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Home » Patologie e cure » Parassiti » Quadraspidiotus perniciosus

Cocciniglia di San José (Quadraspidiotus perniciosus)

Di Coltivazione Biologica 12 Marzo 2022
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La cocciniglia di San José (Quadraspidiotus perniciosus) è un insetto appartenente all’ordine Rynchota, superfamiglia Coccoidea, famiglia Diaspididae. Questo dannoso parassita delle colture arboree è originario del nord della Cina, ma viene associato alla cittadina californiana di San José, dove per la prima volta fu studiato e classificato, nel 1873. Dagli Stati Uniti questo parassita alieno arriva in Europa tra il 1920 e il 1930, probabilmente per colpa di scambi commerciali di materiale infetto.

Ad oggi risulta una delle specie di cocciniglia più dannose al mondo, in quanto estremamente polifaga e in grado di attaccare oltre 200 specie di alberi.

Descrizione della cocciniglia di San José

Ramo colpito da cocciniglia di San José
La Quadraspidiotus perniciosus è un coccide che si presenta in diverse forme: follicolo femminile, femmina adulta, follicolo maschile, maschio alato.
Il follicolo femminile è di forma circolare e misura 1,8 mm di diametro. È di colore grigio ardesia, con esuvie centrali coniche di colore giallo. La femmina adulta è di colore giallo citrino, sprovvista di velo ventrale.
Il follicolo maschile è grigiastro (più chiaro del femminile), di forma ovale allungata, con esuvia leggermente eccentrica, misura 0,8 mm di lunghezza.
Infine il maschio alato, dotato di un solo paio di ali, colore arancione, con l’estremità dell’addome fornita di uno stilo appuntito.

Piante attaccate cocciniglia di San José

Cocciniglia di San José sui frutti
La cocciniglia di San José è in grado di provocare danni a un elevato numero di specie arboree, sia coltivate che spontanee. Tra gli alberi da frutto si registrano danni su pomacee e drupacee, in particolare melo, pero, pesco, susino, albicocco, ciliegio, mandorlo, nespolo giapponese. Altre fruttiferi suscettibili sono: kaki, noce, nocciolo e agrumi.
Per le specie d’interesse forestale la cocciniglia di San José attacca numerose latifoglie arbustive ed arboree, tra cui: biancospino, pioppo, salice, tiglio, olmo, lilla, ligustro, frassino.

Danni agli alberi

Foglia colpita cocciniglia di San José
La cocciniglia di San José attacca i rami, i fusti, le foglie e i frutti degli alberi.
Sui rami, in corrispondenza dei punti d’insediamento del parassita, i tessuti corticali appaiono fortemente arrossati a causa dell’azione della saliva. Macchie rossastre si evidenziano sui frutti e, in caso di forti infestazioni, sulle foglie. Su pere e ciliegie possono comparire anche piccole infossature e deformazioni.

Ciclo biologico

In Italia la cocciniglia di San José sverna prevalentemente allo stadio di neanide di prima età, protetta da uno scudetto provvisorio di colore nerastro. Nel mese di aprile le femmine compiono una muta e divengono mature e pronte per la fecondazione, dunque l’accoppiamento avviene in aprile-maggio. Dopo 30-40 giorni, di solito alla fine di maggio, la femmine partorisce da 50 a 200 neanidi, numero variabile a seconda della posizione della madre sulla pianta. È stato osservato infatti che le cocciniglie di San José che si trovano nella parte più alta della pianta sono più feconde. Ciò spiega anche perché le infestazioni si concentrano soprattutto sulle parti apicali.
Una volta sgusciate dal follicolo materno, le nuove neanidi nel giro di 1-4 ore si fissano su rami, foglie o frutti. Dopo circa 20 giorni compiono la muta. Il ciclo di una singola generazione si completa in 33-55 giorni, ovviamente non per la generazione svernante che inizia in settembre e si conclude in aprile o maggio.
Dunque, dalla primavera all’autunno, il parassita svolge due generazioni complete e ne avvia una terza, ovvero le neanidi destinate a superare l’inverno.

Approfondimenti
  • Come eliminare la cavolaia con metodi naturali
  • L’oziorrinco. I danni, il riconoscimento e la difesa biologica delle piante
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Difesa biologica, monitoraggio e confusione sessuale

La difesa biologica dalla cocciniglia di San José deve avere inizio con azioni monitoraggio. Allo scopo si utilizzano le trappole ai feromoni che attirano i maschi alati con il meccanismo della confusione sessuale. Utilizzando le trappole, inoltre, abbattiamo la popolazione, in quanto s’interrompe il ciclo. Le trappole vanno posizionate più in alto possibile nei pressi degli alberi. Purtroppo non sono facilmente reperibili in commercio e si acquistano solo in negozi altamente specializzati.

Insetti antagonisti

Per fortuna in natura esistono diversi insetti antagonisti della cocciniglia di San José. Nello specifico abbiamo dei predatori: Chilocorus bipustulatus e Cybocephalus rufifrons, entrambi coleotteri coccinellidi. Vi sono poi dei parassitoidi: Cybocephalus rufifronse Aphytis proclia, imenotteri calcidoidei.
In un eco-sistema in equilibrio, dove non si usano pesticidi chimici e il velenoso diserbo, questi insetti utili riescono a contenere le infestazioni. In zone dove sono assenti si può pensare d’introdurli artificialmente, così come abbiamo visto per la vespa samurai e la cimice asiatica.

Trattamenti bio contro la cocciniglia di San José

Tra i prodotti consentiti in agricoltura biologica per la difesa dalla cocciniglia di San José abbiamo gli oli bianchi (che trovate qui) e il polisolfuro di calcio. I momenti migliori per utilizzare questi prodotti sono a inizio primavera e in autunno, poiché cercano di colpire le neanidi di prima età. Per utilizzarli occorre effettuare abbondanti e uniformi bagnature della chioma, in modo da assicurare la copertura di tutta la struttura scheletrica dell’albero.
Se l’infestazione è elevata, si consiglia, prima del trattamento, di effettuare delle spazzolature sulle zone colpite.
Dopo i trattamenti si possono effettuare dei lavaggi con sapone molle potassico per pulire la vegetazione imbrattata dalla cocciniglia.

Approfondimenti
  • Afide verde del pesco (Myzus persicae). Danni e difesa biologica
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