Una domanda frequente tra tutti coloro che coltivano un orto si pongono è: come irrigare i pomodori nel modo corretto?
Non esiste una risposta univoca a questa domanda ed il motivo è piuttosto semplice. Per una irrigazione ideale, infatti, devono essere considerati innumerevoli fattori, ambientali e strutturali, che variano da una situazione all’altra.
Dunque, la corretta irrigazione delle piante di pomodoro, e degli ortaggi in generale, è un problema tecnico da valutare con molta attenzione.
In quest’articolo cercheremo di fornire il maggior numero di elementi di valutazione possibile. In questo modo potrete decidere, di volta in volta e con sapienza, come e quando dare acqua alle vostre piante.
Quanta acqua dare per irrigare i pomodori?
Per capire quanta acqua dare ai pomodori del nostro orto, la prima cosa da fare è quella di valutare tutti i diversi aspetti che possono influenzare la richiesta d’acqua delle piante. Nello specifico, i fattori più importanti sono: la valutazione del terreno, la posizione dell’orto e dalla partenza, ossia se scegliamo di seminare o trapiantare.
Ma andiamo per ordine.
La valutazione del terreno
Il primo fattore da considerare per stabilire quanta acqua dare ai pomodori è il tipo di terreno agricolo sul quale stiamo coltivando. Questa valutazione è vera in realtà per ogni pianta del nostro orto. Ci sono infatti terreni aridi, che hanno bisogno di molta acqua per rilasciarne una quota alle piante; viceversa, ci sono terreni compatti che non riescono a drenare bene.
Tanto per capirci, un terreno sabbioso ha più bisogno d’acqua di un terreno argilloso.
L’ideale per l’orto è la coltivazione su un terreno sciolto e profondo, che si trova a metà strada tra argilla e sabbia.
Quindi, capire bene su quale tipologia di terreno state coltivando è già una variabile importante per capire la situazione.
Per analizzare in maniera empirica il suolo non vi soffermate solo alla strato superficiale. In estate quasi tutti i terreni appaiono secchi. Scavate quindi una piccola buca e osservate se la terra sottostante è secca solo in superficie ed è invece umida più in profondità.
Per farvi un’idea vi basterà analizzare i primi 20 cm. Le radici degli ortaggi, infatti, prendono l’acqua in profondità, non è necessario che il terreno sia zuppo, anzi la cosa può essere dannosa.
La posizione dell’orto
Altro fattore determinante per capire la giusta irrigazione dei pomodori nell’orto è la localizzazione dello stesso.
Ci sono orti in pendio ed esposti al sole che trattengono pochissima acqua e ci sono terreni in fondo ad una valle più umidi e bagnati, dunque la necessità d’acqua sarà ovviamente diversa.
Ad esempio, se siete vicino a un fiume o a un piccolo corso d’acqua, potete star certi che il vostro terreno in profondità sarà bagnato, anche se non piove da molto.
I terreni posizionati in posti di per sé umidi hanno bisogno di pochissima acqua. Un eccesso, infatti, può creare danni e favorire la diffusione delle malattie, come, ad esempio, la peronospora del pomodoro.
Ovviamente c’è da considerare anche se la coltivazione dei pomodori avviene in serra o no. L’irrigazione in serra ha infatti tutta un’altra impostazione rispetto al campo aperto. E’ più scientifica, ma non può usufruire delle precipitazioni naturali che il pieno campo offre.
Partiamo dalla piantina di pomodoro o dal seme?
Un altro fattore che può fare la differenza rispetto alle necessità idriche delle piante di pomodoro, è se decidiamo di partire da una piantina già formata in vivaio o direttamente dal seme.
Questo è in realtà un discorso valido per tutte le piante del nostro orto. Quelle che partono dal seme, quindi messe a dimora con semina diretta, hanno meno bisogno d’acqua, soprattutto all’inizio del ciclo. Come detto in precedenza, infatti, una piantina già formata deve superare la fase del trapianto e dell’attecchimento iniziale. Mentre la pianta nata da seme sviluppa direttamente il suo apparato radicale in profondità.
Quante volte irrigare i pomodori
Ma con che frequenza bisogna irrigare i pomodori? Anche qui abbiamo degli estremi da evitare. Ad esempio alcuni annaffiano ogni giorno e per lungo tempo. Altri, invece, preferiscono farlo pochissimo, facendo desiderare l’acqua alle piante.
Per noi, la soluzione migliore è una via di mezzo. Cioè: dare acqua spesso e per un intervallo di tempo breve.
Nella coltivazione del pomodoro in campo aperto, in un terreno sciolto, può essere una buona idea dare acqua una volta ogni 2 giorni e per 10 minuti.
Un’irrigazione regolare dei pomodori può essere il miglior sistema per prevenire il fastidioso marciume apicale (o culo nero). Questo è dovuto, infatti, tra le altre cose, anche agli eccessivi sbalzi irrigui.
Le indicazioni sono ovviamente valide nel caso non ci siano precipitazioni naturali. Dopo un’abbondante pioggia, invece, fate sempre asciugare alla perfezione il terreno e non date acqua per un po’ di giorni.
Diverse piante, diverse fasi di crescita, diverse esigenze idriche
Non tutte le piante hanno bisogno della stessa quantità d’acqua per vegetare in maniera equilibrata.
Più la pianta ha un apparato radicale profondo, meno saranno le sue esigenze idriche.
Ad esempio una pianta di zucchine ha molto più bisogno d’acqua rispetto ad una pianta di pomodoro o di melanzane.
Per questo è molto importante conoscere le nostre piante e la loro fisiologia.
Per quanto riguarda l’irrigazione dei pomodori diciamo che le necessità idriche non sono uguali in tutte le fasi della pianta.
Se partiamo da una piantina acquistata in vivaio, questa all’inizio del ciclo avrà bisogno di molta acqua per favorire l’attecchimento. In questo caso si può dare acqua ai pomodori ogni giorno.
Altra fase critica è quella dello sviluppo vegetativo con l’emissione dei fiori. Per favorire l’allegagione e scongiurare la cascola del fiore è bene irrigare con una certa regolarità e frequenza.
Infine, il pomodoro ha bisogno di molta acqua nel momento dell’ingrossamento dei frutti. Ma di meno, nella fase finale della maturazione, quando devono prendere il colore.
Meglio irrigare i pomodori la mattina o la sera?
Un’altra domanda che tutti si fanno è: meglio innaffiare la mattina o la sera?
La regola è semplice: mai dare acqua nelle ore calde della giornata. Anche questo consiglio è in realtà valido in generale, per tutte le piante.
La traspirazione del terreno, infatti, sarebbe fin troppo veloce e la pianta andrebbe in sofferenza.
Noi, in generale, preferiamo irrigare la sera, ma solo se le condizioni lo consentono, vale a dire se non siamo in una zona già umida di per sé.
Attenzione anche alle temperature: è chiaro che quando fa molto caldo c’è bisogno d’innaffiare più spesso; se il clima è più mite, invece, possiamo annaffiare decisamente meno.
Tecniche per risparmiare acqua durante l’irrigazione
Partiamo dal presupposto che l’acqua è la risorsa più importante, ma allo stesso tempo più scarsa in natura. Soprattutto con i cambiamenti climatici che abbiamo in atto.
Per concludere questo articolo, quindi, vediamo in che modo irrigare i pomodori e le altre piante avendo un risparmio idrico.
In un orto domestico di medie dimensioni, la cosa più sensata è implementare un sistema d’irrigazione a goccia.
E’ inutile inondare i terreni con metodi d’irrigazione ad allagamento. Una volta che il terreno raggiunge la sua capacità di assorbimento idrico, infatti, il resto dell’acqua va disperso. La tecnica dell’irrigazione a goccia, invece, ci consente di dare acqua alle piante in modo uniforme, controllato, lento e graduale.
Una via di mezzo tra le due tecniche, è l’irrigazione a scorrimento con i classici solchi in cui si fa scorrere l’acqua. Anche in questo caso attenzione a non esagerare con la portata d’acqua immessa nel terreno. Di certo non è un sistema molto parsimonioso.
Un altro sistema d’irrigazione da evitare è quello a pioggia. Si tratta, a nostro avviso, del meno funzionale e più rischioso per le piante. Bagnare la vegetazione espone infatti le piante ad enormi rischi di malattie crittogamiche.
Una tecnica agronomica che consigliamo sempre per risparmiare acqua e mantenere il terreno sempre ben umido è la pacciamatura naturale, questa può essere fatta con paglia, juta o lana di pecora.
La pacciamatura non solo tiene il terreno dell’orto più umido, ma limita la crescita delle erbe infestanti. In questo modo ci liberiamo dei lavori di pulizia come la sarchiatura.
2 commenti
Molto interessante, io ho un terreno che non coltivo da molto tempo, però la terra è molto morbida quando la vango quindi ci nasce tutto, anche perché ci butto la cenere ogni inverno. Io ho messo il tubo Goccia a Goccia però l’acqua che uso a molto calcio e a otturato i buchini come si può fare per non buttare via il tubo? Sarei grato se mi potete rispondere grazie. Avete fatto una cosa molto interessante e intelligente grazie di tutto
io sto coltivando diversi ortaggi nel mio orto in spagna, le zucchine vanno molto bene, per i pomodori sto aspettando che maturino, ho un sistema di irrigazine a goccia, spero che dia buoni risultati anche con i pomodori
in caso di irrigazione a goccia i tempi e la frequenza di irrigazione vanno aumentati ?