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La capua (Adoxophyes orana) è un insetto appartenente all’ordine Lepidoptera, famiglia Tortricidae. Su alcuni testi è identificata come Capua reticulana. Questo piccolo tortricide ha un’area di diffusione che comprende, per lo più, l’Europa centrale e settentrionale. Nei paesi anglofoni è chiamato summer fruit tortrix, ovvero tortrice dei frutti estivi. È presente anche in Italia, soprattutto nelle regioni settentrionali, in particolare nei frutteti del Trentino Alto-Adige.
In quest’articolo vediamo come riconoscere Adoxophyes orana, i danni che causa agli alberi da frutto e la strategia di difesa biologica.
Descrizione della capua
La capua è una piccola farfalla con apertura alare di 18-22 mm. Presenta ali anteriori brunastre, tendenti al giallo o al rosso, e attraversate da strette fasce che formano un disegno molto frastagliato.
Le uova sono di colore giallo-verdastro e vengono deposte in fitte ovoplacche embricate.
Larve e crisalidi
Le larve di Adoxophyes orana sono di colore verde, con il capo e il pronoto giallastri. Hanno il corpo ricoperto di verruche pilifere e a piena maturità misurano 16-20 mm di lunghezza.
Le crisalidi di capua invece sono brune e fornite di astucci alari più chiari.
Piante attaccate dall’Adoxophyes orana
La capua è un parassita del frutteto che sviluppa solitamente sulle pomacee (melo, pero, cotogno). Non disdegna però altre specie da frutto come susino, albicocco, ciliegio, ribes. Nella sua dieta non mancano le latifoglie forestali, in particolare la betulla.
Danni alla vegetazione
Le responsabili dei danni di Adoxophyes orana sono le larve. Sulla vegetazione danneggiano le piccole foglie dei germogli e i bottoni florali. Un primo danno avviene alla ripresa vegetativa, quando le larve svernanti erodono i germogli e i mazzetti florali per poi avvolgerli con fili sericei.
Le larve estive di capua invece erodono il lembo fogliare, sempre dopo avere creato una fitta rete sericea.
Danni ai frutti
Per quanto riguarda i frutti vengono erosi dalle larve sia non appena allegati (generazione primaverile) che in corso di maturazione (generazione estiva). Sul frutto vengono compiute estese rosure che spesso portano alla cascola anticipata.
Ciclo biologico dell’Adoxophyes orana
La Adoxophyes orana compie generalmente due generazioni all’anno, solo nei meleti più in quota la generazione è unica.
La capua sverna allo stadio di larva giovane, grazie ad un ricovero sericeo costruito negli anfratti della corteccia dei rami nella parte alta della vegetazione.
In primavera, quando si schiudono le gemme, le larve fuoriescono dai loro bozzoli e iniziano a nutrirsi sulla pianta a danno della vegetazione appena formata. In aprile o maggio si incrisalidano per dar vita ai nuovi adulti, con lo sfarfallamento che si verifica tra maggio e giugno. Appena sfarfallati, gli adulti si accoppiano e la femmina inizia subito la deposizione. Una particolarità è che ogni femmina può essere fecondata più volte e in totale depone fino a 400 uova. Le uova vengono deposte in ovoplacche di circa 30-80 elementi, lasciate sulle foglie (sia sotto, che sopra). Lo sviluppo embrionale si conclude in 8-20, a seconda delle condizioni ambientali.
Seconda generazione di capua
Il secondo volo degli adulti si ha tra la fine di luglio e i primi di agosto, a volte gli sfarfallamenti arrivano tra settembre e ottobre. Le larve della seconda generazione prima si nutrono sulla pianta e poi si creano il rifugio per trascorrere l’inverno.
Come eliminare la capua
Per contenere efficacemente le infestazioni di capua nel frutteto occorre intervenire nel momento giusto, ovvero colpendo le larve svernanti o appena nate (prima o seconda generazione).
Contro le larve svernanti per stabilire la soglia d’intervento si effettua un campionamento e s’interviene con 4-6% di mazzetti fiorali o germogli colpiti.
In primavera invece, dalla metà del mese di maggio, s’iniziano ad inserire le trappole ai feromoni nel frutteto, in modo da stabilire l’entità ed il momento del volo degli adulti e da qui la probabile epoca di schiusura delle ovature. Bastano due trappole per ettaro per ottenere un buon campionamento.
Trattamenti biologici
Tra i prodotti consentiti in agricoltura biologica contro le larve di capua abbiamo innanzitutto il bacillus thuringiensis var. kurstaki, che trovate nei negozi specializzati.
Molto interessante ed efficace è l’impiego del GranuloVirus (AoGV), un microrganismo biologico ad azione insetticida specifico per il controllo della Capua (Adoxophyes orana). Il GranuloVirus viene ingerito dalla larva e raggiunge il tratto dell’intestino medio della vittima, dove il pH alcalino dissolve la matrice proteica che protegge la particella virale. Questa ha così modo di oltrepassare la membrana peritrofica e invadere l’epitelio intestinale, dove il virus si riproduce attivamente nel nucleo delle cellule. La maggiore efficacia si ha sulle larve giovani che muoiono in 3-5 giorni. L’applicazione deve essere eseguita in maniera uniforme sulla vegetazione nelle ore serali. Il prodotto a base di GranuloVirus è innocuo per l’uomo, gli animali, le api e altri insetti utili. Si trova in vendita solo nei negozi specializzati.