Per quanto da molte parti si può leggere che esistono ortaggi che si possono coltivare senza acqua, la verità è che tutte le piante hanno bisogno di essere annaffiata per crescere e prosperare. Alcune, però, possono tollerare condizioni di siccità meglio di altre. Ad esempio, alcune erbe aromatiche come il timo, il rosmarino e la salvia sono notoriamente resistenti alla siccità e richiedono solo un’irrigazione minima. Anche alcune piante grasse, come l’aloe vera e la pianta del cactus, possono prosperare senza molta acqua. Tuttavia, se si vuole coltivare verdure che richiedono meno acqua, è possibile optare per piante come i fagioli, i piselli, i ceci, i pomodori e i peperoni. Queste, mediamente, hanno bisogno di poca acqua rispetto ad altre verdure. Inoltre, si può considerare di coltivare le verdure in modo diverso, ad esempio utilizzando metodi di coltivazione idroponica, che utilizzano meno acqua rispetto alla coltivazione tradizionale in terra.
In ogni caso, è importante ricordare che anche le piante “resistenti alla siccità” hanno sempre bisogno di un minimo di acqua per sopravvivere. Questa è importante anche per produrre frutti di qualità, quindi è sempre meglio fornire loro quel tanto di irrigazione necessaria per mantenerle in salute e vitali.
Come coltivare queste verdure riducendo al minimo il consumo di acqua?
Esistono alcune tecniche di coltivazione che possono aiutare a ridurre al minimo il consumo di acqua durante la coltivazione delle verdure. Ecco alcuni suggerimenti.
Ridurre le irrigazioni nell’orto usando la pacciamatura
La pacciamatura naturale è una tecnica agronomica che prevede la copertura del terreno intorno alle piante . Questa è possibile realizzarla con uno strato di materiale organico, come ad esempio la paglia o le foglie secche. In lingua inglese la pacciamatura è detta mulching, a dimostrazione che è una pratica diffusa in tutto il mondo. Questa tecnica aiuta a trattenere l’umidità del terreno, limitando al massimo la perdita di acqua per evaporazione e mantenendo le radici delle piante fresche e idratate. Facciamo un esempio pratico: un campo di pomodori all’aperto senza pacciamatura avrà bisogno di essere irrigato 3-4 volte a settimana durante la stagione calda. Con la pacciamatura può bastare anche 1 irrigazione ogni 7-10 giorni.
Ridurre l’uso di acqua grazie all’irrigazione a goccia
L’irrigazione a goccia è un metodo di irrigazione che prevede l’erogazione dell’acqua direttamente alle radici delle piante tramite un sistema di tubi forati e gocciolatori. Questo metodo permette di ridurre al minimo lo spreco di acqua, in quanto l’acqua viene erogata esattamente dove serve e non viene dispersa nell’ambiente circostante. Questo tipo d’irrigazione, con la crisi idrica che stiamo affrontando, diventa quasi imprescindibile. L’acqua è sempre di meno e non va più sprecata, come ad esempio potrebbe avvenire con un sistema a scorrimento molto più dispendioso in termini idrici.
Coltivare con poca acqua utilizzando dei contenitori
La coltivazione in contenitori è un’altra tecnica che può aiutare parzialmente a ridurre il consumo di acqua. Coltivando le piante in vasi di terracotta o contenitori in tessuto geotessile, è possibile controllare meglio la quantità di acqua che viene somministrata alle piante, evitando così lo spreco di acqua. Anche con in contenitori è bene applicare la pacciamatura, in modo da avere un doppio vantaggio in termini di risparmio idrico
Coltivare senza irrigare grazie alla tecnologia idroponica
La coltivazione idroponica prevede la coltivazione delle piante in un ambiente privo di terra. In pratica, si utilizza una soluzione che contiene tutti i nutrienti necessari per la crescita delle piante. Questo metodo di coltivazione può aiutare a ridurre il consumo idrico, in quanto l’acqua viene erogata direttamente alle radici delle piante e non è dispersa nell’ambiente circostante. La coltivazione idroponica può essere intrapresa anche in ambito domestico, avvalendosi di appositi kit.
Scegliere e selezionare varietà di piante resistenti alla siccità
Come menzionato in precedenza, alcune varietà di piante sono naturalmente più resistenti alla siccità rispetto ad altre. Dunque, se il nostro problema è la carenza d’acqua, occorre scegliere varietà di piante che ne richiedono di meno rispetto alle media. In questo modo si ridurrà al minimo il consumo di acqua durante la coltivazione. Queste varietà ortaggi sono purtroppo sempre più rare, in quanto gli ibridi commerciali le hanno sostituite. Tuttavia ancora esistono e si trovano nelle fiere di scambio di semi tra contadini. Un esempio famoso, molto utilizzato nelle regioni del Sud, è il pomodoro siccagno. Questa varietà rustica e produttiva è coltivata in condizioni di secco (con pochissima acqua).
Altri esempi sono il peperone crusco di Senise e la melanzana rossa di Rotonda, antiche varietà di ortaggi autoctoni coltivate in Basilicata e, in generale, nel sud Italia. Quando riuscite a trovare una varietà del genere e la coltivate nel vostro orto in condizioni di siccità dovete conservarne i semi. Con la conservazione dei semi, qui trovate l’esempio del pomodoro, andrete a selezionare quel carattere di rusticità e resistenza alla siccità che vi tornerà utile nelle coltivazioni delle annate successive. In pratica, è più facile coltivare senz’acqua partendo dai vostri semi che non utilizzando i semi che comprate nelle aziende di semi classiche.