Indice dei contenuti
La Catalpa bignonioides è una pianta arborea appartenente alla famiglia botanica delle Bignoniaceae. È una specie originaria degli Stati Uniti, in particolare di stati come Florida, Georgia e Mississippi, motivo per cui è chiamata anche catalpa del sud. Altro nome comune è albero dei sigari, appellativo dovuto ad una particolare caratteristica della pianta, che riguarda i suoi frutti. Introdotta in Europa nel XVIII secolo come ornamentale, quest’albero è oggi diffuso in molte parti del mondo per decorare giardini o viali, grazie soprattutto alla sua bellezza e alla sua resistenza.
In quest’articolo conosciamo le caratteristiche botaniche della catalpa e tutto quello che c’è da sapere per coltivarla in giardino.
Quanto cresce la Catalpa?
La Catalpa bignonioides è un albero ornamentale da fiore a foglia caduca che può raggiungere i 15-20 m di altezza. Sviluppa una chioma largamente espansa, in grado di creare folti e gradevoli zone d’ombra.
Come sono fatti le foglie e i fiori della Catalpa bignonioides?
Le foglie sono semplici, dotate di un lungo picciolo, cuoriformi e acuminate all’apice, talvolta con due lobi laterali, lunghe fino a 20 cm, colore verde scuro e pubescenti nella pagina superiore. Esse sono molto spesso inserire su rami a verticillo, e una loro caratteristica è quella di emettere uno sgradevole odore se vengono stropicciate.
I fiori, riuniti in grandi pannocchie terminali erette, sono molto appariscenti, hanno la corolla di forma tuboloso-campanulata che si apre in 5 lobi irregolari, due piccoli superiormente e tre più grandi in basso. Il loro colore è bianco con strisce gialle e punteggiatura purpurea all’interno della corolla fino alla fauce.
La pianta di Catalpa bignonioides fiorisce a fine primavera o ad inizio estate, regalando un’abbondante e prolungata fioritura molto gradita alle api e altri insetti impollinatori.
Perché si chiama albero dei sigari?
La Catalpa bignonioides viene anche chiamata albero dei sigari per via della forma dei suoi frutti a forma di lunghe silique sottili e cilindriche, che somigliano appunto ai sigari.
I frutti dell’albero dei sigari sono lunghi fino a 50 cm e maturano in autunno, quando si aprono spontaneamente, rilasciando i semi alati che possono essere trasportati dal vento per lunghe distanze.
Quali sono le varietà di Catalpa bignonioides?
Esistono diverse varietà da giardino dell’albero dei sigari, selezionate per le loro caratteristiche estetiche o per la loro resistenza a specifiche condizioni ambientali. Ecco le due più comuni:
- Aurea: questa varietà presenta foglie di colore giallo dorato, che diventano verdi con l’età. La fioritura è simile alla catalpa del sud, con fiori bianchi a forma di campana.
- Nana: questa varietà è molto diffusa nei giardini in quanto cresce al massimo fino a 5 m di altezza, sviluppando una bella chioma compatta. Nella Catalpa bignonioides nana le foglie sono più piccole, ma la fioritura è simile a quella della specie tipo.
Dove piantare la catalpa?
La Catalpa bignonioides è una pianta estremamente rustica, in grado di resistere al gelo invernale e alla siccità estiva. Si può coltivare praticamente ovunque, anche se bisogna osservare alcune accortezze, specie se piantata in giardino.
Per prima cosa l’albero dei sigari cresce meglio in posizioni soleggiate o parzialmente ombreggiate. Se piantata in una zona troppo ombreggiata, potrebbe crescere debolmente e avere meno fiori.
L’albero dei sigari è di medie dimensioni (se non si sta coltivando la varietà nana) che può raggiungere un’altezza di 15-20 m e una larghezza di 6-8 m. È quindi importante piantarla in una zona sufficientemente ampia, in modo da permettere alla pianta di svilupparsi senza ostacoli. Se ad esempio la piantate vicino ad un confine, tenete conto dello sviluppo in ampiezza della chioma, che potrebbe facilmente invadere la proprietà dei vostri vicini.
Inoltre è una pianta che tende ad espandere molto l’apparato radicale, è quindi importante piantarla a una distanza adeguata da altre piante e strutture, come muri o pavimenti, per evitare problemi di radicamento o di spazio.
Qual è il terreno ideale per coltivare la Catalpa bignonioides in giardino?
Per quanto riguarda il terreno, la Catalpa bignonioides preferisce terreni profondi, fertili e ben drenati. Tuttavia, è in grado di crescere anche in terreni meno fertili e argillosi, purché ci sia un drenaggio sufficiente.
Per migliorare la dotazione di sostanza organica del terreno, prima del trapianto si può ammendare al suolo con la vangatura del letame maturo o del compost domestico.
Come si moltiplica una pianta di Catalpa bignonioides?
L’albero dei sigari può essere moltiplicato sia per talea che per seme.
La propagazione per talea si effettua tagliando un ramo laterale della pianta madre, preferibilmente in estate quando la pianta è in crescita attiva. La talea dovrebbe avere almeno 15-20 cm di lunghezza e deve essere privata delle foglie basali. Quindi, immergere la parte inferiore della talea in una polvere di radicazione naturale e metterla in un terreno ben drenato e umido, preferibilmente in un vaso coperto da un telo di plastica per mantenere alta l’umidità. La talea dovrebbe sviluppare radici in 4-8 settimane e può essere trapiantata in un luogo definitivo dopo alcuni mesi.
La propagazione per seme è un’altra opzione, ma richiede più tempo e attenzione. I semi dovrebbero essere raccolti in autunno, puliti e poi stratificati in un sacchetto di plastica o in un vaso con della sabbia umida in frigorifero per 2-3 mesi. Dopo la stratificazione, seminare i semi in un terreno ben drenato in primavera. I semi dovrebbero germogliare entro 2-4 settimane. Le piante ottenute da seme potrebbero non essere identiche alla pianta madre, in quanto la Catalpa bignonioides può essere soggetta a variabilità genetica.
In generale, la propagazione per talea è un metodo più veloce e sicuro per moltiplicare la catalpa. Tuttavia, se si desidera ottenere più piante e sperimentare con la selezione genetica, la propagazione per seme può essere un’opzione interessante. Una selezione di semi la trovate qui
Come piantare la Catalpa bignonioides?
Solitamente la Catalpa bignonioides viene venduta nei vivai o nei negozi specializzati come pianta adulta in vaso, a prezzi molto bassi.
Partendo dalla pianta in vaso è importante preparare bene la buca d’impianto, scavando un fosso grande almeno il doppio del volume del vaso. Nella buca può essere ammendata della sostanza organica, effettuando così una concimazione di fondo. I periodi migliori per piantare la catalpa in giardino sono l’autunno e la fine dell’inverno, prima della ripresa vegetativa.
Come irrigare l’albero dei sigari
Un albero adulto di catalpa ben affrancato al terreno, non ha bisogno d’irrigazione aggiuntiva, la pianta resiste bene anche in condizioni siccitose. Tuttavia, le piante giovani sono più delicate, e almeno per i primi 2 anni dopo il trapianto devono ricevere delle bagnature del terreno durante i periodi caldi e asciutti.
Come potare una pianta di catalpa?
La Catalpa bignonioides sviluppa naturalmente una chioma ampia, tondeggiante e densamente ramificata. Il consiglio che diamo è quello di assecondare la sua forma libera, limitando gli interventi di potatura solo alla rimozione di qualche ramo secco o spezzato. Per questo motivo è importante scegliere una stazione ampia e luminosa dove piantare la catalpa, ha bisogno di spazio e anche in breve tempo perché la crescita è veloce.
Per contenere la crescita, in molti commettono l’errore di capitozzare le branche principali. A questo taglio drastico la pianta reagisce con una forte emissioni di succhioni, che squilibrano la chioma affastellando i numerosi rami avventizi.
Dopo un intervento del genere la cosa migliore da fare è quella di diradare i rami, facendo riformare le branche principali. Ripetendo la capitozzatura, cosa che viene spesso fatta, replicheremo l’errore stressando fortemente l’albero.
Quali sono i parassiti della Catalpa bignonioides?
La catalpa è una pianta rustica e molto resistente ai parassiti. Difatti in letteratura sono pochissimi gli insetti nocivi segnalati sulla specie.
Occorre prestare attenzione soprattutto agli alberi giovani, quelli adulti, pur attaccati difficilmente patiscono danni significativi.
Sulle foglie attenzione alla presenze di afidi, la specie che interessa la Catalpa bignonioides è Aphis gossypii. Ai primi segni d’infestazione intervenire con lavaggi di sapone potassico molle.
Altri due potenziali parassiti sono la cocciniglia bianca del pesco e del gelso (Pseudaulacaspis pentagona) che attacca i rami e la cocciniglia farinosa di Boemia (Heliococcus bohemicus) che attacca foglie e rami. In entrambi i casi il consiglio è quello di effettuare trattamenti localizzati sulle piante colpite, utilizzando l’olio bianco minerale oppure il tea tree oil.