La scarola, conosciuta anche come indivia a foglie lisce, endivia o cicoria scarola, è un ortaggio molto utilizzato nella cucina tradizionale. Si tratta di una verdura a foglia con un’ottima produttività per singolo pezzo. E’ facile da coltivare anche nell’orto domestico e viene consumata soprattutto nel periodo autunno-inverno.
Le operazioni di coltivazione hanno però inizio nel periodo estivo.
Vediamo allora quali sono gli accorgimenti necessari per la corretta coltivazione di questo pianta. Partendo dalle sue caratteristiche, per poi capire quali sono i periodi adatti per la semina e il trapianto. Infine vediamo quali sono le cure necessarie durante il ciclo di coltivazione.
Le caratteristiche botaniche della scarola
La scarola (Cichorium endivia latifolium), è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae (o Compositae).
Questa specie è strettissima parente di un’altra varietà d’indivia che abbiamo già conosciuto, ossia la scarola riccia.
Insieme alla lattuga forma il gruppo delle insalate, ossia gli ortaggi da foglie ideali per il consumo crudo.
L’indivia a foglie lisce è un’erbacea annuale. Le sue foglie non sono solo lisce, ma anche allungate e ampie. Queste dipartono da un brevissimo fusto e formano un cespo con foglie riunite a rosetta. In genere sono lobate o poco dentate, con coste larghe e molto carnose.
Quando arrivano a pieno sviluppo i cespi, folti e serrati, tendono a imbianchire naturalmente. Le foglie, che inizialmente sono verde intenso, assumono una colorazione molto chiara, tipicamente bianca o giallognola.
Le varietà di indivia a foglie lisce
Sono molte le varietà di scarola coltivabili, sia in ambito professionale che domestico. Di seguito vediamo le principali:
- La bionda a cuore pieno
- La gigante degli ortolani
- La fiorentina verde
- La dilusia
- La cornetto di Bordeaux
Periodo di coltivazione, semina e trapianto
La scarola in pieno campo si coltiva nei seguenti periodi:
- Fine inverno per le raccolte primaverile
- Luglio–agosto per le raccolte autunnali
- Settembre–ottobre per le raccolte invernali
Solitamente la semina avviene in semenzaio e le giovani piantine si trapiantano quando hanno formato 4-5 foglioline.
Nelle grosse coltivazioni si usa la semina diretta con successivo diradamento delle piantine. Complessivamente, il ciclo colturale ha una durata variabile dai 45 ai 60 giorni.
Terreno e concimazione
La scarola liscia predilige un terreno ben lavorato, sciolto e fresco, ricco di sostanza organica. Nell’orto domestico la concimazione può avvenire utilizzando letame maturo, un mese prima del previsto trapianto, oppure utilizzando in pre-trapianto il risultato del compost domestico. Quest’ultimo può essere sostituito dall’humus di lombrico.
Distanze e irrigazione
Mantenere la giusta distanza di trapianto è fondamentale per la corretta crescita della scarola. I cespi di indivia, infatti, diventano molto voluminosi e hanno bisogno quindi di un certo spazio.
Tra le piantine bisogna osservare una distanza di 30 cm l’una dall’altra. Tra le file la distanza che raccomandiamo è di almeno 40 cm.
L’irrigazione è importante soprattutto nelle prime fasi della crescita, specie se iniziamo la coltivazione in piena estate. Con il tempo va a diminuire, in quanto ci potrebbe essere il rischio della formazioni di marciumi, visto che la base del cespo è sempre a contatto con il terreno.
Attenzione quindi a evitare assolutamente i ristagni idrici.
Pacciamatura
Per crescere correttamente l’indivia a foglie lisce ha bisogno di essere ripulita dalla presenza di erbe infestanti. Per limitare le operazioni di sarchiatura e le irrigazioni, si può ricorrere alla pacciamatura naturale. Questa è da realizzare poco dopo il trapianto, prima che il cespo di scarola s’ingrossi. Altro vantaggio della pacciamatura è quello di creare una barriera tra il suolo umido e la base della pianta, limitando così il rischio d’insorgenza di marciumi
Imbianchimento
Questa pratica agronomica ha lo scopo di ottenere dei cespi di indivia a foglie lisce più bianche, tenere e croccanti. Il loro sapore sarà più gradevole e meno amarognolo.
Come accennato, nella scarola i cespi tendono a chiudersi spontaneamente e a completo sviluppo il cuore imbianchisce regolarmente. Per favorire e accelerare questa tendenza naturale si usa, venti giorni prima della prevista raccolta, legare insieme le foglie, a mezza altezza. Per farlo si può utilizzare un elastico, della rafia o altri legacci.
In questo modo otterremo un perfetto imbianchimento della pianta.
La legatura va eseguita sui cespi ben sviluppati. Le foglie devono essere asciutte, per evitare i marciumi interni.
Difesa biologica antiparassitaria
I parassiti che attaccano la scarola liscia sono sostanzialmente due: gli afidi e le lumache.
I primi sono attivi soprattutto in primavera. Bisogna fare attenzione ad accorgersi per tempo della loro presenza, ispezionando frequentemente le piante. Questi pidocchi, infatti, tendono a nascondersi al centro del cespo.
Per intervenire contro gli afidi consigliamo l’applicazione dei macerati naturali, come ortica e aglio.
Le lumache, invece, sono più attive nel periodo autunnale. Rispetto agli afidi il loro danno sull’indivia è maggiormente visibile, in quanto attaccano prevalentemente le foglie esterne del cespo, provocando forti erosioni.
Il consiglio è quello d’intervenire con le trappole realizzate con la birra.
Utilizzi della scarola liscia
La scarola trova impiego in diversi piatti della nostra cucina regionale. Nel napoletano, ad esempio, si è soliti utilizzare le sue foglie per preparare gustose pizze rustiche.
L’indivia a foglie lisce è una verdura che si consuma cruda, in insalate, specie in primavera e in estate. Nei mesi invernali invece, la scarola cotta è la base di gustose e nutrienti minestre.
1 commento
Ottime informazioni. Vorrei sapere anche se è vero che per ottenere l’imbiancamento invernale si mettono i caspi dentro un secchio con un po’ d’acqua, al buio e per quanto tempo. Grazie