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Coltivare sedano è una pratica molto diffusa tra gli orticoltori domestici. La pianta è una delle aromatiche più usate e versatili in cucina. Si consuma tal quale, in una semplice insalata, ma può anche condire minestre, zuppe e quant’altro.
La coltivazione del sedano avviene in diversi periodi dell’anno, ma, più in generale, va da primavera a fine autunno.
Vediamo quali sono le caratteristiche delle diverse varietà, che si distinguono, per la maggiore, in sedani da foglie e da coste.
Conosciamo, inoltre, quali sono le principali cure colturali per raccogliere e gustare piante sane e rigogliose.
Inquadramento botanico del sedano

Sedano da coste
Il sedano (Apium graveolens dulce), è una pianta erbacea della famiglia delle Apiaceae o Umbelliferae. Di questa stessa famiglia fanno parte anche piante come il finocchio e la carota.
Fanno parte della specie Apium graveolens dulce, sia le varietà di sedano a foglia, che quelle di sedano da coste.
Un’altra specie di sedano è la Apium graveolens rapaceum, ossia il sedano rapa, a cui dedicheremo un articolo specifico.
In generale, questa è una pianta di origine Mediterranea, con un’antica tradizione. Veniva usata, infatti, come medicinale e viene addirittura citata da Omero nell’Odissea.
Caratteristiche del sedano
Coltivare sedano richiede un ciclo biennale, anche se, negli orti domestici, può essere annuale.
Le piante presentano radici fittonanti molto sviluppate in profondità e sono di norma ingrossate e carnose.
Le foglie sono composte e pennate, con piccioli (gambi o coste) molto lunghi. Questi, talora, sono vuoti all’interno, ma per lo più sono pieni e carnosi.
Tutte le parti della pianta, e in particolare le foglie, i piccioli e i semi, si distinguono per l’aroma molto gradevole e il sapore intenso e caratteristico.
Le parti più usate sono foglie e coste. A seconda della varietà, e quindi in base allo sviluppo preminente di una di queste parti, distingueremo i sedani da foglie da quelli da coste.
I sedani da foglie
I sedani da foglie sono detti anche sedani da taglio o da erbucce. Comprendono varietà molto comuni, come il sedanino.
Sono piante hanno una notevole vigoria e sono molto rustiche. Le foglie sono piuttosto minute, verdi, simili a quelle del prezzemolo , con piccioli poco sviluppati.
Queste varietà hanno la capacità di rivegetare in modo rapido dopo il taglio, quindi regalano diverse raccolte.
I sedani da coste
I sedani da coste sono le varietà più diffuse e coltivate di questa pianta.
Li possiamo distinguere in sedani da coste verdi e sedani da coste bianche.
I sedani a coste verdi
I sedani da coste verdi sono molto vigorosi e produttivi, con coste verdi molto sviluppate e carnose.
Le sue principali varietà sono:
- A canna piena, con foglie ampie e coste vigorose, d’intenso aroma e buon sapore. E’ una varietà che si coltiva con facilità e si presta a qualsiasi uso
- Pascal, con coste molto sviluppate e carnose e resistenti al gelo invernale
- Piemontese, con coste ingrossate che nei mesi invernali diventano rosate. Varietà molto rustica e resistente al gelo.
I sedani a coste bianche
Hanno le coste di colore più chiaro, molto carnose, ma allo stesso tempo croccanti e tenere.
Le principali varietà di questo tipo di sedano sono:
- Precosissimo verga d’oro, noto per le coste larghe e bianchissime. Adatto sia per la coltivazione primaverile che autunnale
- Dorato Chemin, varietà piuttosto precoce, con coste tenere e croccanti. Molto rustico e più adatto alla coltivazione autunnale
- Gigante di Castelnuovo Scrivia, varietà molto vigorosa. Ha cespi voluminosi e coste larghe carnose. Si coltiva anche in inverno.
Come coltivare sedano
Il clima
Il sedano si coltiva in più periodi dell’anno. In generale, soffre il caldo eccessivo in carenza d’acqua, e il gelo intenso, in assenza di protezione.
Dunque le stagioni migliori per la coltivazione del sedano sono la primavera e l’autunno.
Periodo di semina e trapianto
Per coltivare sedano partendo dal seme è utile la tecnica del semenzaio. Particolare attenzione, in questo caso, va posta alla germinazione del seme, che è molto lenta e ha bisogno di una temperatura costante sui 18-20°. Le semine vanno effettuate solo quando le condizioni ambientali sono adatte, cosa che non sempre è possibile. Per questo motivo si preferisce utilizzare e trapiantare piantine già formate in vivaio, cresciute a temperatura controllata.
Il sedano si trapianta in campo aperto dalla fine di febbraio fino a tutto il mese di aprile, per la raccolta primaverile-estiva.
Si trapianta invece da agosto fino a ottobre, per la raccolta autunno-invernale.
La distanza di trapianto ideale per i sedani da coste è di 30 cm tra una pianta e l’altra. Per il sedano da foglie, invece, si può mantenere una distanza più breve, sui 20 cm.
Terreno e concimazione
Coltivare il sedano richiede un terreno adatto. Essendo una coltura molto esigente da questo punto di vista, l’ideale è un terreno sciolto, fertile e ben lavorato. E’ bene, quindi, concimarlo prima del trapianto, usando concimi organici come l’humus di lombrico (che potete acquistare qui) o lo stallatico maturo (che invece trovate qui).
Irrigazione e pacciamatura

Sedano con pacciamatura naturale
La coltivazione del sedano ha notevoli esigenze idriche, quindi, se non piove, bisogna intervenire con l’irrigazione. In questo senso, il sistema migliore è senz’altro l’impianto di irrigazione a goccia.
Se al sedano viene a mancare l’acqua, il rischio principale è che s’indurisca e perda la sua naturale croccantezza.
Un’accortezza per limitare gli interventi irrigui è quella di posizionare il sedano nelle zone dell’orto più ombreggiate. Questa è una posizione che l’ortaggio preferisce rispetto al pieno sole, specie nelle coltivazioni primaverili ed estive.
Per limitare gli interventi irrigui e difendere la pianta dalle malerbe, è opportuno utilizzare la pacciamatura naturale.
Se non si utilizza la pacciamatura coltivare sedano diventa più faticoso, poiché la pianta richiede numerosi interventi di sarchiatura, ossia di pulizia manuale delle erbacce. Questa operazione diventa necessaria poiché quest’ultime tolgono nutrimento alla pianta e ne limitano lo sviluppo.
L’imbianchimento delle coste
Operazione molto importante per coltivare sedano da coste è l’imbianchimento, tecnica che abbiamo già conosciuto parlando della scarola liscia.
L’imbianchimento serve per ottenere un prodotto di qualità, tenero e croccante. Garantisce inoltre un perfetto bianco-dorato nelle coste interne. Ottimi risultati si ottengono legando le cime della pianta con un elastico o con un laccio leggero. Anche rincalzare la terra intorno alla piantina aiuta ad imbianchire.
Questa operazione va effettuate per tempo, circa 15-20 giorni prima della raccolta prevista.
Difesa biologica antiparassitaria
Una coltivazione di sedano può soffrire gli attacchi di alcuni parassiti, diversi a seconda della stagione.
In primavera il rischio maggiore sono gli afidi, che consigliamo di contrastare col macerato d’aglio o d’ortica in via preventiva. Quando invece l’infestazione è già avvenuta, si può usare il sapone potassico molle, prodotto molto efficace che potete trovare qui.
Se la coltura si protrae nei mesi estivi il rischio maggiore è rappresentato dall’eventuale presenza di mosca bianca. Questo parassita si monitora e combatte soprattutto utilizzando le trappole cromotropiche, che potete trovare qui
In autunno, invece, i parassiti più frequenti del sedano sono le lumache e le limacce, che vanno ghiotte delle foglie. Per la lotta biologica a questi molluschi vi rimandiamo all’articolo specifico.
Buona coltivazione biologica!
1 commento
Buon giorno. Ho scoperto da circa un mese il vostro sito. L’ho trovato molto utile e molto ricco di informazioni per la coltivazione del mio piccolo orto. Ora, non avendo spazio per le zucchine e, essendo riuscito a far germogliare dei vecchi semi delle medesime, è possibile metterli in vasi,anche grandi e rendere possibile una loro cresita? I semi che stanno germogliando sarebbero 2, dopo più di 1 mese dalla posta in dimora in vasetti. Grazie e buona giornata.