i 7 macerati naturali più efficaci per la difesa del nostro orto biologico.
Come preparare i macerati naturali
I macerati naturali si realizzano usando parti di piante che vengono messe a macerare nell’acqua per un periodo variabile di tempo, di solito dai 7 ai 15 giorni. Per ottenere un buon macerato sarebbe consigliabile usare l’acqua piovana, poiché priva di cloro. Se dobbiamo accontentarci dell’acqua di rubinetto, conviene raccoglierla in una bacinella e farla decantare per qualche giorno prima dell’uso. Altro segreto per la buona riuscita di questi macerati è il contenitore usato per la macerazione. Si devono evitare infatti i contenitori metallici, giacché, nel periodo di macerazione, potrebbero avviare processi di ossidazione. Di solito si usano taniche in plastica a bocca larga (come queste) o, al più, contenitori in ceramica.
Accorgimenti durante la macerazione naturale
Effetto tipico della macerazione naturale è il cattivo odore. Il macerato più puzza, più è buono! Tuttavia, le esalazioni maleodoranti suggeriscono di posizionare i contenitori lontano da porte e finestre. Inoltre, anche se i macerati si fanno all’aperto, è meglio evitare di esporli a pioggia o sole diretto per lungo tempo. Una tettoia per tenere i contenitori al riparo è perfetta allo scopo. Questi non dovranno essere chiusi ermeticamente, ma coperti con un tessuto in cotone o juta, così da evitare che vi entrino insetti. Durante la corretta macerazione si formerà una densa schiuma bianca e il composto diventerà verde scuro. Quando non ci sarà più schiuma in superficie abbiamo un’indicazione diretta del completamento del processo. Infine, vi raccomandiamo di girare con un bastone di legno il macerato almeno una volta al giorno.
Come conservare i macerati naturali dell’orto
Per conservare correttamente i macerati naturali è fondamentale il filtraggio. Questo va fatto una volta completato il processo di macerazione. Per farlo dobbiamo filtrare i residui delle piante e conservare solo la parte liquida. Un errore che spesso si commette nel fare i macerati è quello di lasciare a tempo indeterminato le parti di piante a mollo nell’acqua. Risultato: si formano larve di insetti, rane, zanzare, ecc. Per filtrare il macerato conviene procurarsi un contenitore delle stesse dimensioni di quello usato inizialmente, il cui ingresso andrà schermato con del tessuto a maglia fine. Riversando progressivamente il macerato su questo tessuto ne ricaveremo solo la parte liquida.
Quanto si conservano i macerati naturali?
In molti ci chiedono per quanto tempo si conservano i macerati naturali. Bene, dopo aver filtrato ed eliminato i residui di piante, il liquido rimanente può essere travasato in bottiglie più piccole, possibilmente di vetro scuro (come queste). Le bottiglie devono essere ovviamente dotate di tappo e tenute in un luogo fresco e asciutto. A queste condizioni i macerati naturali mantengono la loro efficacia e si conservano per almeno 6 mesi. Abbiamo dunque la possibilità di usarli nel tempo.
Come usare i macerati sulle piante
A seconda della pianta impiegata per fare il macerato naturale, avremo diverse concentrazioni di principi attivi e un uso puro o diluito con acqua. In generale, vengono irrorati sull’intera vegetazione della coltura che vogliamo difendere e direttamente sugli eventuali parassiti presenti. Per l’irrorazione si consiglia una pompa a spalla, quelle elettriche sono le più comode. Per non intasarne gli augelli il filtraggio corretto del macerato è fondamentale. Gli orari migliori per spruzzare le piante sono la mattina presto o la sera, ossia quando non c’è il sole. A differenza dei fitofarmaci, che hanno sempre dei tempi di carenza, ovvero l’intervallo di tempo che intercorre dal momento del trattamento alla raccolta, gli ortaggi e i frutti trattati con i macerati naturali si possono consumare subito.
Ovviamente consigliamo un accurato lavaggio prima del consumo, per eliminare tutti i residui del nostro preparato vegetale.
I 7 macerati naturali più efficaci
Sono molte le piante con cui si possono preparare i macerati naturali, ottenendo degli ottimi antiparassitari biologici. Di seguito vi proponiamo quelli a cui il nostro blog ha già dedicato un approfondimento specifico, ovvero i macerati a base di: aglio, assenzio, equiseto, felce, pomodoro, ortica, peperoncino.
Macerato d’aglio
Tra i diversi macerati naturali quello d’aglio è il più in voga in ambito domestico. Viene usato, oltre che sugli ortaggi in pieno campo, anche sulle piante in vaso sul balcone. Sfrutta le proprietà antibatteriche dell’allicina, antibiotico naturale e responsabile dell’odore pungente di questo bulbo. I dosaggi e gli utilizzi per preparare il macerato d’aglio sono i seguenti:
- 500 g di aglio tritato in 10 litri d’acqua, in macerazione per 48 ore;
- si utilizza puro come insetticida, diluito in ulteriori 10 litri d’acqua come repellente;
- efficace contro: afidi, ragnetto rosso e come anti-peronospora.
Come fare il macerato di aglio ►
Macerato d’assenzio
Il macerato d’assenzio è probabilmente quello meno conosciuto e si ricava dalla pianta spontanea di Artemisia absinthium (assenzio maggiore). L’ assenzio è da sempre usato in fitoterapia e ha numerose proprietà. Come antiparassitario si usano le foglie e le sommità fiorite. Queste parti contengono un prezioso olio essenziale, composto dal monoterpene tujone. Altri contenuti della pianta sono: principi amari (l’absintina e l’anabsintina), flavonoidi, tannini, silice, poliacetileni, antibiotici, inulina, idrossicumarine, artemisinina.
I dosaggi e gli utilizzi del macerato d’assenzio sono i seguenti:
- 300 g di pianta fresca o 50 di pianta secca in 10 litri d’acqua, in macerazione per 6 giorni;
- si diluisce in rapporto 1 a 2;
- efficace contro: formiche, lumache, acari, afidi, cavolaia.
Come fare il macerato di assenzio ►
Macerato d’equiseto
Il macerato d’equiseto si ottiene dalla pianta Equisetum Arvense, nota come equiseto dei campi. Si tratta di una delle piante più antiche della terra, ricca di elementi. Viene da sempre usata in ambito fitoterapico e in agricoltura per fare macerati naturali antiparassitari e antifungini. L’equiseto contiene: acido salicilico, silice, acido ossalico, sali solforici, alcaloidi, flavonoidi, equisetina, altre sostanze minerali (calcio, potassio, alluminio, magnesio e manganese).
I dosaggi e gli utilizzi del macerato d’equiseto sono i seguenti:
- 1 kg pianta verde o 100 g di pianta secca in 10 litri d’acqua, in macerazione per 10 giorni;
- si diluisce in rapporto 1 a 5;
- efficace contro: peronospora, oidio, afidi, ragnetto rosso.
Come fare il macerato di equiseto ►
Macerato di felce
Tra i macerati naturali quello di felce è uno dei più facili da preparare, in quanto si ottiene dalla felce maschio di Dryopteris filix-mas e dalla felce aquilina Pteridium aquilinum, due piante molto comuni sul nostro territorio. La felce è famosa fin dall’antichità per le sue proprietà antibatteriche, veniva infatti usata come vermifugo. È inoltre una pianta ricchissima di potassio. I dosaggi e gli utilizzi del macerato di felce sono i seguenti:
- 1 kg pianta verde o 100 g di pianta secca in 10 litri d’acqua, in macerazione per 7 giorni;
- si diluisce in rapporto 1 a 10;
- efficace contro: cocciniglia, afidi, lumache.
Come fare il macerato di felce ►
Macerato di foglie e femminelle di pomodoro
Il macerato di pomodoro è quello più semplice da preparare durante la stagione estiva, in quanto si ottiene dalle foglie e femminelle (germogli) della pianta di pomodoro, la più coltivata in assoluto.
La sua efficacia è dovuta alla massiccia presenza di solanina, un potente alcaloide glicosodico che le parti verdi della pianta contengono.
I dosaggi e gli utilizzi del macerato di pomodoro sono i seguenti:
- 2,5 kg di foglie e femminelle, tagliate finemente, in macerazione in 10 l d’acqua per 3 giorni;
- si diluisce in rapporto 1 a 10;
- efficace contro: cavolaia, larve di lepidottero in genere, afidi.
Come fare il macerato di pomodoro ►
Macerato di ortica
Parlando di macerati, il primo che balza alla mente, il più famoso, è quello di ortica.
Si fa con le piante Urtica dioica o Urtica urens, specie selvatiche presenti ovunque in Italia. L’ortica è molto efficace come repellente e antiparassitario per via dei suoi alti contenuti di acido formico e salicilico. I dosaggi e gli usi del macerato d’ortica sono i seguenti:
- 1 kg di pianta verde o 200 g di pianta secca per 10 litri d’acqua, in macerazione 7-15 giorni;
- il macerato di ortica di 7 giorni si diluisce in rapporto 1 a 20; il macerato di 15 giorni a 1 a 50;
- efficace contro: afidi, formiche, acari, altica, insetti volanti, lumache, neanidi di cimici.
Come fare il macerato di ortica ►
Macerato di peperoncino
Chiudiamo la nostra rassegna sui macerati parlando di quello di peperoncino. La sua efficacia è dovuta alla presenza di capsicina, la sostanza responsabile della sensazione di piccante del peperoncino. A differenza dei macerati visti in precedenza, in cui usavamo le parti verdi della pianta (aglio escluso), con il peperoncino usiamo i frutti. I dosaggi e gli usi del macerato di peperoncino sono i seguenti:
- 20 g di peperoncino secco e triturato in 10 litri d’acqua, in macerazione per 7 giorni;
- si usa puro;
- efficace contro: afidi, larve di lepidotteri, lumache, larve di dorifora, cocciniglia cotonosa degli agrumi.
Come fare il macerato di peperoncino ►
2 commenti
ottimo, grazie
Le informazioni pubblicate sono tutte molto utili