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La parietaria è una pianta spontanea diffusa ovunque. E’ conosciuta con diversi nomi comuni, quali: erba vetriola, urceola, perfora muraglie, muraiola, spaccapietre, erba corona. Chiunque l’ha notata crescere forte e rigogliosa tra i muri e le pietre, nei posti più difficili. Non tutti, però, sanno che è un’erba commestibile, ricca di proprietà benefiche. E in molti la conoscono solo per i suoi pollini, che provocano gravi reazioni nei soggetti allergici.
Elementi positivi e negativi, dunque, che si fondono in un’unica pianta, che vi faremo conoscere in quest’articolo.
Ma procediamo per ordine e vediamone prima l’identificazione e le caratteristiche.
Identificazione e caratteristiche della parietaria
Il nome scientifico della parietaria è Parietaria officinalis. Si tratta di una pianta della famiglia botanica delle Urticaceae, la stessa di un’altra pianta molto famosa e di cui via abbiamo già parlato: l’ortica.
La Parietaria officinalis è la specie più comune e diffusa. Altre specie presenti in Italia sono:
- Judaica;
- Diffusa;
- Lusitanica;
- Mauritanica;
- Cretica.
La parietaria è una pianta comune che cresce lungo le siepi, nelle muraglie, fra i ruderi e nei boschi umidi. E’ possibile ammirarla dal livello del mare fino ai 900 m.
La pianta è un’erbacea perenne, con fusti eretti e poco ramificati, che di solito non superano i 70 cm.
Le sue radici sono poco tenaci, non molto espanse, ma riescono ad instaurarsi ovunque.
I fusti sono di colore rosso-bruno, forma cilindrica, e sono ricoperti da una leggera peluria.
Le foglie sono ovato-lanceolate, alterne sui fusti, dotate di picciolo. Sono di colore verde brillante, con evidenti nervatura longitudinali. Hanno margine intero e sono ricoperte da microscopici peli uncinati (motivo per cui la parietaria resta facilmente attaccata ai vestiti).
I fiori sono minuscoli, verdi e raggruppati in glomeruli all’ascella delle foglie. L’infiorescenza nel suo insieme è composta da tre tipi di fiori inodore: maschili, femminili ed ermafroditi.
La fioritura avviene da marzo ad ottobre, con grande emissione di pollini.
La parietaria è una delle piante più allergeniche del nostro territorio, specie nelle regioni meridionali.
Proprietà della parietaria
La parietaria ha un grande uso in erboristeria, grazie alle sue proprietà benefiche. Viene anche utilizzata in ambito farmaceutico, grazie al nitrato di potassio che contiene.
E’ usata in terapia come diuretico, in associazione ad altri farmaci cardiotonici.
Entra anche nella composizione di preparati depurativi, grazie alle sue proprietà:
- Antireumatiche;
- Antiartritiche;
- Diuretiche;
- Depurative;
- Espettoranti;
- Emollienti.
Si usa la parte area della pianta, che è ottima per preparare in casa infusi e decotti.
Utilizzi in cucina
La parietaria è una piana commestibile e quindi vanta una lunga tradizione di utilizzi in cucina. Vista la sua grande diffusione, non ci sono problemi di approvvigionamento. Bisogna comunque stare attenti quando la si coglie, evitando la raccolta a bordo strada o in zone contaminate da pesticidi. Questa è comunque una regola che vale in generale per ogni erba spontanea commestibile: portulaca, tarassaco, borragine, piantaggine, iperico, amaranto.
La parietaria ha un sapore amarognolo, la parte più pregiata è rappresentata dai giovani apici e dalle foglioline più tenere. Prima della fioritura è possibile usare la piantina intera. La sua ruvidezza impedisce di consumarla cruda, ma è anche una sua caratteristica per la quale veniva utilizzata in passato. Le nostre nonne la utilizzavano per lavare le bottiglie di vetro, da qui il nome comune di erba vetriola.
Per mangiarla dev’essere cotta, un po’ come avviene con l’ortica. La cottura non diminuisce il suo sapore, né l’apporto di elementi nutritivi. La sua ricchezza di nitrato di potassio rende i piatti in cui viene impiegata diuretici, allo stesso livello di un pianto di asparagi selvatici.
Il suo impiego più diffuso è per preparare gustosi minestroni, ai quali regala un colore verde intenso. Si può usare altresì in frittate, zuppe, insalate, come ripieno o come contorno, assieme ad altre erbe di campo.
Allergia da parietaria
Il polline di parietaria ha dimensioni microscopiche (diametro medio 12-16 µm), è triporato, sferico ed è leggerissimo.
Queste caratteristiche favoriscono l’impollinazione anemofila, ossia operata dal vento.
Il fiore si apre durante le ore di luce diurna e la sua diffusione nell’atmosfera avviene grazie a un particolare meccanismo di propulsione dei filamenti elastici delle antere, specie nelle giornate asciutte e calde.
Il polline di parietaria libera proteine allergeniche, molto aggressive per i soggetti sensibili. L’allergia da parietaria può dar luogo a diversi sintomi: asma bronchiale, rinopatie ipersecernenti con notevole grado di ostruzione nasale, febbre da fieno.
2 commenti
Grazie ho un orto e non si finisce mai di imparare …
Non so se nel mio orto c’è troppo azoto, perché le foglie delle zucchine diventano sempre molto grandi.
Molto interessante, ma vorrei sapere se esiste il rischio di confonderla con altre piante simili ma tossiche, e in questo caso come distinguerla dalle “sorelle cattive”