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Home » Piante e fiori » Pianta di ibiscus

La pianta di ibisco. Ecco come coltivarla

Di Coltivazione Biologica 10 Gennaio 2020
16k

La pianta di ibisco è molto apprezzata per la coltivazione in giardino o in vaso in appartamento. Esistono circa 300 specie di Hibiscus, un genere di piante appartenente alla famiglia delle Malvaceae. La bellezza di questa pianta è racchiusa nei suoi splendidi fiori, che si presentano in un’ampia gamma di colori, accompagnati da foglie da colore verde lucido.
In natura, l’ibisco può assumere l’aspetto di un piccolo arbusto o di un alberello. Quando viene coltivato alle nostre latitudini, però, la pianta si comporta come un’erbacea perenne, dalle dimensioni più contenute.
I suoi fiori non sono solo belli, ma ricchi di proprietà. Sono inoltre conosciuti come fiori di karkadé, e sono ottimi per preparare delle eccellenti tisane.

Ma vediamo quali sono le specie d’ibisco più ricercate dai giardinieri e le corrette tecniche di coltivazione.

La pianta Hibiscus syriacus

hibiscus syriacus
La specie H. syriacus è tra le piante di ibisco più apprezzate dagli appassionati giardinieri. Originaria dell’Asia Minore, è un arbusto perenne che cresce fino a 2 metri di altezza.
È un ibisco con foglie ovali di color verde scuro, a bordi dentati, solitamente tribolati. Da giugno fino a settembre, produce in abbondanza fiori che ricordano quelli della più comune malva, vistosi e appariscenti, a forma d’imbuto, con colorazione variabile a seconda della varietà. Si va dal rosa, al rosso, al violetto.
Hanno un diametro di circa 10 cm e lunghi stami ben visibili, disposti in un ciuffo centrale.
Fra le molte varietà di questa pianta d’ibisco ricordiamo la Ardens, a fiori doppi, rosati e con macchie violette e la Blue Bird, con fiori azzurri e rossi al centro.

La pianta Hibiscus mutabilis

hibiscus mutabilis
H. mutabilis è originario della Cina, dove viene ampiamente coltivato. È un arbusto che in piena terra può raggiungere 1,50 m di altezza, mentre in vaso non supera i 90 cm.
Quest’ibisco è una pianta rustica, con foglie ampie, cuoriformi e ricoperte da leggera peluria. La peculiarità di questa specie è la fioritura. I fiori infatti durano soltanto un giorno. Sono bianchi o rosa pallido appena sbocciati, virano al rosso scuro verso sera. Nascono all’ascella delle foglie superiori e sono portati da peduncoli sottili.
Sono lunghi circa 5 cm e larghi fino a 10 cm.

La pianta Hibiscus rosa-sinensis

Molto nota agli appassionati è anche la specie H. rosa-sinensis, che però è meno rustica delle precedenti e può essere coltivata solo in vaso dentro casa. Questa pianta d’ibisco è più delicata, non essendo molto resistente ai freddi invernali.

Come coltivare la pianta di ibisco

L’ibisco si può coltivare sia in giardino, quindi in piena terra, che in vaso.
È una pianta abbastanza rustica, in grado di sopportare le basse temperature dell’inverno, tranne nel caso di gelate prolungate.
Se le nostra piante corrono questo rischio, quindi, conviene usare un telo in tnt, ideale per proteggere le piante dal gelo.
In luoghi dove l’inverno è mite, non c’è bisogno di questa accortezza.
Nella coltivazione in vaso si ha il vantaggio di poter spostare la pianta in un luogo più riparato dalle intemperie.
L’esposizione ideale per l’ibisco è molto luminosa, ma in mezz’ombra. Bisogna evitare la posizione a Sud, che espone la pianta al sole diretto per lunghi tratti della giornata.

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Terreno e concimazione

La pianta d’ibisco vegeta bene in terreni freschi e profondi, possibilmente di medio impasto.
Il pH ideale è quello neutro o sub-acido, quindi nella coltivazione in vaso si può usare del terriccio universale mescolato con torba.
Nel momento del travaso si può aggiungere dell’humus di lombrico, che per l’ibisco è un ottimo fertilizzante.
Se coltiviamo in piena terra, l’humus si può ammendare al terreno con una leggera zappettatura alla fine dell’inverno.
Un ottimo humus di lombrico per piante e fiori lo trovate qui.

Innaffiature

Sia che coltiviate l’ibisco direttamente nella terra del giardino, oppure in vaso, grande attenzione deve essere posta alle innaffiature, soprattutto durante le stagioni calde.
Il terreno di coltivazione deve essere sempre ben umido, anche se non bisogna esagerare provocando ristagni idrici.
Per capire quant’è il momento di dare acqua, toccate la superficie del substrato, se è troppo asciutto procedete.
Nei mesi invernali le irrigazioni della pianta d’ibisco si riducono notevolmente. Bisogna dare acqua quel tanto che basta per evitare che la terra si asciughi del tutto.

Riproduzione per talea dell’ibisco

Le piante d’ibisco si acquistano nei migliori vivai specializzati. Una volta che abbiamo naturalizzato la pianta nel nostro giardino possiamo facilmente moltiplicarla per talea.
La talea d’ibisco si fa sul finire dell’estate, quando si prelevano delle delle porzioni di rami di un anno con germogli vivi, ben lignificate alla base.
Una volta asportata dalla pianta madre la talea, si taglia alle estremità e per una migliore radicazione di tratta con questi ormoni rizogeni radicanti. Fatto questo, la si posiziona in un piccolo vaso, riempito con terriccio universale e sabbia di fiume.
L’ideale è tenere la talea a una temperatura media di 20-25 C°, quindi lontana dai raggi diretti del sole.
Il terriccio deve essere sempre ben umido e la parte aerea deve essere nebulizzata di frequente per mantenere alta l’umidità.
La radicazione della talea avviene nella stagione autunno-invernale. Nella primavera successiva si può trapiantare la nuova pianta d’ibisco direttamente in terra o in un vaso più grande.

Semina

L’ibisco si può riprodurre direttamente da seme, ma in questo caso ci vorrà più tempo per avere piante ben formate.
La semina si esegue a inizio primavera, mettendo a germogliare i semi in un semenzaio protetto.
Una volta germogliate, bisogna diradare le piante e farle crescere fino a 10-15 cm. A quel punto, sono pronte per essere trasferite in vaso o in piena terra.
In rete è facile trovare i semi delle specie più conosciute.

Potatura

La potatura dell’ibisco si fa nel mese di marzo, quando è superato il rischio di gelate. I tagli sono finalizzati a rimuovere i rami deboli, che s’intrecciano o che hanno subito danni con le precipitazioni.
Altra operazione, in questo caso periodica e che rinvigorisce la pianta, è quella di asportare i fiori appassiti. In questo modo, si favorisce una nuova fioritura e si evita di sottrarre alla pianta importanti risorse energetiche.

Comeeliminare gli afidi sull’ibisco

I parassiti più temibili per la pianta d’ibisco sono gli afidi. I rami giovani, i boccioli e i fiori possono essere infestati da questi fastidiosi insetti, noti per produrre sostanze appiccicose e zuccherine, ovvero la melata, la quale attira spesso le formiche.
In seguito alla melata, sulle foglie può presentarsi la fumaggine, ovvero una patina nera e polverosa do origine fungina.
Tutti questi problemi fanno perdere bellezza ai nostri ibisco.
Per eliminare gli afidi dalle piante, dunque, si può ricorrere, in via preventiva, all’uso del macerato di ortica.
Se l’infestazione è molto persistente però, bisogna intervenire con il sapone molle potassico, che oltretutto lava la pianta dalla melata. Un ottimo sapone potassico per le piante da giardino lo trovate qui.

I fiori d’ibisco o Karkadè

Non tutti sanno che l’ibisco è conosciuto anche con il nome di karkadè. Questo appellativo indica in particolare i suoi fiori, che sono utilizzati spesso per infusi e tisane dal tipico colore rosso intenso, dovuto all’elevato contenuto di pigmenti naturali e antociani presenti nei petali.
Si tratta di fiori dalle molteplici virtù terapeutiche, se non avete la possibilità di raccoglierli ed essiccarli da voi, qui li trovate già pronti all’uso, in confezioni salva-freschezza.

Elementi contenuti

I fiori di ibisco sono ricchi di:

  • fitosteroli
  • flavonoidi
  • acido ascorbico
  • tannini
  • vitamina C
  • minerali

Proprietà

Le proprietà nutrizionali e terapeutiche del karkadè sono molteplici:

  • È antisettico ed è ottimo per le infezioni come la cistite.
  • Riduce la pressione e protegge i vasi sanguigni.
  • Riesce a svolgere azione purificante e diuretica, attivando la digestione e creando un leggero effetto lassativo.
  • La ricchezza di vitamina C, rende i fiori di karkadè un prezioso alleato per alleviare le infezioni delle vie respiratorie come il mal di gola, la tosse, il raffreddore e l’infiammazione delle mucose.
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2 commenti

Marika 17 Gennaio 2020 - 22:44

Abbiamo una pianta di ibisco che ha già qualche anno, in vaso, ma che pianteremo a terra questa primavera, che ogni anno, quando dai boccioli si passa alle capsule ancora verdi dei semi, si riempiono di cimici rosse e nere, che uccido con soluzione di acqua e sapone di marsiglia. Però è strano che sia l’unica pianta su cui si soffermano questi animali!

Replica
Coltivazione Biologica 23 Gennaio 2020 - 8:00

In realtà non è così strano. La cimice rossonera non attacca tutte le piante, evidentemente gradisce l’ibisco. 🙂

Replica

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