La Magnolia x soulangeana è una pianta ornamentale appartenente alla famiglia delle Magnoliaceae. Si tratta di una specie ibrida, creata nel 1820 dal botanico francese Etienne de Soulange-Bodin da cui prende il nome. È stata ottenuta incrociando la Magnolia denudata e la Magnolia liliflora. La sua fioritura è spettacolare, con i fiori che assomigliano a dei tulipani bianchi. Allo stesso tempo, è una pianta rustica e resistente, facile da coltivare anche per i neofiti del giardinaggio, per questo motivo è la specie più diffusa in assoluto.
In quest’articolo conosciamo le caratteristiche della magnolia soulangeana e le tecniche di coltivazione biologica sia in giardino che in vaso.
La magnolia soulangeana
La magnolia soulangeana ha un portamento arbustivo-arboreo, può infatti crescere su più branche che si diramano direttamente da terra, oppure su un tronco unico.
Nel primo caso, di solito, non supera i 6 m di altezza, nel secondo arriva anche a 10 m.
Ha una chioma ben ramificata e folta che si sviluppa in maniera armoniosa, aumentando il valore estetico della pianta.
La velocità di crescita è nella media, e rallenta quando l’albero ha raggiunto il suo massimo splendore, verso i 20 anni di età.
Foglie
La magnolia soulangeana è una pianta a foglia caduca che perde il suo ricco fogliame in autunno. Essendo un albero caducifoglia, che entra in stato di riposo vegetativo invernale, non ha particolari problemi a superare l’inverno.
Le foglie sono belle e di grandi dimensioni (circa 20-25 cm di lunghezza), hanno forma ovale, consistenza coriacea, color verde brillante nella pagina superiore, biancastre in quella inferiore.
In autunno si tingono di giallo e prima di cadere regalano un bel colpo d’occhio
Fiori
I fiori sono il tratto caratteristico della magnolia x soulangeana. I primi abbozzi di bocciolo appaiono sulla pianta in inverno. La fioritura, invece, avviene a partire dal mese di febbraio, prima che sulla pianta si formino le nuove foglie. Avviene all’apice dei rametti ed è veramente copiosa e appariscente.
Il fiore è di grandi dimensioni, con i petali carnosi e una particolare postura eretta che lo rende molto simile a quello dei tulipani. Il colore dei petali è rosa-violaceo all’esterno e biancastro all’interno. Vi possono essere particolari sfumature a seconda della varietà. Quella più coltivata al mondo prende il nome di Lennei.
Frutti e semi
Dopo la fine della fioritura, i fiori di magnolia soulangeana iniziano a trasformarsi in vistosi e gradevoli frutti. Questi, però, non sono commestibili. Il frutto è una guaina che ricorda l’aspetto di una pigna, al cui interno sono custoditi numerosi e grossi semi color arancio. I semi possono avere effetti benefici su diversi disturbi, tra cui ipertensione, disturbi cardiaci, dispnea, disturbi addominali, spasmi muscolari, infertilità ed epilessia.
Come coltivare la magnolia soulangeana
Questa particolare magnolia resiste bene al freddo, anche nel momento della fioritura di fine inverno. L’unico rischio per i fiori, può essere una fortissima gelata, con temperature molto al di sotto dello zero termico, condizione ormai rara nel nostro paese. L’albero può quindi essere coltivato in tutte le regioni italiane.
Esposizione
Rispetto ad altre magnolie, la soulangeana apprezza il vento e l’esposizione in pieno sole. In mancanza di una postazione soleggiata, vegeta bene anche in mezz’ombra. È ideale per essere coltivata come esemplare unico in giardino, dove spicca per la bellezza della sua fioritura precoce.
Terreno
Il terreno ideale per la magnolia soulangeana è di medio impasto, fresco, ricco di sostanza organica e con un pH sub-acido o a limite basico. Sono da evitare i terreni argillosi e con pH alcalino. Se il vostro terreno è troppo basico potete aumentare il grado di acidità ammendando della torba da sfagno.
Nella coltivazione in vaso conviene utilizzare direttamente un terriccio per piante acidofile (come quello che trovate qui).
Come avviare una coltivazione di magnolia soulangeana
Questa specie di magnolia è molto comune, ed è quindi facile da reperire in vaso nei negozi di piante o, addirittura, on-line (la trovate qui) a prezzi relativamente contenuti.
Il periodo migliore per la messa a dimora è l’autunno, quando la pianta ha perso le foglie.
Riproduzione per talea
È possibile riprodurre la magnolia soulangeana per talea, prelevando a fine estate porzioni lunghe circa 20 cm di rami apicali. Una volta radicata la talea di magnolia conviene tenerla in un vaso di almeno 18 cm di diametro per tutto l’anno. È bene prevedere adeguate protezioni dal freddo e dal caldo eccessivo e praticare regolari innaffiature. Nell’autunno successivo si può mettere a dimora nel terreno.
Riproduzione per margotta
Altra tecnica di riproduzione della magnolia soulangeana è la margotta, da eseguirsi in primavera. Per fare la margotta di magnolia occorre individuare un bel ramo (sano e lignificato) sul quale praticare due incisioni contrapposte e rimuovere la parte di tessuto inciso. Nella zona scoperta si accosta del buon terriccio umido e si chiude con un sacchetto di plastica da bloccare con del nylon sul ramo stesso. Questo sistema consente di radicare bene e velocemente. Una volta avvenuta l’emissione di nuove radici, si taglia l’intera porzione di ramo e si interra altrove.
Semina
È altresì possibile riprodurre la magnolia soulangeana da seme. Questa operazione va fatta in autunno, interrando a 2-3 cm di profondità il grosso seme.
La semina si può effettuare direttamente in vaso, il quale dovrà essere protetto dal freddo invernale e con il terriccio tenuto sempre ben umido. Analogamente a quanto detto per la moltiplicazione da talea, la giovane pianta si può mettere a dimora nell’autunno successivo.
La coltivazione della magnolia soulangeana in vaso
Come accennato, la magnolia soulangeana si può coltivare in vaso, dove ovviamente non raggiungerà dimensioni elevate. Questa specie di magnolia tuttavia non ama i rinvasi continui, che di solito si fanno ogni anno a primavera. Per questo, se la si vuole coltivare in vaso, conviene effettuare il primo travaso in un contenitore di grandi dimensioni (almeno 80 cm di diametro), in pratica la sua sede definitiva.
Molto interessante a questo scopo è l’uso dei vasi in tessuto geotessile.
Irrigazione
In generale, le magnolie amano i terreni freschi, quindi con una buona dotazione idrica. L’importante è non eccedere con la somministrazione di acqua, in modo da non creare dannosi ristagni per le radici. La magnolia soulangeana non fa eccezione, anche se un’irrigazione continua è richiesta solo nella prima estate dopo la messa a dimora. In seguito, quando la pianta sarà grande e con un buon apparato radicale, s’interviene più sporadicamente e solo in lunghi periodi di siccità.
Nella coltivazione in vaso, bisogna invece dare acqua ogni 2-3 giorni dalla primavera all’estate. Evitate di far stagnare l’acqua nel sottovaso.
Potatura
La magnolia soulangeana è una splendida pianta ornamentale, ma non è adatta a fare siepi o ad assumere particolari forme. In pratica, non va potata ma lasciata crescere libera, intervenendo solo durante il periodo di riposo vegetativo per eliminare qualche ramo secco. Tagli drastici e/o ripetuti compromettono la vita dell’albero.
Parassiti
Le magnolie sono piante piuttosto rustiche, tuttavia, coltivate al di fuori del loro habitat naturale, possono essere attaccate da alcuni parassiti. In primavera, alla ripresa vegetativa, attenzione alla presenza di afidi sui germogli apicali. Alla prima comparsa degli insetti occorre intervenire con sapone potassico molle.
Altro parassita che attacca quest’albero è la cocciniglia cotonosa, il cui attacco può dar luogo all’insorgenza della fumaggine. La cocciniglia si combatte effettuando trattamenti autunno-invernali con olio bianco, prodotto consentito in agricoltura biologica specifico per la cocciniglia e che si può acquistare senza obbligo di patentino (lo trovate qui).