Il tagete è un fiore molto apprezzato dai giardinieri e viene spesso usato per formare bordure e decorare aiuole. È una pianta che offre fioriture abbondanti e durevoli, inoltre è molto rustica e di facile coltivazione. Non tutti sanno però, che è conveniente coltivarla nell’orto anche per una sua caratteristica particolare. È infatti un fiore utile, in grado di svolgere l’importante funzione di anti-parassitario naturale e proteggere così i nostri ortaggi.
In quest’articolo vediamo quali sono le specie e le varietà di tagete più comuni, e quali caratteristiche botaniche ha questa pianta. Inoltre vediamo quali sono le tecniche naturali per coltivarla al meglio.
Il genere Tagetes
Il genere Tagetes appartiene alla grande famiglia delle Asteraceae, di cui fanno parte sia piante da fiore, come il girasole e la calendula, che da orto, come la lattuga e i carciofi. È un genere che raggruppa una cinquantina di specie originarie del Sud-America, che crescono come piante perenni o annuali.
Vediamo quali sono le specie più note e coltivate.
Tagetes erecta
Questa specie di tagete viene chiamata anche fior di morto, puzzola o rosa d’India. Nei paesi anglosassoni è invece conosciuta come marygold.
Questi nomi comuni fanno riferimento al particolare odore emesso dai fiori, davvero pungente e intenso, per alcuni sgradevole.
Si tratta di una pianta vigorosa, ben ramificata, con foglie lucide e profondamente divise, di colore verde scuro.
Produce in abbondanza capolini di fiori larghi 5 cm, di colore giallo e arancione. Tipicamente la fioritura inizia in luglio e perdura fino all’autunno.
I fiori sono molto graditi alle api e agli altri insetti impollinatori.
Varietà ibride
Della specie Tagetes erecta sono state selezionate numerose varietà ibride, che vengono classificate in vari gruppi. Tra i più diffusi abbiamo:
- Climax F1, comprende piante di tagete alte 80 cm, con capolini globosi, doppi, larghi fino a 13 cm circa. Di questo gruppo fa parte la varietà Yellow Climax, con fiori di varie tonalità (giallo oro, giallo primula, arancione);
- Gold Coin F1, di cui fanno parte varietà di tagete alti fino a 60 cm, che sviluppano piante ben ramificate e compatte, con fiori molto larghi (15 cm).
Tagetes patula
Conosciuta anche come garofano d’India, questa specie di tagete ha cultivar più adatte alla coltivazione in vaso. Forma cespugli compatti, alti dai 30 ai 45 cm, con fiori a capolino semplici o doppi, di colore bruno-rosso o gialli. La fioritura è compresa tra giugno e ottobre.
Come coltivare il tagete
Il tagete è una pianta molto rustica, adatta per la coltivazione in campo aperto. Cresce con ciclo annuale e ha un portamento eretto. È alta, a seconda della varietà, dai 30 agli 80 cm.
Ama il clima caldo, quindi si può iniziare a coltivare all’aperto quando ormai il pericolo delle gelate è alle spalle. Per crescere al meglio ha bisogno di un’esposizione in pieno sole, anche nelle regioni più calde.
Queste tecniche colturali sono riferite al Tagetes erecta.
Terreno ideale
Il tagete è poco esigente in termini di terreno. Si adatta anche alle condizioni più difficili, come possono essere quelle di un suolo sassoso. L’importante è che il terreno di coltivazione abbia un ottimo drenaggio e non dia luogo alla formazione di ristagni idrici. Questa pianta, infatti, non amano troppo l’umidità, che può pregiudicarne la crescita sana, provocando marciumi radicali.
Semina del tagete
Il tagete si riproduce facilmente da seme, che ha sempre ottime percentuali di germinabilità. La semina la si può effettuare in piccoli vasi, del diametro di 10 cm, utilizzando questo terriccio universale mescolato a sabbia.
Bastano pochissimi semi, ricoperti con un leggero strato di terriccio.
Periodo
Il periodo migliore di semina è il mese di marzo, ma con un anticipo al mese di febbraio nei climi più miti (o utilizzando adeguate protezioni per il freddo notturno).
Germogliamento
La temperatura ideale per far germogliare i semi è tra i 18 e i 20 C°. Il germogliamento avviene dopo circa una settimana, mantenendo sempre il terreno umido.
La semina in vasetto ci dà modo di formare delle belle piantine, da mettere successivamente a dimora nell’orto, in giardino o in vasi più grandi.
Trapianto
Il trapianto avviene quando è trascorso circa un mese e mezzo dalla semina, e dunque le radici nel vasetto si sono adeguatamente sviluppate.
Quindi, seminando nella prima decade del mese di marzo, le piante sono pronte per il trapianto tra la metà di aprile e i primi di maggio.
Dove trovare i semi di tagete
In commercio trovate un’ampia scelta di semi di tagete delle diverse varietà, per tutti i gusti cromatici e l’esigenze di spazio. Potete scegliere varietà sia per la coltivazione in campo aperto, che in vaso.
I semi potete trovarli qui.
Distanze di trapianto
Molto importante è la distanza d’impianto delle giovani piantine di tagete. La pianta ha uno sviluppo rigoglioso e veloce, ha quindi bisogno del giusto spazio. Sia che stiate coltivando il tagete nell’orto, nell’aiuola del giardino o in vaso, bisogna dunque mantenere una distanza di 40 cm tra una pianta e l’altra (30 cm per le varietà nane).
Cure colturali
La piante di tagete è poco esigente in termini d’irrigazione. Soprattutto se la state coltivando nell’orto, non avrete bisogno di irrigarla in maniera specifica.
In giardino o in vaso l’acqua deve essere data in maniera sporadica, dopo lunghi periodi di siccità.
La concimazione deve essere leggera e si effettua al momento del trapianto, ammendando al terreno dell’humus di lombrico o del compost domestico.
Naturalmente nell’orto, il tagete trarrà i suoi nutrimenti dalle concimazioni effettuate per la coltura principale.
Molto importante è invece la sarchiatura, ossia la pulizia dalle erbe infestanti. Piante libere e arieggiate producono fiori più grandi e belli.
Il tagete come antiparassitario nell’orto
Molti definiscono il tagete il fiore dell’orto. Soprattutto chi pratica agricoltura sinergica non può fare a meno di coltivarlo nei bancali. È un fiore perfetto per essere consociato con gli ortaggi e la ragione principale è la sua attività benefica contro i nematodi, pericolosi parassiti del terreno che attaccano le radici della maggior parte delle specie orticole, soprattutto in terreni stanchi. È noto che le radici del tagete emettono sostanze non gradite ai nematodi, che dunque saranno spinti altrove, lontano dalle nostre colture.
Proprietà del tagete
Vi sono inoltre numerosi studi sulle proprietà insetticide e battericide degli estratti di tagete, in particolare sull’olio essenziale ottenuto dalle foglie (che potete trovarli qui).
Il tagete, inoltre, con il suo particolare odore, riesce ad attrarre in modo eccezionale le api e gli insetti impollinatori. Questa funzione è molto importante nell’orto, in quanto l’impollinazione garantisce una migliore allegagione dei frutti. È importante quindi attirare insetti utili nell’orto, cosa che il tagete fa magnificamente.
Le piante si possono collocare direttamente tra gli ortaggi, ad esempio tra una pianta di pomodoro e l’altra, seguendo così il ciclo della coltura principale. Altra soluzione è piantarle ai bordi dell’orto stesso.
Oltre a questi benefici diretti, il fiore può regalare magnifici colori al nostro orto biologico, aumentandone il valore estetico.