La pianta di ribes appartiene alla categoria dei frutti di bosco. La coltivazione di questi frutti ha visto negli ultimi anni una crescita esponenziale.
Il ribes, di cui esistono diverse specie e varietà, che oggi andremo a indagare, è una pianta estremamente rustica, che ben si adatta a climi diversi.
L’ideale per la sua coltivazione è la collina o la montagna.
La pianta appartiene alla famiglia botanica delle Grossulariaceae di cui esistono circa 150 specie.
Quelle più adatte per la coltivazione, sia in ambito domestico che professionale, sono le varietà:
- Rosso, Ribes rubrum
- Nero, Ribes nigrum
- Bianco, Ribes sativum
Vediamo dunque le caratteristiche botaniche di questa pianta, come viene coltivata e quali sono le cure di cui necessita.
Caratteristiche botaniche
La pianta di ribes è un arbusto perenne, di solito a portamento cespuglioso, che, a seconda della varietà e della tecnica di coltivazione, può raggiungere altezze comprese tra 1 e 3 metri.
E’ una pianta decidua, cioè che perde le foglie nel periodo autunnale. Presenta un apparato radicale di tipo superficiale, concentrato prevalentemente nei primi 30 cm di profondità.
Le foglie del ribes sono di tipo semplice, palmate e provviste 3-5 lobi. Nella pagina superiore sono glabre, mentre sono pubescenti in quella inferiore. Hanno inoltre il peduncolo abbastanza sviluppato, sprovvisto di stipole.
I fiori, che sono generalmente autofertili (tranne nel Ribes nigrum), sono costituiti da 5 sepali di colore verdognolo o brunastro, a volte punteggiati di rosso. I sepali sono uguali in larghezza ai petali, ma sono lunghi il doppio.
Il frutto è una bacca traslucida di forma tondeggiante riunita in grappoli. Ha un colore variabile a seconda della specie coltivata (rosso, bianco, nero). Il diametro della bacca di ribes è solitamente inferiore al centimetro.
La polpa ha un sapore dolce-acidulo nel ribes rosso e bianco, più amarognolo nel ribes nero. All’interno della bacca sono custoditi numerosi semi di dimensioni piccolissime.
La pianta di ribes entra in produzione già dal secondo anno dell’impianto, ma la piena produzione parte dal 4-5 anno. Da questo momento il ribes si mantiene in produzione 10-12 anni, assicurando ottime rese.
La scelta della varietà
Sono molte le varietà della pianta di ribes che è possibile coltivare. Vediamo le principali, distinguendo tra ribes rosso, nero e bianco. Da sottolineare che la maggior parte delle specie è di origine straniera ma si adatta bene al nostro territorio.
Ribes nero
- Gigante di Booskoop. Pianta dallo sviluppo vigoroso, con numeri grappoli di piccole dimensioni, formati da 8-10 bacche. Il sapore è acidulo e molto aromatico.
- Noir de Bourgogne. Varietà di origine francese molto vigorosa e rustica, con grappoli più corti. E’ una specie molto produttiva. La pianta la trovate qui.
Ribes rosso
- Junifer. Varietà di origine francese, molto vigorosa e produttiva, ma sensibile alle gelate tardive. Ha una maturazione precoce, con grappoli di media lunghezza
- Rovada. Varietà olandese a maturazione tardiva. E’ molto produttiva e vigorosa e ha con grappoli lunghi e facili da raccogliere. Le bacche sono di grosse dimensioni, succose e aromatiche. Questa varietà è adatta per il consumo diretto e le grandi produzioni
- Red Lake. Varietà americana, molto produttiva e di media vigoria, ideale per il consumo diretto
- Jonkheer Van Tets. Specie antica con un’ottima produttività. In questa varietà la maturazione dei frutti è precoce, i ribes sono particolarmente grandi e succosi (potete trovarli qui)
Ribes bianco
- Zitavia. Varietà a maturazione precoce,vigorosa e di media produttività. I suoi frutti sono chiari sodi e gradevoli.
- Blanka. Varietà a produzione tardiva, ma molto vigorosa. Ha un’elevata produttività e i grappoli sono molto lunghi, formati da 18-20 bacche. Questa pianta di ribes la potete acquistare qui.
- Ribes nero
- Ribes raccolta
- Ribes bianco
Esigenze climatiche della pianta di ribes
La pianta di ribes è in generale molto rustica e resistente ai freddi invernali (soprattutto il ribes rosso). Ciò che teme sono le gelate tardive (specie in fase di fioritura) e l’eccessivo caldo nei mesi estivi. Per questo motivo la coltivazione del ribes viene di solito praticata in zone di collina e montagna, anche ad alte quote, prediligendo le posizioni mediamente soleggiate.
Terreno e concimazione
Il ribes non è una pianta molto esigente in termini di terreno. Si adatta bene anche nei suoli più poveri, dove produce frutti più aromatici e profumati, a discapito, però, delle rese.
Il terreno ideale è quello soffice e ben drenato, con una reazione leggermente acida, con un ph compreso tra 6,2 e 6,7.
Prima dell’impianto è bene effettuare una concimazione di fondo con letame animale ben maturo, che sarà apportato con la preparazione del terreno.
Forma di allevamento e sesto d’impianto
Per impiantare una coltivazione di ribes a scopi produttivi, le forme maggiormente utilizzate sono il cespuglio e la controspalliera.
La prima è una forma libera, senza bisogno di sostegni. Prevede una distanza d’impianto di 2,5 m tra le file e 1,5 m sopra, tra una pianta di ribes e l’altra.
La forma a spalliera, invece, è quella maggiormente utilizzata nelle grosse produzioni. Permette una precoce messa a frutto e un’esposizione al sole più regolare, con relativo miglioramento della qualità. Questa forma di allevamento, inoltre, facilita le operazioni di potatura, di raccolta e di pulizia delle interfile. La densità d’impianto, in questo caso, è di un metro tra una pianta di ribes e l’altra, con 2 metri di distanza tra le file. In questo tipo d’impianto è necessario predisporre una struttura di sostegno, costituita da pali in legno a un’altezza di 1,80 m fuori terra, distanziati l’uno dall’altro di 5 mt. Su questa struttura vengono stesi due fili d’acciaio, rispettivamente a un’altezza di 40 cm e 1,5 metri dal terreno. Questa operazione favorisce la legatura delle branche che formano l’impalcatura della pianta.
Nella coltivazione domestica si può optare anche per la forma di allevamento ad alberello.
Periodo d’impianto
Il periodo migliore per impiantare il ribes va dall’inizio dell’autunno e dura per tutto l’inverno. Questa pianta, infatti, resiste bene alla basse temperature. Abbiamo già visto le tecniche per mettere a dimora gli alberi da frutto. Di solito le piantine vengono acquistate già formate in vivaio. Altrimenti la riproduzione avviene per talea di ceppaia, dopo la rincalzatura delle piante madri nell’autunno e il prelievo in primavera dei fusti radicati.
Cure colturali
La pianta di ribes essendo molto rustica non ha bisogno di irrigazioni, neanche nel periodo estivo. Tuttavia, in una stagione estiva molto calda e secca, specie nei primi anni di coltivazione, è bene effettuare qualche irrigazione d’emergenza.
Per migliorare l’umidità del terreno ed evitare frequenti sarchiature per la rimozione delle erbe infestanti, è buona norma nel periodo primaverile effettuare una pacciamatura naturale alla base della pianta.
Potatura
Le operazioni di potatura nella pianta di ribes sono molto semplici. Devono essere eseguite, però, con regolarità per assicurare un’abbondante produzione.
Questa operazione viene eseguita nell’allevamento a spalliera. La potatura, al momento dell’impianto, viene realizzata in base al numero di branche già presenti sulla nuova pianta. In generale vengono scelte 3 branche ben disposte che andranno a formare l’impalcatura definitiva. Le branche in soprannumero, invece, si eliminano.
Se non vi sono le condizioni per scegliere tre branche, se ne scelgono solo una o due.
Nel corso dell’estate del primo anno viene effettuata la potatura verde, dove si eliminano i polloni in soprannumero. Le ramificazioni destinate alla produzione negli anni successivi vengono cimate per permettere lo sviluppo delle gemme laterali. Da questi rametti si avranno nell’anno seguente i brindilli (germogli di un anno che si formano su rami di due o più anni) che, come detto, daranno frutto.
Negli anni successivi al primo si passa alla potatura di produzione, che prevede una potatura estiva in giugno, con la cimatura di tutti i nuovi germogli laterali alla lunghezza di cinque foglie. Durante questa operazione di potatura si tagliano i polloni al piede della pianta. Nella potatura di produzione invernale, invece, vengono eliminati i rametti laterali vecchi, danneggiati o mal posizionati. Inoltre si eliminano anche i dardi, al fine di mantenere la produzione della pianta di ribes sui brindilli, che offrono frutti in misura maggiore e di migliore qualità.
Raccolta ed utilizzi
La raccolta del ribes, a seconda della varietà, va da fine giugno a settembre, soprattutto per quelli rossi e neri.
La tecnica di raccolta è abbastanza rapida, in quanto i grappoli vengono disarticolati facilmente alla base del peduncolo. La maturazione del ribes dura fino a 3 settimane, quindi la raccolta avviene in maniera scalare a più riprese.
I frutti del ribes rosso e del ribes bianco sono molto gradevoli per il consumo fresco. Che non toglie che spesso vengano utilizzati anche per la trasformazione in confetture, gelatine e sciroppi. Il ribes nero, invece, è meno adatto al consumo fresco, ma ha una grande richiesta nell’industria dolciaria.
Difesa biologica antiparassitaria
La pianta di ribes è molto rustica e resiste bene ad avversità e parassiti.
Tra le malattie fungine la più temibile è l’oidio, mentre tra i parassiti gli afidi e la cocciniglia possono rappresentare una problematica.
Per capire come combattere queste avversità vi rimandiamo agli approfondimenti specifici.