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Il leccio, noto scientificamente come Quercus ilex, fa parte della famiglia delle Fagaceae, come le altre specie di quercia. È un albero affascinante dalle caratteristiche botaniche distintive, la cui bellezza si unisce a una serie di usi intriganti.
In questo articolo, esploreremo a fondo la morfologia di questa pianta, la sua distribuzione e habitat, oltre alle diverse modalità in cui è stato utilizzato nel corso della storia.
Descrizione del leccio
Il leccio si presenta maestoso, è infatti una quercia sempreverde che può raggiungere l’imponente altezza di 25 m. Non solo si manifesta in forma arborea, ma può anche assumere una struttura arbustiva. La sua chioma, di forma ovale e densa, contribuisce a creare una presenza iconica nell’ambiente circostante. Ciò che lo rende ancora più affascinante è la sua longevità eccezionale, con alcune specie che possono vantare una vita che si estende fino a 1.000 anni.
Corteccia
Il caratteristico aspetto del leccio è ulteriormente enfatizzato dalla sua corteccia, inizialmente liscia e grigia. Con il passare degli anni, questa si evolve in scaglie poligonali, piccole e regolari, assumendo una tonalità scura che aggiunge un tocco distintivo all’albero.
Rami
I rametti dell’anno del leccio presentano un colore grigio dovuto a una diffusa tomentosità. Successivamente, perdono questa caratteristica e si trasformano in rametti lucidi dal colore verdastro. La peculiarità di questa quercia sta nella sua crescita policiclica, emettendo nuovi getti più volte in una stagione. Ciò crea una dinamica visiva unica, con nuovi getti grigio-verdi tomentosi che emergono sullo sfondo verde scuro della chioma.
Foglie
Le foglie del leccio sono un’opera d’arte botanica: di colore verde scuro, presentano una superficie superiore lucida e una inferiore tomentosa. La loro consistenza coriacea permette loro di durare mediamente 2-3 anni. La pianta si distingue per la sua eterofillia pronunciata, consentendo alla lamina fogliare di assumere diverse dimensioni e forme sulla stessa pianta, che possono essere ellittiche, lanceolate, arrotondate o a base cuneata.
Fiori
La pianta si presenta come monoica diclina, con fiori maschili raggruppati in amenti penduli e cilindrici, situati alla base del ramo dell’anno. Al contrario, i fiori femminili sono raggruppati in spighe di 6-7 fiori. La fioritura, chiamata antesi, si verifica da aprile a giugno, aggiungendo un tocco di colore e vitalità al paesaggio.
Frutti e semi
I frutti del leccio sono delle ghiande, raccolte in gruppi da 2 a 5, che maturano in autunno avanzato. La cupola che li avvolge copre parzialmente la ghianda, creando una varietà di dimensioni e colori.
Dove cresce il leccio?
Il leccio è una specie caratteristica della macchia mediterranea, prosperando in ambienti caldi e mostrando una notevole resistenza all’aridità. Mentre si adatta a vari substrati pedogenetici, evita i terreni argillosi compatti o con ristagno idrico. Fuori dal suo habitat tipico, il leccio si comporta come una specie termofila calcicola. Sebbene sia una pianta frugale, non prospera su terreni poco evoluti o troppo degradati, preferendo un certo ombreggiamento nella fase giovanile.
Uso del legno di leccio e selvicoltura
Il leccio ha una storia di utilizzo diversificata, grazie alle sue caratteristiche uniche. Il legno, resistente e duro, con duramen bruno scuro e anelli di accrescimento difficilmente visibili, è stato storicamente utilizzato per manici di aratri, pezzi per torchi e lizze per il trasporto di blocchi di pietra. Tuttavia, a causa delle sfide legate alla stagionatura e alla lavorazione, il suo impiego in carpenteria è stato limitato. In compenso, il leccio è pregiato come combustibile, producendo legna da ardere e carbone, grazie alla sua capacità di sviluppare poca fiamma. In passato, è stato anche utilizzato localmente per la marinatura delle anguille. Attualmente, il leccio trova spazio come pianta ornamentale, arricchendo alberature stradali, parchi e giardini con la sua presenza imponente e duratura nel tempo.
Storia del leccio e curiosità
Un tratto interessante del leccio è rappresentato dalle foglie leggermente spinose quando la pianta è giovane, una caratteristica che funge da difesa naturale contro il pascolo. Questo, tuttavia, scompare quando l’albero raggiunge almeno i 2 metri di altezza. Le foreste di leccio, conosciute come lucus nell’antica Roma, erano considerate sacre e dedicate a varie divinità, aggiungendo un elemento di misticismo alla storia della pianta. Storicamente, le ghiande del leccio sono state utilizzate per l’alimentazione del bestiame e, dopo una adeguata cottura, anche per l’alimentazione umana, testimoniando la versatilità della pianta nel soddisfare diverse esigenze.
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