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La cimice asiatica, nota anche come cinese o cimice marmorata, appartiene alla specie Halyomorpha halys, è il parassita più dannoso per gli ortaggi e gli alberi da frutto.
Sono presenti solo da qualche anno sul nostro territorio ma stanno già mettendo a serio rischio le produzioni ortofrutticole.
La preoccupazione di semplici appassionati e professionisti è dovuta al fatto che questa specie di cimice è aliena al nostro eco-sistema, difatti è conosciuta anche come cimice cinese.
E’ fondamentale imparare a riconoscere i diversi stadi di sviluppo di questo parassita qualora fosse presente nel nostro campo. In questo modo diventa possibile capire per tempo come evitare le invasioni.
Di conseguenza possiamo difendere le nostre colture usando prodotti consentiti in agricoltura biologica, senza l’uso di pericolosi pesticidi chimici.
In quest’articolo vedremo come riconoscere la cimice asiatica, come eliminarla e quali danni provoca alle colture. Vedremo inoltre il ciclo biologico e la difesa degli ortaggi e degli alberi da frutto.
Che insetto è la cimice asiatica
Halyomorpha halys è il nome scientifico della temuta cimice asiatica. Si tratta di un insetto che fa parte dell’ordine dei Rincoti, sottordine degli Eterotteri, famiglia dei Pentatomidi.
E’ una parente stretta della cimice più nota, quella di colore verde, di cui vi abbiamo già parlato.
Diffusione della cimice asiatica
Come suggerisce il nome volgare, questa è una specie di cimice di origine asiatica.
Arriva negli Stati Uniti verso gli anni ’90. Il Europa compare sul finire degli anni 2000. In Italia viene rinvenuta per la prima volta nel Modenese nel 2012.
L’autunno del 2016 è però il loro anno. Una vera e propria invasione di cimici asiatiche colpisce tutto il Nord Italia. Da allora la cimice cinese ha iniziato a diffondersi in tutto il Paese.
Aspetto delle cimici asiatiche. Ecco come riconoscerle
Sapere com’è l’aspetto delle cimici asiatiche è fondamentale, com’è ovvio, per riconoscerle nel campo:
- Queste cimici sono insetti che hanno una tipica forma pentagonale.
- Da adulti possono essere lunghi dai 12 ai 17 millimetri.
- Il colore della parte superiore è marmorizzato, colore perfetto per confondersi negli anfratti e nella vegetazione.
- Elemento per riconoscere con certezza l’adulto della cimice asiatica è la parte finale del corpo, segnata da un triangolo di colore marrone.
- Altro elemento caratteristico sono le lunghe zampe.
Questi insetti sono molto abili nel volo, si spostano anche per lunghe distanze alla ricerca di ortaggi e frutti per nutrirsi a accoppiarsi.
Cimice cinese: uova, neanidi, ninfe, aduto
L’attività di ovideposizione è molto intensa, ogni femmina può deporre circa 20-30 uova.
Vengono lasciate in gruppo nella pagina inferiore delle foglie delle piante, sono di colore biancastro e difficili da individuare.
Le neanidi che fuoriescono dalle uova sono rotonde e di piccole dimensioni, si muovono in gruppo e sono di colore arancio, con striature nere orizzontali.
Tra adulti e neanidi vi sono poi altri 3 stadi di sviluppo intermedi (le ninfe), in cui la cimice asiatica diventa più grande e meno gregaria. Il colore passa dall’arancio-giallastro al tipico marmorizzato.
Nelle tre foto in basso vediamo le neanidi, la ninfa e la Halyomorpha halys adulta.
- Uova
- Ninfa
- Adulta
Quanto dura la vita delle cimici asiatiche
La durata della vita delle cimici asiatiche varia a seconda del luogo in cui ci troviamo. In media, nel nostro Paese questo insetto riesce a compiere due generazioni l’anno: una anticipata e l’altra che si conclude in tardo autunno.
In paese con un clima più temperato la generazione è una.
Nelle zone d’origine anche 3-4.
Cimici asiatiche dentro casa
Le cimici cinesi svernano come insetti adulti alla fine dell’autunno. Per svernare cercano anfratti nella vegetazione, ma possono anche cercare di entrare nelle abitazioni.
Ciò crea un grave pericolo d’infestazione nelle case limitrofe ai campi. Negli ultimi anni sono frequenti le immagini di veri e propri assalti di migliaia di cimici asiatiche alle finestre delle case.
Accoppiamento, deposizione delle uova e passaggio all’età adulta
Tra aprile e maggio la Halyomorpha halys inizia a fuoriuscire dai rifugi e a portarsi sulla vegetazione per accoppiarsi.
Nei mesi di giugno e luglio vengono deposte le uova.
La maturazione allo stadio adulto avviene tra la fine di agosto e settembre. Ed è proprio questo il periodo in cui la cimice asiatica fa sentire forte la sua presenza.
Cosa mangia la cimice asiatica
La cimice asiatica mangia diverse piante, dunque è una specie molto polifaga. Attacca a piacimento un numero indefinito di specie vegetali.
L’allerta e l’interesse per la cimice asiatica nascono dopo i danni registrati nelle colture statunitensi.
Mentre nei paesi asiatici d’origine, la cimice marmorata è considerata un infestante occasionale della soia e di alcuni alberi da frutto, negli Usa ha colpito oltre 300 specie di alberi da frutto, ortive e ornamentali!
In Italia si sono già registrati attacchi su alberi quali: albicocco, ciliegio, fico, kiwi, caco, melo, pero, pesco, melograno, nocciolo, susino, noce, vite e ulivo.
Tra le ortive i danni maggiori si hanno su: pomodori, peperoni e fagioli.
Un vero e proprio flagello insomma.
I danni della cimice asiatica

Danno di cimice asiatica su una pera
Il danno provocato dalle cimici asiatiche su frutti e ortaggi è dovuto alla loro attività trofica, ovvero alle punture di nutrizione. Si tratta di un danno molto fastidioso, che può essere inferto su molte piante e in modo molto rapido.
Le cause che rendono questo parassita più pericoloso e devastante di molti altri è da ricercarsi in sintesi in alcune sue caratteristiche innate.
Nello specifico questo insetto è così temute per tre fattori di fondo che fanno parte più che altro della sfera comportamentale:
- Gli attacchi alle colture sono possibili in tutti gli stadi di sviluppo dell’insetto;
- L’elevata mobilità delle cimici;
- La spasmodica ricerca di un rifugio, che le porta a provocare danni anche in post-raccolta.
Per nutrirsi queste cimici usano il loro apparato boccale, pungente e succhiatore. Con le punture succhiano la linfa. La saliva che rilasciano provoca delle reazioni biochimiche, le quali portano alla necrosi dei tessuti vegetali colpiti.
Nei frutti si osservano delle gravi deformazioni, oltre a un indurimento nella zona esatta della puntura.
Danni indiretti sono causati dalle deiezioni, che imbrattano i frutti e danno luogo a fastidiose fumaggini.
Come eliminare la cimice asiatica dalle piante
Eliminare la cimice asiatica è una cosa davvero problematica, per tutte le ragioni che abbiamo sopra illustrato.
Nei manuali di agricoltura viene indicata la lotta chimica come la via principale per l’eliminazione della cimice marmorata. Ma questa strategia fin da subito si è dimostrata fallimentare.
Noi di Coltivazione Biologica, d’altro canto, non ci stanchiamo di ripeterlo: la lotta chimica porta più danni che benefici. Basti pensare alla dorifora della patata, insetto a cui i trattamenti chimici hanno fatto aumentare aggressività e resistenza. Alcune specie, infatti, hanno nel loro dna grandi capacità di adattamento e assorbimento dei diversi trattamenti a cui sono sottoposti.
Questo crea un circolo vizioso: l’agricoltore fa trattamenti sempre più forti, numerosi e tossici per l’ambiente circostante mentre l’insetto si rafforza.
Dunque, l’unica via è intervenire con rimedi biologici.
Sapone di Marsiglia e sapone potassico molle
Per eliminare la cimice asiatica con la lotta biologica è necessario capirne bene i meccanismi vitali.
Questo insetto respira dai pori che ha sotto la sua forte corazza esterna. Dunque è sufficiente tappare quei pori per ucciderla. E il sapone di Marsiglia, con la sua capacità di disseccamento, è in grado di occluderli.
C’è da dire che non tutti i saponi sono adatti.
Le soluzioni pratiche sono:
- Sapone potassico molle specifico per l’agricoltura,
- Sapone puro di Marsiglia.
Entrambi sono prodotti consentiti in agricoltura biologica.
Pro e contro di questo rimedio biologico

Invasione di cimici cinesi
L’efficacia del sapone di Marsiglia contro le cimici asiatiche dipende dalla difficoltà nell’applicazione. Queste cimici cinesi, infatti, hanno innanzitutto l’abitudine di nascondersi sotto le foglie, cosa che rende problematica l’operazione.
Fondamentale diventa, quindi, controllare bene la pagina inferiore, che deve essere ben bagnata.
Altro problema è dettato dall’anatomia stessa dell’insetto. Se non avviene un contatto diretto con i pori, infatti, la soluzione non può fare effetto.
Questo tipo d’intervento, quindi, ha più possibilità di successo se le Halyomorpha halys si trovano allo stadio di neanide. Quando sono adulte, infatti, la corazza impedisce al sapone di penetrare nei pori e rende il trattamento poco efficace.
Da neanidi poi le cimici si spostano in gruppo, quindi è più facile raggiungerle.
Qui trovate un ottimo sapone potassico molle specifico per l’agricoltura.
Gli insetti che mangiano la cimice asiatica
L’emergenza provocata dall’invasione di cimici asiatiche ha messo in allerta i servizi fitosanitari regionali e gli istituti di ricerca al fine di trovare una soluzione.
Purtroppo negli ultimi anni i danni economici causati da questo insetto orientale sono stati ingenti. In alcune zone il comparto ortofrutticolo è stato messo in ginocchio.
La soluzione è quella di trovare in natura insetti che si nutrono della cimice asiatica, i cosiddetti antagonisti; così da poterla contenere in modo eco-sostenibile.
L’impresa non è facile, proprio perché è un insetto “alieno”, che nel nostro ambiente non ha abbastanza nemici naturali.
Un primo tentativo è stato fatto dai ricercatori del Crea con l’insetto Ooencyrtus telenomicida.
Si tratta di un imenottero in grado di parassitizzare le uova della Halyomorpha halys.
Purtroppo, dopo i primi risultati incoraggianti, questa ricerca si è arenata. Non è stata quindi possibile la sua immissione controllata come insetto antagonista.
Nel 2019 un’altra possibilità è stata paventata, sempre dal Crea, dall’uso della vespa samurai (Trissolcus japonicus).
Ad oggi si è ancora in attesa di dati empirici sulla sperimentazione e soprattutto delle autorizzazioni per il rilascio dell’insetto antagonista nei frutteti.
Come proteggere dalla cimice asiatica gli alberi da frutto
Come abbiamo visto, si hanno i maggiori danni della cimice asiatica sugli alberi da frutto.
Una tecnica di difesa agronomica sperimentata con successo dai frutticoltori è l’uso delle reti anti-insetto.
La rete anti-insetto si è dimostrata una barriera efficace per ridurre i danni delle punture di nutrizione degli adulti. La loro applicazione riesce a limitare molto la dinamica di spostamento delle popolazioni, evitando il contatto diretto con le piante.
Per frutteti di dimensioni molto estese, questa soluzione ha un certo costo ed è di difficile applicazione. Ma in ambito domestico, per proteggere pochi alberi quando vi è il culmine dell’infestazione, è una soluzione semplice e sicura che vi consigliamo di adottare.
Questo tipo di rete inoltre protegge i frutti dai danni dovuti a forti grandinate.
Qui trovate delle reti ombreggianti adatte.
Come eliminare la cimice asiatica dalle case
Dopo i banchetti estivi e autunnali le cimici cinesi cercano un luogo accogliente dove svernare. E le nostre case, specie quelle in legno, rappresentano un ottimo rifugio.
A fine autunno, o in pieno inverno, bisogna quindi cercare nei dintorni del nostro orto per capire dove le cimici asiatiche possono aver nidificato.
Il legno marcio, le grosse pietre, le crepe del cemento, i mattoni forati, possono essere dei rifugi ideali. E’ da qui che conviene iniziare la nostra ricerca.
Una volta individuato il nido, va distrutto. Laddove consentito dalle modifiche applicate al decreto legislativo 152 del 3 aprile 2006 il fuoco è a nostro parere la soluzione migliore. Bisogna però, com’è ovvio, prestare molta attenzione!
Va da sé che il fuoco è escluso se il covo delle Halyomorpha halys si dovesse trovare in casa. In tal caso bisognerà catturarle e prelevarle, quindi forza e coraggio.
Per catturare le cimici molti consigliano di usare vecchi vestiti o lenzuola, meglio se di flanella. Queste vanno lasciate in posti strategici o in una vecchia cantina. L’insetto è attratto dal tessuto e, con molta probabilità, vi finirà in trappola. A quel punto sarà più facile raccogliere il panno con le cimici dentro e disfarsene.
Perché è avvenuta l’invasione di cimici asiatiche
L’invasione delle cimici asiatiche è dovuta con ogni probabilità agli scambi commerciali internazionali, così come nel caso della tuta absoluta del pomodoro, della mosca orientale della frutta o della popilia japonica. Sono sempre più frequenti, infatti, le invasioni di specie d’insetti estranee al nostro eco-sistema.
A questo punto dovremmo forse tutti fermarci e chiederci: “Ha senso continuare a fare scambi commerciali internazionali di prodotti agricoli coltivabili anche a livello locale?”
Questo tipo di commercio rischia di rovinare ecosistemi e mandare in malora il lavoro di tante persone. E non solo, visto che crea anche condizioni di sfruttamento per i contadini, che vendono i loro prodotti molto deprezzati, cosa necessaria per mantenerne competitiva la vendita in paesi lontani. Con questo tipo di commercio il guadagno maggiore spetta sempre alle grandi distribuzioni che lo gestiscono.
Come se tutto ciò non bastasse, questo commercio non giova neppure ai consumatori. Magari risparmiano pochi spiccioli nella spesa, ma trovano sulle proprie tavole prodotti poco controllati.
Con ancor più certezza siamo in grado di affermare che a trarne vantaggio non di certo sono gli ecosistemi locali. Questi, come abbiamo visto, si trovano alla fine, purtroppo, spesso invasi da insetti distruttivi a cui non sono preparati. La cimice asiatica ne è un esempio lampante.
Cosa possiamo fare
Ma come evitare che si verifichino nuovi invasioni di insetti come le cimici asiatiche? La verità è che occorre l’impegno di ognuno di noi. Preso atto, infatti, del meccanismo perverso della distribuzione internazionale del settore ortofrutticolo, ciò che bisogna fare è semplice: consumare sano e consumare locale!
Dunque, l’invito che vogliamo rivolgervi è quello di boicottare in primis da consumatori le produzioni provenienti dai mercati internazionali. Acquistando un pomodoro sudamericano non stiamo sostenendo un piccolo produttore del Sudamerica, stiamo solo aiutando un’enorme catena distributiva a sfruttare quel contadino e ad alterare gli equilibri non solo dell’eco-sistema, ma anche delle eque dinamiche economiche.
Un esempio che balza agli occhi è la deforestazione dell’Amazzonia, messa in atto anche per far spazio a distese infinite di produzioni agricole intensive e poco rispettose dell’ambiente.
4 commenti
io sono certo che l”unico metodo certo per eliminare le cimici asiatiche, o cinesi che dir si voglia, sia la cattura, una ad una, e gettarle in un contenitore con acqua e sapone di marsiglia. Parlo evidentemente di casa e dintorni, non dei frutteti, ove la pratica sarebbe impossibile. Però non mi dispiacerebbe conoscere qche altro metodo un po’ meno lento e dispersivo.
ɢʀaʐɨɛ ɨռtɛʀɛssaռtɛ articolo
Io uso un aspiratore con filtro ad acqua con aggiunta di un bicchiere di varechina. Aspiro le cimici e non puzzano. Rimane solo per qualche minuto l’odore della varechina. Quest’anno ce ne sono molto meno qui da noi.