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Il pioppo nero (Populus nigra) è un albero appartenente alla famiglia delle Salicaceae. È ampiamente presente nel nostro paese sia allo stato spontaneo che coltivato, soprattutto come pianta ornamentale, in alcune particolari varietà.
La sua diffusione giustifica i nomi dialettali con cui è noto, ovvero: arbare e pibula in Liguria, pobbia nera e alnia in Lombardia, talpon negro in Veneto, b’dolla e fiopa in Emilia, populo nero e oppio da pali in Toscana, bidolla nelle Marche, albuccio nel Lazio, chioppe in Abruzzo, cuduli bianchi in Campania, zizuigo in Puglia, chiupparella in Basilicata, aggiocu e candelise in Calabria, arvanu e arbaneddu niuru in Sicilia, fustialvu nieddu e linarbu in Sardegna.
Una cosa che non tutti sanno è che la corteccia e le gemme di quest’albero hanno proprietà benefiche e curative, ancora oggi sfruttate in fitoterapia. Conosciamo dunque meglio questa pianta.
Descrizione del pioppo nero
Il pioppo nero è un albero caducifoglia, d’alto fusto, che può raggiungere i 30 m, e con il tronco che può arrivare a 1 m di diametro. Non è considerato un albero longevo, vive in media 80-100 anni, anche se esistono esemplari di oltre 130 anni, con un tronco poderoso.
Il tronco ha portamento eretto e dritto, anche se a volte si notano grandi protuberanze che ne deformano l’andamento lineare.
La chioma è ampia e densamente ramificata, larga alla base, più ristretta in punta.
I rami sono cilindrici, non perfettamente dritti. Quelli più giovani hanno colore verdastro, mentre sono più scuri e tendenti al rossastro da adulti.
Corteccia e gemme
La corteccia e le gemme sono le parti del pioppo nero che custodiscono preziosi principi attivi e proprietà curative. La corteccia è color cenere negli alberi adulti, mentre è più chiara e tendente al biancastro nelle piante giovani. Inizialmente è liscia, poi, con il tempo, si screpola e appare fessurata in senso longitudinale.
Le gemme sono di piccole dimensioni, di forma oblunga-appiattita, ricoperte di brattee brune, glabre e vischioso-attaccaticce.
Foglie
Le foglie del pioppo nero sono alterne sui rami e hanno un lungo picciolo leggermente compresso ai lati nella parte superiore. La forma varia da triangolare a romboidale, la base si restringe bruscamente a cuneo o è talvolta arrotondata, l’apice è acuminato. Il margine è dentellato, con denti rivolti in avanti. La superficie è liscia e glabra, con la pagina superiore di color verde lucido, mentre quella inferiore è più sbiadita.
Fiori

Fiori maschili di Populus nigra

Fiori femminili di Populus nigra
La Populus nigra è una pianta dioica, la quale porta i fiori maschili e femminili su piante differenti, riuniti in amenti. Quelli maschili sono molto fitti e con numerosi stami, con antere all’inizio rossastre, poi viola scuro fino alla caduta del polline.
I fiori femminili sono più radi, lunghi e pendenti, con l’ovario circondato alla base da una specie di calicetto a forma di scodellina, il loro colore è verdogonolo.
I fiori compaiono sui rami prima delle foglie, con la fioritura molto abbondante, che avviene tra marzo e aprile.
Frutti e semi
Il frutto del pioppo nero è una capsula che a piena maturità si apre in due parti e lascia uscire i numerosi semi, i quali sono provvisti di una lunga peluria cotonosa di colore bianco (pappo) che favorisce la disseminazione anemofila (operata dal vento).
La coltivazione del pioppo nero

Pioppo cipressino varietà italica
Il pioppo nero è tra gli alberi più importanti d’Italia, poiché, per via della sua velocità di accrescimento, è una delle specie capostipiti dell’arboricoltura da legno. C’è da dire che, da qualche tempo, la sua importanza economica si è in qualche modo ridimensionata. A causa della maggiore rusticità e qualità intrinseca del legno, infatti, per gli usi industriali oggi è favorita la coltivazione del pioppo bianco (Populus alba).
Ad uso ornamentale, invece, è molto diffusa la cultivar detta cipressino (P. nigra var. italica o pyramidalis). Si tratta di una cultivar derivante direttamente dal pioppo nero, ed è chiamata anche pioppo lombrado. Il cipressino è perfetto per la creazione di alberature stradali, in quanto ha il tronco perfettamente dritto e un portamento colonnare.
Esigenze pedoclimatiche
In Italia il pioppo nero è spontaneo in tutte le regioni, anche se con una maggiore prevalenza in quelle settentrionali. Cresce dal piano fino ai 1.400 m di altitudine, lo troviamo raramente in boschi puri, più di frequente in associazioni tipiche con il salice.
Predilige le zone con terreni umidi, quindi lo troviamo presso i fiumi e i laghi, dove la terra è fresca e profonda. È ottimo per i terreni argillosi, essendo anche in grado di sopportare brevi inondazioni. Per queste caratteristiche, la sua coltivazione è praticata anche con lo scopo di rinforzare gli argini dei fiumi.
Può crescere anche in terreni più sabbiosi o ghiaiosi, ma il suo apparato radicale deve riuscire a raggiungere la falda idrica.
Riproduzione per talea del pioppo nero
Per coltivare un pioppo nero possiamo acquistare una pianta in vaso presso un vivaio, oppure procedere alla riproduzione per talea di un albero mediamente giovane.
La talea di Populus nigra si fa in inverno, subito dopo la caduta delle foglie, prelevando porzioni apicali di rametti laterali, di circa 30 cm di lunghezza.
La talea va inserita, quasi per intero, nella sabbia umida, lasciata all’aperto per tutto l’inverno, in una zona semi-ombreggiata. A fine primavera, la troveremo radicata e potrà essere spostata in un vaso abbastanza capiente.
Messa a dimora
Conviene tenere il piccolo alberello in vaso fino all’autunno successivo, quando potrà essere piantato in piena terra. In primavera e in estate sarà più facile controllare l’irrigazione, che per le giovani piantine dovrà essere regolare.
Il trapianto autunnale dà modo alla pianta di affrancarsi adeguatamente prima della ripresa vegetativa..
Il terreno dove si deciderà di piantare il pioppo nero dovrà essere smosso in profondità e possibilmente ben concimato con del letame maturo.
Distanze
La distanza dell’impianto dipende dalla finalità della coltivazione e dalla cultivar prescelta. Un pioppo nero in giardino ha bisogno di almeno 10 m per sviluppare la sua folta chioma e creare ombra. Gli impianti da legno, invece, sono più fitti, in quanto l’obiettivo non è l’ombreggiatura di uno spazio verde, ma il veloce allungamento del fusto.
Una siepe di cipressino si può realizzare anche piantando a 2-3 m di distanza in file regolari.
Potatura del pioppo
I pioppi ornamentali più che potati vanno curati, assecondando il portamento naturale e cercando di mantenere in ordine la chioma, eliminando rami vecchi e danneggiati dalle intemperie. Il pioppo mal sopporta le capitozzature, anche se queste vengono spesso praticate senza criterio. Un pioppo capitozzato ricaccia abbondantemente e in modo disordinato dal punto di taglio, ma soprattutto è più soggetto a cancri del legno e altre malattie fungine come la ruggine.
Malattie
Oltre alla ruggine, il pioppo nero, in particolari gli esemplari adulti, sono soggetti spesso all’armillaria mellea, un fungo che vive a spese delle radici degli alberi. Un pioppo colpito da questa malattia può essere pericolante, in quanto l’apparato radicale danneggiato dal fungo, potrebbe cedere sotto il peso dell’albero stesso.
Usi del legno di pioppo nero
Il legno del pioppo nero è di consistenza tenera, colore biancastro, molto leggero, elastico e poroso. Nell’industria del legno viene più che altro impiegato per la produzione di pasta di cellulosa, per compensati, pannelli truciolari, strumenti musicali di bassa qualità, imballaggi leggeri (stecchini, fiammiferi ecc). È, inoltre, una specie adatta alla produzione di biomassa, vista la rapidità di accrescimento.
La raccolta di corteccia e gemme di pioppo nero
Le gemme del pioppo nero si raccolgono all’inizio della primavera, prima che si schiudano. Vanno essiccate all’ombra, in un locale ben areato, e si conservano al meglio all’interno di vasi di vetro.
Anche per la corteccia la primavera è un periodo buono per la raccolta, che va effettuata avvalendosi di un coltellino affilato. Il procedimento è semplice: si taglia in pezzetti di 10-15 cm, si fa essiccare al sole e si conserva a lungo nei sacchetti di carta.
Proprietà e usi fitoterapici
I principi attivi più importanti contenuti nelle gemme e nella corteccia del pioppo nero sono: tannini, resine, olio essenziale (populina), l’eteroside salipopusolide.
Le proprietà delle gemme sono astringenti, antinfiammatorie, balsamiche, depurative. Mentre la corteccia ha proprietà febbrifughe. Inoltre, rientrano nella composizione di un prodotto detto unguento populeo, utile sedativo dei disturbi provocati dalle emorroidi.
Per uso esterno le gemme di pioppo nero sono utili per trattare scottature, contusioni e piccole escoriazioni della pelle. Per uso interno hanno invece utilizzo come balsamico e anticatarrale, da utilizzare nelle affezioni dei bronchi. Nei negozi specializzati è venduto come estratto gemmoderivato.
In ambito domestico si può preparare un decotto, con 2 g di gemme in 100 ml d’acqua, da assumere in 2-3 tazzine al giorno. La corteccia abbassa la temperatura negli stati febbrili; anche in questo caso si prepara un decotto con 2 g di sostanza secca in 100 ml d’acqua.