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Spesso ci si chiede perché i nostri alberi non producono i frutti che ci aspettiamo, e la risposta è quasi sempre un’anomalia di tipo ambientale nei momenti della fioritura, dell’impollinazione e dell’allegagione. La fioritura e l’allegagione, in particolare, sono momenti fondamentali del ciclo di fruttificazione degli alberi da frutto.
I cambiamenti climatici in atto, con periodi di caldo anomalo durante l’inverno e inaspettati ritorni di freddo primaverile, rischiano quindi di pregiudicare la normale produzione dei frutti.
In quest’articolo cerchiamo di capire come funziona la biologia fiorale degli alberi e quali sono i processi naturali che governano il momento della messa a frutto.
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Fioritura

Fase di fioritura
È importante sapere che la formazione delle gemme a fiore di un albero, da cui poi si formano i frutti, avviene nell’anno precedente rispetto a quello in cui osserviamo la fioritura e la produzione dei frutti.
Nel primo anno, in un periodo variabile dalle 4 alle 8 settimane dal momento del germogliamento primaverile, alcune gemme vegetative dell’albero cambiano il loro destino andando verso lo sviluppo di una gemma a fiore. Tale processo è invisibile ai nostri occhi. Non ci sono evidenti mutazioni morfologiche nelle gemma, il tutto avviene a livello dell’attività mitotica del meristema.
L’esatto punto in cui si sviluppano le gemme a fiore è caratteristico di ogni singola specie arborea da frutto (dardi, brindilli, rami misti, ecc).
Induzione a fiore delle gemme
Nei primi momenti di questo processo, l’induzione a fiore è reversibile. Mutando le condizioni ambientali e/o l’assetto ormonale della pianta, la gemma può interrompere la formazione del fiore e ritornare vegetativa. Se tale inversione avviene in uno stadio avanzato del processo, la gemma stessa rischia invece semplicemente di abortire.
Ecco perché le gelate tardive rischiano non solo di rovinare i fiori dell’anno, ma anche la formazione delle gemme fiorali della stagione successiva.
Se tutto si svolge regolarmente, conclusosi il processo d’induzione a fiore, iniziano i cambiamenti morfologici a carico delle gemme. Queste porteranno alla successiva formazione dei fiori.
Differenziazione a fiore delle gemme
Tale fase comporta in linea generale un appiattimento dell’apice meristematico. Inoltre porta alla formazione degli abbozzi dei diversi verticilli fiorali.
Questo processo avviene durante l’estate e si completa in autunno. Le future gemme a fiore sono in uno stadio di primordi fiorali e si preparano al periodo della dormienza invernale.
Alla fine dell’inverno, ma prima della ripresa vegetativa, se l’albero ha soddisfatto regolarmente il proprio fabbisogno in freddo, avviene il completamento delle strutture del fiore. In particolare avviene la formazione del gametofito maschile (granulo pollinico) e femminile (embriosacco) attraverso, rispettivamente, la micro e macro-sporogenesi.
A questo punto la gemma a fiore è completa e pronta per la fioritura. E lo fa in corrispondenza dell’epoca caratteristica della pianta e in funzione delle condizioni ambientali.
Il momento della fioritura è quello più delicato del ciclo di fruttificazione. Una stagione invernale troppo calda può indurre un’apertura anticipata delle gemme a fiore. Se il clima mite si mantiene non ci dovrebbero essere problemi di sorta. Ma in caso dell’arrivo di una gelata tardiva, ad esempio a fine marzo o nei primi di aprile, si potrebbe pregiudicare irrimediabilmente l’intero ciclo.
Negli ultimi anni è una condizione che si verifica sempre più spesso. Gli inverni tendono a essere molto più simili alla primavera, e nelle giornate di fine marzo fredde correnti artiche compromettono la fioritura degli alberi.
Impollinazione

Impollinazione a opera di un’ape
L’impollinazione è il momento in cui il polline viene trasportato dalla parte maschile a quella femminile dell’apparato riproduttivo dei fiori. È il momento in cui il fiore viene fecondato e si gettano le basi per la produzione dei frutti.
La morfologia dei fiori può presentare caratteristiche diverse, in funzione della specie arborea e del meccanismo di dispersione del polline.
Negli alberi da frutto distinguiamo sostanzialmente tra impollinazione entomofila e anemofila.
Impollinazione entomofila
Gli alberi da frutto con impollinazione entomofila si avvalgono dell’azione degli insetti pronubi (api e altri impollinatori). Questi sono funzionali alla distribuzione del polline da un fiore all’altro.
Ed è proprio per attrarre questi insetti, che questi alberi hanno delle strutture fiorali molto appariscenti, belle e profumate. I fiori inoltre contengono nettare, composti zuccherini di cui gli insetti si nutrono.
Giusto per fare qualche esempio, hanno fiori e impollinazione di questo tipo alberi da frutto quali: melo, pero, pesco, ciliegio, mandorlo e molti altri.
Inoltre, i granuli pollinici delle specie ad impollinazione entomofila sono più pesanti. In questo modo possono legare facilmente al corpo degli insetti pronubi durante la loro visita sul fiore.
Anche durante il periodo dell’impollinazione le condizioni ambientali dovrebbero essere miti. Nelle giornate piovose, ad esempio, le api non bottinano.
Da tutti questi elementi si capisce quanto sia delicato il ciclo di fruttificazione di un albero.
Impollinazione anemofila
L’impollinazione anemofila è quella veicolata dal vento. Esempi di specie d’interesse agrario con questo meccanismo d’impollinazione sono la vite e l’ulivo.
Queste specie hanno fiori piccoli, poco colorati e di scarso profumo. Inoltre, i granuli di polline sono molto leggeri, cosa che favorisce appunto la dispersione operata dal vento.
Questo meccanismo d’impollinazione è meno efficiente di quello operato dagli insetti. Anche in questo caso può essere condizionato da variabili ambientali sfavorevoli. Non è detto infatti, che forti venti aiutino l’impollinazione. Il vento deve essere presente, ma con intensità e direzione adeguate.
Allegagione dei frutti

Fase di allegagione
La fecondazione dei fiori operata dall’impollinazione determina il passaggio da fiore a frutto. In frutticoltura questa delicata fase è chiamata allegagione.
Si è soliti esprimerla in termini percentuali, riferendosi al numero di fiori presenti sull’albero (percentuale di allegagione dei fiori).
L’allegagione determina il potenziale di produzione di frutti dell’albero.
Da questo momento, infatti, inizia lo sviluppo del frutto, fase più o meno lunga in funzione della specie arborea.
Nello stesso periodo, oltre al completamento del ciclo di fruttificazione delle gemme che hanno indotto a fiore nel corso dell’anno precedente, nella pianta avviene contestualmente l’induzione a fiore di un altro numero di gemme per l’anno successivo.
Come si può intuire questo ciclo naturale è continuo.
Questa sovrapposizione di fasi garantisce la produzione annuale dei frutti. Inoltre, induce una serie di relazioni di competizione fra fasi diverse del ciclo di fruttificazione, e tra ciclo di fruttificazione e attività vegetativa.
Favorire l’induzione a fiore
Ci sono pratiche colturali che consentono di favorire l’induzione a fiore.
Ad esempio i corretti interventi di potatura finalizzati a diminuire la dominanza apicale di un asse dell’albero, promuovono la formazione di nuovi fiori.
Altri interventi in tal senso possono essere l’uso corretto dell’irrigazione, della concimazione organica, dell’inclinazione o curvatura degli assi, ecc.
Ovviamente, anche la fase dell’allegagione è molto delicata. Siccità prolungata, attacchi di funghi e parassiti e grandinate imponenti, sono tutti fattori che possono influenzare negativamente la fruttificazione dell’albero.
4 commenti
Salve,
Volevo sapere se da una pianta innestata nascono frutti che a loro volta generano piante che fruttificano oppure no, e se si quali tipo di piante nascono.
Per esempio: se su un ciliegio selvatico innesto un altro ciliegio che da frutti migliori, i frutti di tale innesto potranno generare a loro volta ciliegi che fruttificano ? E nel caso in cui possano farlo, come saranno i frutti generati ? Del tipo selvatico oppure “innestato”?
Salve. Gradirei avere un chiarimento su un susino cino-giapponese che mi hanno detto essere il Tasty sweet e che, dopo tre anni fiorisce ma non fruttifica perchè autosterile. Mi è stata indicata un pianta impollinatrice, la Early queen, ma non riesco a trovarla da nessuna parte. Sapreste darmi voi le giuste indicazioni? Nel ringraziarvi porgo distinti saluti. Graziano Ledda – Nuoro
Ciao Graziano. L’unico consiglio che possiamo darti è di rivolgerti a un vivaio specializzato che ti sappia consigliare al meglio. Noi purtroppo non produciamo piante da frutto e non possiamo aiutarti.
ho un albero di ciliegio che fa molti fiori che poi non allegano