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I pomodori Belmonte sono una particolare varietà autoctona di pomodori calabresi provenienti da un piccolo borgo del tirreno cosentino, ovvero Belmonte calabro (CS). Il pomodoro di Belmonte ha due ecotipi specifici: cuore di bue e gigante rosa, entrambi caratterizzati dalla grande pezzatura dei frutti e soprattutto dal gusto unico e inimitabile. Tra i pomodori da insalata il Belmonte si posizione al top di gamma e per questo è coltivato non solo nelle colline calabresi, ma un po’ in tutta Italia, essendo particolarmente apprezzato e ricercato.
Per coltivare il pomodoro Belmonte, negli anni sono state messe a punto dai contadini locali delle particolari tecniche colturali, che cercheremo di spiegare in quest’articolo svelando tutti i segreti di questo straordinario pomodoro unico al mondo.
Quali sono le origini del pomodoro Belmonte?
La storia del pomodoro Belmonte è molto curiosa, legata ad una terra di emigranti e racconti tramandati dagli anziani del luogo. Le notizie arrivate fino ad oggi narrano di un tale Guglielmo Mercurio, abitante della frazione S. Barbara del piccolo borgo calabrese, emigrato in America a fine ‘800, che ritornato dopo qualche anno nella terra natia portò con sé i semi di questa particolare varietà di pomodori. Questi pomodori iniziarono ad essere coltivati nel territorio locale e pare che dopo qualche anno si adattarono alle condizioni pedoclimatiche specifiche per diventare il magnifico pomodoro arrivato fino ai giorni nostri.
È importante tenere conto dell’unicità del territorio del comune di Belmonte calabro e in generale di tutta la costa del tirreno cosentino dove il pomodoro si è poi inizialmente diffuso. Parliamo di colline a picco sul mare, in cui sono stati ricavati ampi terrazzamenti, protetti alle spalle dall’aria fresca della montagna, ma con tutti i benefici del clima marino e dell’esposizione soleggiata a sud. Un clima unico, da cui non si può prescindere se si vuole davvero conoscere il vero pomodoro di Belmonte.
Com’è fatta la pianta del pomodoro di Belmonte?
La pianta del pomodoro di Belmonte è a crescita “indeterminata” e può tranquillamente superare i 2 m di altezza. Le piante, a seconda del clima e dell’epoca d’impianto, hanno mediamente un ciclo biologico 150-170 giorni.
L’apparato radicale è di tipo fittonante e sviluppa molte radici laterali. Può arrivare a notevoli profondità, 50-60 cm, anche se il grosso delle radici si concentra nei primi 30 cm di terreno.
Il fusto è robusto, arriva a 2-3 cm di spessore alla base. All’inizio è eretto, poi decombente, ciò vuol dire che la pianta ha bisogno di un sistema di sostegni. Sul fusto si sviluppano numerose “femminelle”, ovvero ramificazioni laterali, ciò poi determina il particolare intervento di potatura che vedremo in seguito.
Le foglie sono disposte in maniera alterna sul fusto, con superficie non troppo grande, ma lunghe mediamente 20-30 cm. Hanno singole foglioline pennatosette, irregolari e pubescenti. Sono molto odorose e ricche di oli essenziali, che al tocco macchiano le mani lasciando il classico verde un po’ appiccicoso.
Le foglie del pomodoro Belmonte hanno l’importante funzione di proteggere i grossi frutti dalle scottature solari, per questo la pianta non va mai defogliata.
Fiori e fioritura
Dopo la formazione delle prime 5-10 foglie, inizia la formazione dei palchi fiorali, che s’intervallano poi sul fusto ogni 4-5 foglie principali. Le infiorescenze sono portate da un lungo picciolo e sono formate generalmente da 7-8 fiori. Vista la grossa pezzatura, di solito i frutti che di solito allegano per ogni palco di fiori sono 4-5.
L’impollinazione e la fecondazione dei fiori è di tipo misto, in parte la pianta è autofertile, in parte è impollinata da bombi, api e altri insetti utili.
In alcune piante del pomodoro Belmonte si verifica la formazione del “fiore doppio”, ovvero la fusione di 2 o più fiori. In questo caso si formano frutti abnormi, giganti e a volte deformi. Ciò determina un’eccessiva azione competitiva nei confronti degli altri fiori, perciò alcuni contadini preferiscono eliminare manualmente all’inizio questi fiori doppi.
La fioritura del Belmonte è tipo scalare, abbastanza prolungata nel tempo, ciò ovviamente consente un lungo periodo di raccolta dei frutti.
Frutti

Pomodori giganti rosa
Il frutto del Belmonte è una bacca di dimensioni variabili a seconda dell’ecotipo che vedremo. All’inizio il colore è verde, poi quando inizia l’invaiatura appare il tipico colore rosa, dapprima con lievi sfumature nella parte apicale. Procedendo con la maturazione il colore rosa si estende a tutto il frutto, per poi diventare quasi del tutto rosso.
La raccolta del pomodoro di Belmonte va fatta prima della completa maturazione, quando ancora il pomodoro è rosa, quando diventa rosso, il pomodoro è buono comunque, ma va consumato in brevissimo tempo.
La buccia (epicarpo) è molto sottile, gradevole al gusto, protegge la polpa (mesocarpo) estremamente carnosa, morbida e compatta, con pochissimi semi discoidali all’interno. Il peso di 1000 semi è di circa 3-4 g.
Il cuore di bue e il gigante rosa

Cuori di bue
Dei pomodori di Belmonte esistono due ecotipi principali, vale a dire il cuore di bue e il gigante rosa.
La varietà a cuore di bue di Belmonte produce bacche leggermente asimmetriche, con costolature poco accennate, forma compatta, colore inizialmente rosa, ma poi più tendente al rosso, pezzatura per singolo pomodoro che varia tra i 400 e gli 800 g. La varietà gigante di Belmonte ha invece un diametro trasversale maggiore, netta colorazione rosa anche a maturazione più avanzata, forma più piatta, con evidenti costolature. La pezzatura del singolo pomodoro è nettamente maggiore, una singola bacca pesa mediamente 1-1,5 kg, ma si possono raggiungere anche pezzature fino a 2 kg!
Qual è il clima ideale per coltivare il pomodoro Belmonte?
Come accennato, il territorio di Belmonte è di tipo collinare-costiero, un clima mite per tutto l’anno, con estati sì calde, ma mitigate dalla protezione della catena montuosa.
In generale, la coltivazione dei pomodori richiede un clima caldo-mite, e a questa regola non fa eccezione il Belmonte.
La temperatura è il principale fattore che condiziona la crescita, con dei limiti specifici. Ad 8-10 °C di temperatura sia ha il cosiddetto zero di vegetazione, la temperatura ottimale notturna è di 13-16 °C, quella diurna 22-26 °C. Temperature superiori ai 35 °C influiscono in modo negativo sulla maturazione dei frutti, specie in zone totalmente in pieno sole.
Piogge nel periodo di maggio-giugno sono favorevoli alle coltivazioni in pieno campo, anche se possono favorire la comparsa di malattie fungine che vanno adeguatamente prevenute.
Il caldo elevato e persistente in giugno-luglio provoca invece una certa cascola di fiori e quindi allegagione dei frutti.
Fatte queste dovute considerazioni possiamo dire che il pomodoro Belmonte si può coltivare in primavera-estate in tutte le regioni italiane, fatta eccezione per le zone molto fredde di alta montagna.
Come e quando seminare i pomodori Belmonte?
Per avviare la coltivazione dei pomodori Belmonte è possibile partire dai semi o acquistare le piantine in vivaio. I semi si trovano facilmente in vendita in rete, qui ne trovate una selezione.
Ovviamente l’acquisto va fatto alla prima coltivazione, successivamente vi consigliamo di conservare i semi ricavati dai vostri pomodori.
La semina del Belmonte può essere fatta in diversi momenti, utilizzando la tecnica del semenzaio con i contenitori alveolari. Si consiglia di usare un terreno leggero e di buona qualità specifico per la semina di ortaggi.
Mantenete il semenzaio in luogo soleggiato e al riparo da eventuali intemperie e abbassamenti di temperatura, con il terreno ben umido, ma mai zuppo. I piccoli semini s’interrano a 1-2 cm di profondità.
Nella zona di produzione, che è prettamente marina, la semina inizia già in gennaio-febbraio, mentre a quote collinari si effettua in marzo-aprile.
Dal momento della semina occorrono circa 45 giorni per avere piantine pronte per il trapianto.
Come preparare il terreno per questa particolare varietà?
La preparazione del terreno è il momento cruciale per la riuscita della coltivazione del pomodoro Belmonte.
Il terreno ideale dovrebbe essere di medio impasto, fresco e profondo, con un abbondante dotazione di sostanza organica, e pH neutro o sub-alcalino, compreso tra 5,5 e 7,9. La coltura rifugge i terreni troppo sabbiosi o, viceversa, quelli argillosi e compatti.
Il Belmonte ha bisogno di un’ottima concimazione organica da fare per tempo con letame maturo. L’ideale è spargere il letame sul terreno a fine inverno, dopo una lavorazione profonda, ad esempio una ripuntatura, e poi ammendarlo al suolo con la motozappa o il motocoltivatore (o manualmente con una vangatura), circa 15 giorni prima del momento del trapianto previsto.
Queste sono le indicazioni generali, poi c’è la tecnica segreta che praticano i coltivatori di Belmonte calabro. In pratica si fanno dei solchi profondi circa 50 cm. Questi solchi vengono riempiti con almeno 20-30 cm di letame molto maturo e poi ricoperti con uno strato di terreno formando una sorta di baulatura. Le piantine quindi vengono piantate al centro della baulatura, in pratica sopra il letame. Questo tipo d’intervento consente alla coltura di avere a disposizione tutti gli elementi nutrizionali per affrontare il suo lungo ciclo colturale. Qui invece trovate altre tecniche per concimare i pomodori.
Come e quando piantare i pomodori Belmonte?
Il trapianto dei pomodori Belmonte non si discosta dalle tecniche viste per piantare tutti altri pomodori.
Per quanto riguarda i tempi bisogna tenere conto dell’epoca di semina. Nelle zone di mare, con semine anticipate, il trapianto all’aperto avviene già ai primi di marzo. In collina, di solito si attende fine aprile o gli inizi di maggio. Sono possibili anche trapianti più tardivi, per tutto il mese di giugno, fino ai primi di luglio, che ovviamente daranno un raccolto più tardivo a partire dalla seconda metà di agosto. Tenete conto che dal momento del trapianto il pomodoro Belmonte impiega circa 75 giorni per dare i primi frutti maturi.
Il sesto d’impianto deve essere ampio, con file semplici, distanziate almeno 1,3-1,5 m l’una dall’altra. Sulla fila, tra una piantina e l’altra vanno lasciati 50-60 cm.
Quanta acqua dare ai pomodori di Belmonte?
Anche i pomodori giganti calabresi hanno bisogno di essere irrigati nel modo giusto. Il sistema d’irrigazione da preferire a quello a goccia, che consente di ottimizzare la frequenza, la quantità d’acqua ed evitare gli sprechi. L’irrigazione, in assenza di precipitazioni, deve essere regolare durante tutto il ciclo colturale. Considerate una media di 3-4 irrigazioni a settimana durante la stagione calda. L’acqua va data preferibilmente al mattino presto, al limite nelle ore serali, mai durante le ore calde della giornata.
Per limitare le esigenze idriche la coltura del pomodoro Belmonte può beneficiare di uno strato di pacciamatura naturale, da sistemare tra le piante quando hanno raggiunto almeno un’altezza di 20-30 cm.
Quali sono le cure colturali per questo tipo di pomodori?
Le prime cure dopo il trapianto dei pomodori Belmonte prevedono sicuramente la rincalzatura (ovviamente da farsi prima della pacciamatura). Con la rincalzatura si rinforza il piede della pianta e si stimola l’emissione di radici avventizie nella parte bassa del fusto. Poi questa operazione serve anche ad eliminare le prime erbe infestanti. Se poi non si decide di usare la pacciamatura, bisognerà provvedere alla periodica sarchiatura. Operazione colturale fondamentale sul Belmonte è la predisposizione di un sistema di sostegni. Ci sono diverse possibilità, si possono infatti legare i pomodori con il sistema del filo o, in maniera più classica, utilizzando pali di castagno e legature con il filo di nylon. Le piante del pomodoro Belmonte sono molte vigorose e a crescita indeterminata, senza adeguati sostegni ben presto finirebbero a terra, con tutti i problemi che ne conseguono.
Come fare la potatura del pomodoro Belmonte?
I pomodori Belmonte, per crescere in maniera regolare e sviluppare frutti di grosso calibro hanno bisogno di una regolare sfemminellatura. Con la scacchiatura si vanno a togliere i getti laterali in sovrannumero lasciando sviluppare un tronco unico. Mediamente sul pomodoro Belmonte vengono lasciati 6-7 palchi di fiori. Quando la pianta sviluppa questo numero di palchi, è poi cimata all’apice per arrestare la crescita in verticale. Questo dà modo alla pianta di concentrare tutte le sue energie sulla massima maturazione dei frutti dei 6-7 grappoli rimasti, garantendo di avere le grosse pezzature tipiche della varietà.
Come si prevengono le malattie del pomodoro Belmonte?
Il pomodoro Belmonte è soggetto alle tipiche malattie del pomodoro, come ad esempio la peronospora. Per prevenirla, oltre ai classici interventi con i prodotti a base di rame, si può efficacemente utilizzare la zeolite micronizzata, una polvere di roccia che crea una patina protettiva sulle foglie, impedendo l’attacco dei patogeni. Normalmente il Belmonte non è soggetto al marciume apicale, l’importante è garantire una buona concimazione di fondo e un’irrigazione regolare.
Nelle coltivazioni in serra attenzione alla presenza della virosi della bronzatura fogliare, a cui la varietà è suscettibile. Per evitare questo problema o quello del marciume del colletto, è fondamentale praticare un’adeguata rotazione colturale, evitando di piantare i pomodori sempre nella stessa parcella di terreno per più anni consecutivi.
Quali sono i parassiti dei Belmonte?
Come tutti i pomodori, anche il Belmonte non è esente dall’attacco parassiti.
Ecco qui un elenco, con i relativi approfondimenti, sui parassiti più comuni per la coltura:
- tuta absoluta del pomodoro;
- nottua del pomodoro;
- cimici verdi;
- ragnetto rosso;
- afidi;
- mosca bianca;
- tripidi.
Caratteristiche organolettiche e usi in cucina
Il pomodoro di Belmonte, che sia cuore di bue o gigante rosa, è il pomodoro da insalata per eccellenza. Di una dolcezza infinita, compatto, ma allo stesso tempo morbido e succoso, si presta ad ogni tipo di preparazione da crudo.
La ricetta classica prevede di tagliarlo a grosse fette, 2-3 cm di spessore, posizionarlo su un bel piatto piano e arricchirlo con olio evo, cipolla rossa di tropea, origano e basilico. La sensazione è quella di mangiare una fetta di carne, ma in realtà è uno splendido pomodoro.
Se poi ci mettete sopra una bella fettona di mozzarella di bufala è la morte sua. Molto semplice in pratica, si gusta per quello che è la sua naturale essenza.
Se sulle piante vi capita di raccogliere pomodori extra-maturi, andati un po’ oltre, belli rossi e maturi, potete anche pensare di trasformarli in passata. Il sugo fatto in casa con il pomodoro di Belmonte ha una dolcezza unica, un nettare così buono che quasi vi dispiacerà di mangiarlo, tanto è prezioso, per condire solo i vostri piatti migliori. Provare per credere.
4 commenti
Eccellente !!!!!!!!!!
Esaustivo, grazie
Molto utile io coltivo pomodori Belmonte da diversi anni,eppure tante cose non sapevo grazie,molto soddisfatto.
Interessante