L’anacardio (Anacardium occidentale) è una pianta della famiglia delle Anacardiaceae, originaria della foresta amazzonica brasiliana, quindi del Sudamerica. Nei secoli venne introdotta in Asia e in tutte le regioni tropicali e subtropicali del mondo dove tuttora è ampiamente coltivato. Le parti più conosciute dell’anacardio sono il frutto (seme) e la sua buccia, che contengono una grande quantità di vitamine, sali minerali e antiossidanti. Il seme è usato nell’industria alimentare, soprattutto per la produzione di snack e dolciumi. Anche la buccia dell’anacardio può essere usata per realizzare diversi prodotti alimentari, tra cui una varietà di salse piccanti. Inoltre, l’olio ricavato dall’anacardio è utilizzato come condimento nella cucina orientale. L’anacardio è anche conosciuto per le sue proprietà medicinali: infatti, può avere un effetto antimicrobico e antinfiammatorio sulla pelle. Inoltre, ha dimostrato di essere efficace contro alcuni disturbi gastrointestinali ed è stato usato per trattare l’ipotiroidismo.
Insomma, l’anacardio è un frutto esotico dalle molteplici proprietà benefiche, conosciamolo meglio.
Com’è fatta la pianta degli anacardi?
L’anacardo è un albero sempreverde che può raggiungere un’altezza variabile tra i 5 e i 15 m. La pianta presenta un tronco abbastanza breve, robusto e contorto che si ramifica in numerosi rami. Esteticamente è simile al corbezzolo. La corteccia è di colore grigio-marrone, liscia con crepe longitudinali. Le foglie sono di colore verde, ellittiche ed obovate, con margini lisci ed a volte a punta dentata, sono disposte a spirale verso l’estremità dello stelo con un breve picciolo. I fiori sono riuniti in una pannocchia formata da fiori maschili ed ermafroditi in proporzione variabile. Nei climi tropicali, la fioritura avviene in diversi periodi dell’anno. I singoli fiori sono di piccole dimensioni, costituiti da una piccola corona di cinque sepali giallo-verdi e cinque petali bianco-rossastri.
Anacardo
I frutti degli anacardi sono drupe carnose dalla forma ovale o leggermente schiacciata, ricoperte da un involucro coriaceo di colore marroncino a volte tinto di rosso. La parte esterna è detta “anacardio mela”. Nella parte sottostante della drupa si trova il gheriglio, detto “dado di anacardio”, contenente un seme al cui interno è contenuta la polpa bianca ed edibile, nota semplicemente come anacardio.
Dove cresce e dove si coltiva l’anacardio?
L’Anacardium occidentale è una pianta originaria delle zone tropicali dell’America Latina, ma viene coltivata in tutto il mondo, soprattutto in India, Thailandia, Vietnam, Nigeria. La pianta ama climi caldi e umidi, tipiche delle zone tropicali e subtropicali. La pianta, per una crescita rigogliosa, ha bisogno di una costante irradiazione solare e non tollera gli abbassamenti di temperatura repentini, specie durante la fioritura. La produzione di frutti è abbondante se l’albero è ben curato con concimazione organica e irrigazione regolare. Per queste ragioni la coltivazione dell’anacardio è scarsamente praticata in Europa e potrebbe essere possibile solo nelle zone più miti della penisola iberica e del sud Italia.
Come si coltiva l’anacardio?
Il terreno ideale per coltivare l’anacardio deve essere sciolto o sabbioso, ben drenato e ricco di sostanze organiche. Sono da evitare i terreni argillosi e compatti. L’impianto ideale prevede la messa a dimora di alberi a distanza di circa 8 m. l’uno dall’altro. Gli alberi vengono riprodotti partendo dal seme, che viene messo a dimora in semenzaio e non direttamente in piena terra. Durante il primo anno dalla semina è necessario effettuare la potatura di formazione per impostare la crescita ordinata della pianta. Sono inoltre necessarie operazioni di sarchiatura del terreno per favorire l’accrescimento della pianta. Nel corso degli anni successivi, inoltre, è fondamentale procedere con regolari concimazioni organiche (ad esempio effettuate con il letame maturo) e irrigazioni con impianti automatici fissi. Il raccolto avviene in genere dopo un periodo variabile tra i 3 e i 7 anni dall’impianto a seconda delle condizioni climatiche e colturali.
Qual è la differenza tra arachidi e anacardi?
Le arachidi e gli anacardi, pur essendo simili esteticamente, hanno alcune sostanziali differenze, in primis botaniche. Le arachidi infatti sono un membro della famiglia delle leguminose, mentre gli anacardi appartengono alla famiglia delle anacardiacee. Le arachidi si sviluppano sotto la terra, mentre gli anacardi crescono su alberi. Gli anacardi hanno un sapore più deciso rispetto alle arachidi, con una nota di noci e di spezie. Le arachidi contengono più grassi e proteine rispetto agli anacardi, che invece sono ricchi di vitamine A, C ed E. Inoltre, le arachidi contengono più carboidrati e sono meno caloriche rispetto agli anacardi.
A cosa fanno bene le anacardi?
Le anacardi sono un alimento ricco di nutrienti e salutare, considerate un alimento pregiato. Sono un’ottima fonte di vitamina E, magnesio, ferro, zinco, potassio e fibre. Hanno anche un buon contenuto di proteine vegetali. Sono utili per aumentare l’energia e mantenere un peso sano. Inoltre aiutano a ridurre il rischio di alcune malattie cardiovascolari, poiché contengono acidi grassi polinsaturi come l’acido oleico e l’acido linoleico che contribuiscono ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Possono anche prevenire le malattie infiammatorie, come l’artrite reumatoide, grazie al loro contenuto in antiossidanti.
A cosa fanno male gli anacardi?
Gli anacardi possono causare disturbi a persone con allergie alimentari. Se consumati in grandi quantità, possono provocare sintomi come prurito, gonfiore e difficoltà respiratorie. Anche la pelle può risentire di un’allergia a questa frutta secca, con arrossamenti ed eruzioni cutanee. È importante riconoscere subito i segnali di una reazione allergica agli anacardi e rivolgersi immediatamente al proprio medico.
Approfondimenti sull’anacardio e gli anacardi
- Anacardio occidentale – L’albero di anacardio (Anacardium occidentale): un sempreverde tropicale che produce l’anacardio e la mela di anacardio (in inglese) – ScienceDirect
- Nefropatia da ossalato da assunzione di anacardi (in inglese) – Canadian Medical Association Journal – National Library of Medicine, National Center for Biotechnology Information.
- Il consumo di anacardi non influenza i lipidi nel sangue o altri marcatori di malattie cardiovascolari nell’uomo: uno studio controllato randomizzato (in inglese) – National Library of Medicine, National Center for Biotechnology Information.
- Set di dati sulle proprietà fisiche degli anacardi crudi e tostati (in inglese) – National Library of Medicine, National Center for Biotechnology Information.