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Il frassino (Fraxinus excelsior) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Oleaceae. Volgarmente è conosciuto come frassino maggiore o frassino comune, essendo la specie più grande e diffusa del genere Fraxiunus. Nel nostro Paese è ampiamente presente, sia allo stato spontaneo che coltivato. Non tutti, però, sanno che quest’albero non è ricercato solo per il suo pregiato legno, ma anche per le proprietà benefiche custodite nelle foglie, nella corteccia e nei frutti. Inoltre, ha un importante ruolo ambientale e in selvicoltura, dato che trova impiego anche nelle opere di rimboschimento. A livello domestico, lo si può coltivare a fini ornamentali, essendo una specie piuttosto rustica.
In questo articolo, scopriamo quindi tutto quello che c’è da sapere sul Fraxiunus excelsior.
Caratteristiche botaniche del frassino
Il frassino maggiore è un albero di medio-grandi dimensioni, giacché raggiunge i 40 metri di altezza. Il tronco è dritto, con portamento slanciato e, in ambiente forestale, può presentarsi privo di rami fino a 15 m di altezza. Il resto della chioma è ampio, irregolare, ma poco folto.
Le gemme sono di forma ovale-oblunga, opposte sui rami, molto grandi (circa 5-10 mm di lunghezza) e si trovano racchiuse in brattee bruno-nerastre.
L’apparato radicale è molto sviluppato e scende in profondità, grazie al lungo fittone principale e alle numerose radici laterali verticali, dando all’albero ottimi ancoraggio e stabilità.
Corteccia
La corteccia del frassino cambia con l’età dell’albero. Inizialmente è liscia, di consistenza vellutata e color verde olivastro. Si caratterizza per la presenza di piccole lenticelle color grigio chiaro. Negli alberi adulti, il colore vira al grigio bruno e la superficie diventa fessurata orizzontalmente.
Foglie
Le foglie di frassino sono inserite a due a due sui rami in posizione opposta. Hanno il picciolo dilatato alla base, in un ingrossamento semi-aplessicaule. Sono altresì pennatosette e sono composte fino a 7 paia di foglioline, più una singola terminale.
Le foglioline che compongono il rachide sono sessili, di forma oblunga-lanceolata, con apice e base acuti. Il margine è inciso in numerosi denti acuti, la superficie è totalmente glabra, a eccezione di un po’ di peluria presente sulla nervatura mediana.
Il colore è verde scuro nella pagine superiore, più chiaro in quella inferiore.
Il Fraxinus excelsior è una specie caducifoglia, ossia si spoglia totalmente durante l’inverno.
Fiori
I fiori del frassino sono ermafroditi e ben visibili, in quanto caratterizzati da grosse antere di colore purpureo, privi di calice e corolla. Vi sono soltanto due stami che contengono il polline. Fra questi è inserito l’ovario da cui si svilupperà il frutto. Si trovano riuniti in brevi pannocchie o spighe laterali e nascono sui rami dell’anno precedente.
La fioritura avviene a inizio primavera, in marzo e aprile, prima che l’albero emetta le nuove foglie. L’impollinazione è anemofila.
Frutti
Il frutto del frassino è una samara, ovvero un achenio alato, di colore bruno chiaro, con sezione più o meno appiattita. La forma è ovale-oblunga, con fondo arrotondato e seme posto alla base del peduncolo.
La samara contiene un solo seme, ma si trova in numerosi grappoli penduli.
La maturità del seme avviene in autunno, ma le samare possono rimanere sulla pianta a lungo durante l’inverno, fino a quando non si aprono e si disseminano grazie al vento.
I semi hanno un ottimo potere germinativo (50-60%) che conservano per 2 o 3 anni.
Legno
Il legno del Fraxinus excelsior è chiaro, color avorio-biancastro, con anelli distinti, provvisti di grossi vasi linfatici. È elastico, resistente, pesante, facilmente fendibile e lavorabile.
Dove trovare il frassino in Italia
Il Fraxinus excelsior è presente in tutta Italia, ma molto sporadico al Sud. È invece ben più diffuso nell’Appennino centro-settentrionali, fino alle quote basse dell’arco Alpino. È inoltre un importante elemento costitutivo dei boschi di latifoglie.
In alcune aree, insieme all’acero di monte, al tiglio e all’olmo, caratterizza le formazioni forestali collinari e submontane denominate aceri-frassineti, diffuse soprattutto in aree con elevata umidità atmosferica e piovosità.
In altre formazioni miste, ritroviamo il frassino soprattutto nei castagneti e nelle faggete.
Esigenze pedoclimatiche
Il frassino comune vegeta bene in ambienti con buona disponibilità idrica, in quanto teme le condizioni di aridità. Per questo motivo, è meno diffuso al Sud, dove invece sono più presenti altre specie di frassino, come l’orniello (Fraxinus ornius) e l’ossifillo (Fraxinus oxycarpa), alberi di minori dimensioni e noti come frassini da manna, per via dell’omonima sostanza (linfa) che si estrae dalla corteccia.
Il Fraxinus excelsior predilige, tra i tipi di suolo, quelli freschi, ricchi di sostanza organica e profondi, sciolti e non asfittici. Condizioni che trova facilmente nel Centro-Nord, dove però, per via delle temperature più basse, non è possibile estrarre la manna e farla rapprendere.
Usi del frassino in selvicoltura
Il frassino maggiore è ampiamente utilizzato in selvicoltura, dove viene governato ad alto fusto. Il portamento dritto della pianta e la pregiata qualità del legno sono sfruttati per gli impianti di arboricoltura da legno (con turni di 30-35 anni). Inoltre, è un albero perfetto per la formazione di frangivento campestri o per opere di rimboschimento in aree degradate. Gli esemplari più grandi (60-70 anni), con una minore qualità del legno, vengono usati per la produzione di buona legna da ardere.
Impieghi del legno di frassino
Il legno di frassino, con la sua colorazione bianco-avorio, viene usato per la realizzazione di mobili di pregio e legname da opera. Per le ottimi doti di robustezza, resistenza alla flessione e agli urti è impiegato nella costruzione dei manici per gli utensili agricoli o per attrezzature sportive (sci, remi, le vecchie racchette da tennis in legno).
La raccolta del frassino
Le parti che si raccolgono del frassino sono: la corteccia dei rami, le foglie e i frutti.
La corteccia si raccoglie in primavera, al momento della ripresa vegetativa, da rami di 3-4 anni. Con il coltello si staccano delle strisce, le quali si dividono in pezzi lunghi 5-10 cm.
Le foglie si raccolgono in giugno e luglio. I frutti, infine, al momento della maturazione dei semi, verso settembre-ottobre.
Tutte le parti si essiccano all’ombra, in strati sottili, e si conservano in sacchetti di tela o carta.
Proprietà del frassino
Il frassino è un albero ricco di proprietà benefiche, da sempre usato nella medicina popolare. I principi attivi che contiene sono: fraxoside e tannini (corteccia); flavonoidi, mannitolo e cumarine (foglie). La parte dell’albero più conosciuta e usata nella medicina tradizionale e moderna sono le foglie. Queste hanno proprietà diuretiche, sudorifere e regolatrici dell’intestino. È accertata la loro azione come coadiuvante nella cura della gotta, del reumatismo articolare acuto, dei calcoli renali. L’azione lassativa è blanda e sicura. Le foglie di frassino essiccate si trovano facilmente in erboristeria.
La corteccia è soprattutto amaricante, febbrifuga e astringente, in passato veniva usata come succedaneo della china.
Sia le foglie che la corteccia vengono preparate in soluzioni idroalcoliche, come tintura madre da assumere in gocce.
I frutti sono impiegati soprattutto come blandi lassativi.
Preparazioni domestiche
In ambito domestico, con le foglie si possono preparare degli infusi, utilizzando 2 g di sostanza secca in 100 ml d’acqua. L’infuso di foglie di frassino si assume come diuretico, regolatore intestinale e antireumatico, al dosaggio di 2-3 tazzine al giorno.
Per uso esterno, si possono preparare invece degli impacchi, sempre per dare sollievo ad artriti e reumatismi, applicando compresse ben imbevute di infuso sulle parti doloranti.
In questo caso, per preparare l’infuso si usano 8-10 g di sostanza secca.