Indice dei contenuti
Il Citrus × clementina è un albero di agrumi ottenuto dall’ibridazione del Citrus reticulata (ossia il mandarino) e del Citrus × aurantium (ovvero l’arancio amaro). Volgarmente dette clementine (o clementini), queste piante appartengono alla famiglia delle Rutaceae, genere Citrus. Si tratta di uno degli agrumi più apprezzati nel nostro Paese e vengono coltivate con grande successo, su larga scala, nelle regioni meridionali. Il frutto è molto amato per il suo sapore dolce e succoso, ma soprattutto per il fatto che gli spicchi sono privi di semi, quindi più facili da gustare rispetto al classico mandarino.
In questo articolo vedremo come coltivare le clementine e quali varietà scegliere. Inoltre daremo un’occhiata alle caratteristiche del frutto.
Clementine o clementino?
L’albero di clementine ha una storia relativamente giovane. Viene infatti scoperto come incrocio naturale tra il mandarino e l’arancio amaro agli inizi del ‘900. La scoperta avvenne ad opera di frate Clement Rodier, nel giardino del suo orfanotrofio a Misserghin, in Algeria. Da Fra Clement deriva quindi il nome della specie, dunque il nome corretto dell’albero è “clementine” e non clementino.
Altri agrumi simili, appartenenti alla stessa famiglia delle Rutaceae e di cui vi abbiamo già parlato sono: il limone, le diverse varietà di arance, il chinotto, il pompelmo rosa, il kumquat, il finger lime.
L’albero di clementine
Gli alberi di clementine sono di medio vigore, al massimo arrivano a 5 m di altezza, con un tronco ben sviluppato e dalla corteccia grigio-verdastra. Sono piuttosto ramificati, con una chioma fitta e rigogliosa, sempreverde. L’albero ha un naturale portamento globoso, grazie ai rami assurgenti. Le foglie sono di un bel colore verde scuro, di forma lanceolata, più larghe di quelle del mandarino. I fiori del clementine sono tipiche zagare di colore bianco, ermafroditi, con corolla formata da 5 petali. Si trovano isolati o riuniti in gruppi. L’albero fiorisce in primavera ed è molto apprezzato da api e altri insetti impollinatori. Nella coltivazione in giardino, bisogna stare attenti a che non vi siano alberi di mandarino, in quanto, in presenza d’impollinatori si potrebbero verificare delle ibridazioni naturali.
I clementini
Caratteristica peculiare delle clementine, che le differenzia dai mandarini, è l’assenza (o quasi) di semi negli spicchi (c.d. apirenia o frutto apirene). In caso di incroci “accidentali” con il mandarino, ci può essere più presenza di semi.
La forma del frutto è sferoidale e leggermente schiacciata ai poli, con un diametro medio di 16-18 mm. La buccia (epicarpo) è di un bel colore arancio scuro, liscia e molto sottile, quindi facile da sbucciare. La polpa è succosa, dolce e aromatica, con un perfetto equilibrio tra acre e dolciastro.
La maturazione avviene già dai mesi di ottobre e dura al massimo fino a febbraio, motivo in più che spiega il loro successo sul mercato, giacché la raccolta è più precoce rispetto agli altri agrumi. Naturalmente esistono diverse varietà di clementine che sono state selezionate negli anni, vediamo le migliori coltivare nel frutteto.
Clementine comune
Il comune è il capostipite delle principali varietà di clementine. Ha una produttività media, con raccolta che inizia a novembre. Presenta il difetto di una scarsa persistenza sulla pianta, per via del fenomeno della senescenza della buccia. Per questo motivo, la raccolta deve essere fatta praticamente in blocco entro il mese di dicembre. Selezione più resistente del clementine comune è chiamata SRA 63.
Clementine Oronules
È una varietà di clementine precoce, che si raccoglie 15 giorni prima del comune. I frutti sono di un arancio intenso molto attraente, con buccia veramente facile da togliere. Quelli all’interno della chioma maturano meglio di quelli all’esterno.
Clementine Caffin
Varietà con produttività bassa, ma molto interessante per l’epoca di maturazione precocissima nei primi 15 giorni di ottobre. La buccia del frutto è leggermente rugosa, pezzatura media, ottimo sapore.
Clementine Spinoso
Albero di produttività media e costante, con frutti di forma accentuatamente schiacciata. Il peso medio è di 80-90 g, con epoca di maturazione precoce, nella seconda metà di ottobre.
Clementine SRA 89
Varietà di clementine molto coltivata nei litorali jonici di Calabria e Basilicata. Presenta un’elevata produttività, con ottima allegagione dei frutti che sono di pezzatura media. Il periodo di maturazione è simile al comune. Il sapore è ottimo, la buccia è di color arancio brillante.
Clementine Tardivo
Per le produzioni tardive è la varietà ideale, in quanto i frutti maturano tra dicembre e gennaio e hanno una buona persistenza sulla pianta fino al mese di febbraio. La pezzatura è ottima e il sapore si mantiene dolce. Altre varietà tardive sono: Hernandina e Nour.
Coltivare le clementine
In Italia, la maggior parte delle coltivazioni di clementine si concentra in Calabria, dove il frutto ha trovato l’habitat ideale. In particolare, si tratta di zone di pianura sui litorali jonici, ovvero: la Piana di Sibari e Corigliano nel cosentino, la Piana di Lamezia nel catanzarese, la Piana di Gioia Tauro-Rosarno e la Locride nel reggino. Queste aree, sono caratterizzate da inverni particolarmente miti, con terreni sciolti e profondi dove gli agrumi vegetano in maniera eccezionali. Per questo le clementine calabresi prodotte in questi territori hanno il marchio I.G.P. (indicazione geografica protetta).
Clima ed esposizione
Il clima mite è dunque quello ideale per la coltivazione dei clementini. Tuttavia, sempre in Calabria, non è difficile osservare alberi coltivati in zone collinari più interne e con inverni decisamente più rigidi. L’importante è l’esposizione soleggiata e l’assenza di venti freddi e gelate prolungate. Quindi, possiamo dire che la coltivazione di un agrumeto dedicato solo alle clementine deve essere fatta in zone vocate con clima mite. In un frutteto familiare, alberi singoli o in pochi esemplari, si coltivano anche in collina.
Terreno
Nella coltivazione biologica degli agrumi, le caratteristiche fisiche del terreno sono molto importanti. I suoli da preferire per l’impianto sono quelli in cui sabbia, limo e argilla si trovano in proporzione equilibrata. Il terreno migliore è quello con le seguenti caratteristiche: profondo, uniforme, di medio impasto. Le percentuali dovrebbero essere: argilla 15-20%, limo 15-20%, sabbia 40-60%, calcare 5-10%, scheletro 5-10%;
Il pH, inoltre, dovrebbe essere neutro, compreso tra 6,5-7,5. Sono da evitare i terreni con argilla superiore al 30% e ricchi di calcare.
Scelta del portainnesto
Le clementine si riproducono con la tecnica dell’innesto, praticando l’innesto a corona, a scudetto o a gemma dormiente. La scelta di portainnesti affini è molto importante per la riuscita della coltivazione. Sulle clementine, in tal senso, è piuttosto diffuso l’Alemow, che si adatta bene ai terreni più difficili. È però molto sensibile alle basse temperature e alla malattia del mal secco degli agrumi. Per questo vi consigliamo di leggere il nostro approfondimento su Come scegliere il portainnesto degli agrumi, così che possiate farvi un’idea più precisa su quello che meglio si adegua alle caratteristiche pedoclimatiche della vostra zona.
Periodo di messa a dimora e distanze
Il periodo migliore per piantare nel frutteto un albero di clementine è l’inizio della primavera. Questo perché il rischio di improvvisi cali di temperatura è oramai alle spalle. Nella buca della messa a dimora conviene spandere del letame molto maturo, che sarà la nostra concimazione di fondo. Le distanze da mantenere per l’impianto sono di 4 m tra una pianta e l’altra sulla fila e 5 m tra gli eventuali filari.
Irrigazione
L’irrigazione è importante nelle stagioni troppo siccitose, quando le precipitazioni naturali non riescono a mantenere sufficiente umidità nel terreno. I periodi più critici sono l’allegagione e l’accrescimento dei frutti, fasi che abbracciano la lunga stagione primaverile ed estiva. Evitare le irrigazioni sovra chioma, meglio un’innaffiatura localizzata creando un impianto a goccia. Le bagnature del suolo devono essere sempre moderate, così da non creare ristagni idrici ed evitare marciumi del colletto.
Concimazione
Le clementine beneficiano di una concimazione annuale, da effettuare a fine inverno, a raccolta completata. Si può concimare l’albero ammendando al terreno intorno al tronco del letame maturo oppure lupini macinati.
Potatura
Gli alberi di clementine si allevano a globo, con chioma piena, in modo da assecondare il naturale portamento della specie. Per questo motivo non vanno tolti i rami assurgenti, ma solo quelli in sovrannumero, inseriti sulla stessa branca. La potatura si effettua ad inizio primavera, dopo la fioritura. Per effettuarla, il consiglio è di seguire i suggerimenti del nostro approfondimento: Come e quando fare la potatura degli agrumi.
Parassiti delle clementine
Le clementine soffrono i gli stessi attacchi parassitari delle altre specie di agrumi. In particolare, abbiamo le diverse specie di cocciniglia, quali, ad esempio, la cocciniglia cotonosa e il cotonello degli agrumi. Molto preoccupante, in alcune aree, è la progressiva diffusione di Aleurocanthus spiniferus, ossia l’aleurodide spinoso degli agrumi. Questi parassiti devono essere controllati ai primi focolai d’infestazione, prima che la vegetazione venga imbrattata dalla melata con la conseguente fumaggine. I prodotti consentiti in agricoltura biologica da utilizzare sulle clementine sono l’olio bianco minerale (per interventi invernali ed estivi) e il sapone molle. Si tratta di prodotti di facile reperimento (trovate il primo qui e il secondo qui). Altro parassita delle clementine degno di nota è la minatrice serpentina degli agrumi. In questo caso è bene utilizzare l’olio di neem.
Malattie
Le clementine sono suscettibili al mal secco, che è, al momento, la malattia più importante per gli agrumi. Per evitarla bisogna usare portainnesti resistenti o tolleranti, in modo che la malattia non possa avanzare. L’uso di prodotti a base di rame come prevenzione è consigliato subito dopo gli interventi di potatura o in seguito a condizioni meteo avverse (grandine, gelate, forti venti, ecc).
Proprietà delle clementine
Le clementine sono frutti rinfrescanti e diuretici, ricchi di vitamina C. Ecco i valori medi per 100 g di frutti:
- parte edibile (%): 75
- acqua (g): 87,5
- proteine (g): 0,9
- lipidi(g): 0,1
- carboidrati disponibili (g): 8,7
- zuccheri solubili (g): 8,7
- fibra totale (g): 1,2
- energia (kcal): 37
- sodio (mg): 4
- potassio (mg): 130
- ferro (mg): 0,1
- calcio (mg): 31
- fosforo (mg): 18
- tiamina (mg): 0,09
- riboflavina (mg): 0,04
- niacina (mg): 0,3
- Vitamina A retinolo eq. (µg): 12
- Vitamina C (mg): 54
Come usare le clementine
Le clementine si consumano soprattutto al naturale, come frutta fresca, vista la loro grande dolcezza. In cucina si possono trasformare in marmellate, succhi e sciroppi. Il frutto è utilizzato anche in cosmesi, nella preparazione di lozioni tonificanti e maschere per la pelle.