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La caccialepre (Reichardia picroides) è un’erba spontanea e commestibile molto comune nelle nostre campagne. È nota con numerosi e bizzarri nomi volgari, quali caccialebbra, grattalingua, latticino. Le foglie sono molto apprezzate e sono molto ricercate per gli usi in cucina. Anticamente questa pianta trovava uso anche nelle erboristerie, per via le sue proprietà benefiche per la salute.
In quest’articolo descriviamo la caccialepre per poterla riconoscere facilmente qualora la si volesse raccogliere. Inoltre vediamo dove trovarla. Infine, illustriamo le sue fantastiche virtù e come cucinarla.
Classificazione della caccialepre
La Reichardia picroides è una pianta della famiglia botanica delle Asteraceae. È una pianta molto simile ad altre specie di cui abbiamo già parlato, come il tarassaco e la cicoria selvatica. Il suo nome scientifico deriva dal nome del naturalista tedesco J.J. Reichard e dal termine greco pikrós=amaro, in riferimento al tipico sapore amarognolo della pianta.
La nomenclatura volgare, invece, evoca chiaramente l’abitudine delle lepri di mangiare queste piante di cui vanno ghiotte. Questo permetteva ai cacciatori di sorprenderle più facilmente.
Dove si trova la caccialepre
La caccialepre è diffusa in tutta Italia, isole comprese, fatta eccezione per le regioni Lombardia, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta. Non cresce oltre i mille metri di altezza e predilige i terreni assolati. L’habitat in cui vegeta bene è rappresentato invece da campi incolti, muri a secco, bordi delle strade e costiere rocciose marittime.
La Reichardia picroides
La Reichardia picroides è una pianta perenne, che riesce a rigenerarsi facilmente ed è resistente sia al freddo che al clima arido. Ha un forte apparato radicale ramificato, con un rizoma centrale che diventa legnoso e ingrossato. Dal filo del terreno, in inverno, genera nuove foglie basali. In primavera allunga gli steli e inizia a fiorire fino all’autunno.
Crescendo forma un cespo compatto e raggiunge un’altezza compresa tra i 40 e i 60 cm (fusti compresi). Dai fusti, e in minor misura dalle foglie, emette un lattice biancastro e appiccicoso, ma del tutto innocuo.
Foglie
L’apparato fogliare della caccialepre varia a seconda del tipo di foglia che consideriamo. Ci sono le foglie basali della rosetta, di forma in genere allungata (10-15 cm), ovate e lanceolate, con lobi più o meno pronunciati. La superficie di queste foglie è glabra, cioè senza peluria irritante. Questo dettaglio la rende più facilmente riconoscibile rispetto a piante simili.
Il colore delle foglie è verde chiaro in autunno e in inverno, più scuro nelle stagioni calde.
Vi sono poi le foglie inserite sul fusto, cauline, che sono più piccole di dimensioni, a volte rade, ma comunque carnose. Anche le foglie cauline non sono tutte uguali e possono assumere colorazione più scura col sopraggiungere dell’estate.
Fiori
Nelle piante di caccialepre, col sopraggiungere della primavera, inizia ad allungarsi lo scapo fiorale, che porta capolini terminali e isolati, racchiusi in numerose brattee che fanno assumere al fiore ancora chiuso la forma di una pera. Il fiore è di colore giallo e ligulato, di forma e aspetto tipico delle Asteraceae.
Un dettaglio che rende il fiore di questa panta riconoscibile è la parte inferiore dei petali esterni, in cui si notano striature brune. Il fiore a maturità si trasforma in un soffione, che racchiude i piccoli acheni che vengono dispersi dal vento.
La fioritura è prolungata, nelle regioni meridionali dura fino all’autunno inoltrato, per cui è un fiore molto gradito alle api.
Quando si raccoglie la caccialepre
Le foglie giovani di caccialepre sono quelle che si raccolgono e usano in cucina. Più sono tenere meglio è, quindi il periodo di raccolta migliore sono l’autunno o l’inverno, quando la giovane rosetta è in formazione. Per coglierla, effettuate un taglio a fil di terreno con il coltello, senza estirpare la radice, in modo che la pianta possa ricacciare.
Proprietà di Reichardia picroides
La Reichardia picroides è stata sempre molto diffusa nella tradizione popolare. Molto interessante è il suo effetto calmante sul dolore. Facendo un impacco con le foglie tritate si può alleviare, ad esempio, il mal di denti. Le foglie fresche o essiccate si possono usare per preparare tisane, infusi e decotti. Pur non essendo classificata come pianta officinale, se ne apprezzano i benefici per la salute, che si conservano soprattutto nel consumo crudo.
Le proprietà benefiche di quest’erba sono:
- diuretiche
- rinfrescanti
- depurative
- antiscorbutiche
- analgesiche
Usi in cucina
Pur essendo un’erba amara, la caccialepre ha un sapore più gradevole e delicato rispetto ad altre spontanee. Per questo motivo, le foglie vengono consumate crude, da sole, e condite con olio, sale, aceto o limone. Ma la la si può anche mischiare con altre erbe spontanee nelle famose misticanze, in versione cotta e cruda.
Famosa è quella Umbra, fatta con caccialepre, raponzoli, ginestrella, pimpinella, crispigni, e che viene “misticata” con le mani. Infine, le foglie sono ottime per fare da ripieno, da usare in torte salate o pasta fresca.
5 commenti
Utile il vostro sito
Grazie 🙂
I prodotti biologici,per essere tali,non sono commerciabili,ma solo per uso proprio, perché poche colture si riescono a fare senza aiuto di pesticidi.io che sono per il bio,mangio tutta La frutta attaccata da parassiti,ma alcune colture se non le tratti non riesci aprodurle.
A nostro avviso non è così. Sul blog può trovare tutti i consigli che le occorrono per far crescere in modo sano il suo orto e/o il suo frutteto, usando solo rimedi consentiti in agricoltura biologica.
Esistono, in commercio, buste di semi, di questa pianta?