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L’albizia, nome scientifico Albizia julibrissin, è una pianta appartenente alla famiglia botanica delle Fabaceae, sottofamiglia Mimosoideae. Si tratta di una specie originaria dell’Asia orientale, che venne introdotta alla metà del XVIII secolo da Costantinopoli (l’attuale Istanbul), ad opera del nobile fiorentino Filippo degli Albizzi. Da qui il suo nome volgare acacia di Costantinopoli, a sottolineare, oltre alla provenienza geografica, la somiglianza con la più nota mimosa (Acacia dealbata). Il nome botanico julibrissin invece, deriva dal termine persiano gul-i abrisham=fiore di seta, tanto che la pianta è conosciuta pure come albero della seta. Essendo molto rustica, è facile da coltivare con i giusti accorgimenti, inoltre è di elevato pregio ornamentale. Dunque, si tratta di una pianta perfetta per essere introdotta in giardino, vista anche la sua splendida fioritura estiva.
In quest’articolo conosciamo le caratteristiche botaniche dell’Albizia julibrissin e le tecniche per la sua coltivazione biologica.
Descrizione dell’albizia
L’Albizia julibrissin è un albero deciduo che perde tutte le foglie in autunno-inverno. Ha una crescita piuttosto rapida, ma non è molto longevo, non supera infatti i 20 anni di vita. Mantiene dimensioni contenute, al massimo arriva a 10-12 m di altezza. Il tronco è dritto e glabro, privo di spine. La corteccia è liscia, di color grigio chiaro, con sfumature verdastre nella fase giovanile, mentre con l’età il colore vira al bruno scuro e si evidenziano delle solcature.
La chioma ha un armonico portamento ad ombrello, con ramificazione espansa, che si allarga in senso orizzontale. Infine le gemme, quelle dell’albizia sono molto piccole e si sviluppano sulle cicatrici delle foglie dell’anno precedente.
Foglie
Le foglie dell’acacia di Costantinopoli sono di tipo composto, bipennate, alterne sui rami, molto leggere e dall’aspetto piumoso. Il rachide che porta le foglioline è dotato alla base di una piccola ghiandola basale ed è lungo dai 20 ai 40 cm. Le foglioline, su un singolo rachide, sono fino a 60, di color verde chiaro. Hanno la caratteristica di chiudersi nelle ore notturne, in caso di pioggia o con luce scarsa, sono quindi molto sensibili, un po’ come quelle della mimosa pudica.
Fiori
L’albizia è una pianta monoica monoclina, isterante, con numerosi fiori profumati. Questi sono riuniti in capolini di forma sub-sferica, dotati di un corto peduncolo e a loro volta riuniti in corimbi terminali. Il perianzio del fiore è formato da molti elementi di ridotte dimensioni, con corolla giallo-verde, imbutiforme e a 5 lobi. Il calice è tubiforme, pubescente e anch’esso con 5 lobi. Gli stami sono numerosissimi, lunghi e sporgenti, dal tipico aspetto piumoso e dal colore rosa-violaceo.
La fioritura dell’albizia avviene a partire dalla fine di giugno, è molto persistente e i fiori si possono ammirare fino ad agosto. Questi sono molto graditi alle api e agli altri insetti impollinatori, come l’ape legnaiola, in quanto ricchi di nettare.
Frutti e semi
Il frutto dell’albizia è quello tipico delle fabacee, ovvero un legume lungo dai 10 ai 15 cm. È di color bruno a piena maturazione e ha forma schiacciata. Persiste a lungo sull’albero, fino alla primavera successiva, quando si apre e disperde i semi, che sono bruni, di forma ovale e appiattiti.
Legno
Il legno dell’albizia di Costantinopoli è di color bruno-rossastro con venature nere. Un tempo veniva un tempo usato per piccoli manufatti artigianali.
Uso ornamentale
Ad oggi, l’albizia viene coltivata solo a scopi ornamentali, nei giardini privati, ma anche nell’alberature di parchi pubblici e viali. È interessante la sua introduzione ai margini delle coltivazioni, soprattutto per la capacità di attirare le api.
Essendo una specie alloctona può risultare invasiva, anche se in misura molto minore rispetto alla Robinia pseudo acacia, altra pianta dalle caratteristiche simili all’albizia.
Come coltivare l’albizia
L’albizia viene coltivata da Nord a Sud, essendo una pianta molto rustica, che non teme il gelo invernale. La sua fascia di crescita ideale è quella temperata con clima mite. Nelle zone con clima molto rigido, la si può coltivare in vaso, in modo da proteggerla durante l’inverno.
Può essere coltivata in pieno sole, ma tollera bene anche il posizionamento in mezz’ombra.
Predilige i terreni sabbiosi, non troppo ricchi di sostanza organica. Tuttavia, vegeta bene anche in terreni calcarei o in quelli con una certa salinità, dunque la si può coltivare anche in giardini limitrofi al mare.
Quando piantare l’albizia
Se si vuole iniziare a coltivare l’albizia partendo da una pianta in vaso acquistata in vivaio o in altri negozi specializzati, il momento migliore per la messa a dimora è l’autunno. In questo modo, infatti, la pianta avrà davanti tutta la stagione invernale per attecchire e affrancare il suo apparato radicale.
Altro periodo buono per il trapianto è la fine dell’inverno, ma in questo caso la pianta avrà bisogno di maggiore cure per quando riguarda l’irrigazione.
Irrigazione
L’albizia è una pianta molto rustica che di norma non ha bisogno di irrigazione. Questa è necessaria solo il primo anno di vita, in periodi di lunga siccità, o nella coltivazione in vaso.
Concimazione
Come tutte le piante leguminose, anche l’Albizia julibrissin è poco esigente in quanto a concimazioni azotate, essendo, per sua natura, in grado di fissare l’azoto atmosferico nel terreno. Consigliamo una concimazione di fondo al momento della messa a dimora, aggiungendo alla buca d’impianto del concime organico, come dell’humus di lombrico o del compost domestico.
Rinvasi
Come detto, l’albizia si può coltivare in vaso. Bisogna però tener conto che ha un apparato radicale importante, con crescita rapida, e quindi andranno usati vasi di grandi dimensioni. Un’idea è quella di usare i vasi in tessuto geotessile, molto più leggeri e maneggiabili rispetto ai vasi in plastica o coccio. Il rinvaso andrà fatto ogni 1 o 2 anni, usando un buon terriccio universale , mescolato a della sabbia di fiume. Sul fondo del contenitore è sempre bene sistemare dell’argilla espansa, in modo da favorire il corretto drenaggio. Il momento ideale per il rinvaso è la fine dell’inverno, prima della ripresa vegetativa della pianta.
Moltiplicazione da seme
È possibile coltivare l’albizia partendo dai semi, i quali si trovano facilmente in vendita.
Il periodo per la semina è l’inizio della primavera, quando le temperature non scendono sotto i 10 °C. Prima di seminare lasciate per 24 ore i semi a bagno nell’acqua. La semina si può effettuare in piccoli vasi, che saranno la dimora della piantina fino al successivo rinvaso o messa a dimora nel terreno del giardino.
Potatura dell’albizia
Gli interventi di potatura da praticare sull’albizia sono piuttosto contenuti e si limitano a tagli di ritorno per equilibrare la chioma e all’eliminazione dei rami troppo vecchi o danneggiati. Il momento migliore per effettuare la potatura è l’inverno, prima della ripresa vegetativa.
Parassiti
L’unico parassita problematico per gli alberi di albizia è la psilla, specie Acizzia jamatonica, piccolo insetto omottero appartenente alla famiglia degli Psillidi. La psilla dell’albizia attacca soprattutto le foglie, succhiandone la linfa e provocando l’emissione di melata e successiva fumaggine.
Per eliminarla dalla piante, si consiglia d’intervenire alla comparsa dell’insetto in primavera-estate, usando oli minerali estivi e successivamente lavando la pianta con sapone molle potassico.