La cura dell’orto in estate pone il contadino hobbista davanti a problematiche non semplici da risolvere e, soprattutto, tanto duro lavoro. Le coltivazioni biologiche nel periodo estivo sono al massimo dello splendore, ma per raccogliere i frutti tanto desiderati non bisogna mai lasciare indietro la cura delle piante. In questi ultimi anni, poi, ci troviamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici, con eventi meteorologici estremi che sempre di più sembrano destinati a rappresentare la normalità.
In quest’articolo vediamo, quindi, quali sono le tecniche agronomiche da mettere in campo per curare l’orto in estate nel modo migliore.
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Eventi climatici estremi e orto domestico
I cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti e, com’è ovvio che sia, sono le attività agricole a subirne per prime gli effetti negativi. E questo vale anche per chi ha semplicemente un orto domestico. In estate, ciò si traduce principalmente in due eventi all’apparenza contrapposti, ovvero: caldo estremo e siccità, grandinate devastanti e piogge torrenziali. Sempre più spesso, dalle cartine meteo, vediamo l’Italia divisa in due, con caldo insopportabile al Centro-Sud e raffiche di grandine al Nord. Sulle coltivazioni in campo, in estate questi eventi si traducono con la distruzione fisica delle piante in caso di grandine o, viceversa, con piante che seccano e bruciano con troppa facilità, in caso di siccità. Ma come può un piccolo contadino far fronte a tutto questo?
Come proteggere l’orto estivo dal clima estremo
La soluzione per proteggere l’orto in estate, per quanto parziale e limitata al proprio piccolo appezzamento, è la stessa per entrambi gli estremi meteo, vale a dire la rete di protezione, antigrandine e ombreggiante. Posizionare una rete a protezione dell’orto ha infatti questa duplice funzione, difendere le piante dalla grandine e allo stesso tempo ombreggiare dai raggi diretti del sole. A molti questa soluzione fa storcere il naso, in quanto queste reti protettive sono fatte in materiale sintetico, per cui non sono ecologiche. Tuttavia, l’adeguata conservazione del materiale in magazzino ne consente il riutilizzo per molte stagioni. In caso di smaltimento, questo deve essere fatto secondo legge, usando la raccolta differenziata. A queste condizioni l’utilizzo delle reti di protezione è accettabile. Nei negozi specializzati si trovano reti di differenti grammature e costo.
L’irrigazione per curare l’orto in estate
Nel caso di caldo estremo associato a siccità, situazione comune in estate, il contadino deve gestire correttamente le pratiche agronomiche dell’irrigazione. Per la cura dell’orto estivo, infatti, una buona gestione dell’acqua è fondamentale, è giacché si tratta della risorsa più scarsa che abbiamo, questa gestione deve essere necessariamente gestita con un impianto a goccia. Le irrigazioni a pioggia, scorrimento e allagamento, infatti, creano sprechi e sono dunque pratiche oramai superate.
Inoltre bisogna dare acqua sempre nelle ore fresche della giornata, solitamente al mattino o alla sera. Con il caldo estremo però, dare l’acqua al mattino vuol dire rischiare che evapori in fretta, non appena il sole si alza. A nostro avviso, con temperature prossime ai 40 °C, meglio irrigare la sera, in modo che le radici abbiano il tempo d’assorbire l’acqua ricevuta.
La pacciamatura naturale per proteggere l’orto
La pacciamatura naturale ci consente di curare l’orto in estate massimizzando quel poco d’acqua che abbiamo, trattenendo l’umidità più a lungo rispetto al terreno scoperto. Inoltre protegge il colletto delle piante dai raggi del sole. In estate, un orto ben pacciamato, è più rigoglioso e ha bisogno di meno acqua di un orto “nudo”.
La pacciamatura viene di solito predisposta all’inizio del ciclo colturale, ad esempio mettendo della paglia sotto le piantine di pomodoro. Con il tempo però lo strato di pacciame ha bisogno di essere rinnovato, soprattutto nelle coltivazioni a ciclo lungo (pomodori, peperoni, melanzane, cetrioli, zucchine ecc).
Il rinnovo della pacciamatura e la sarchiatura
Quando rinnoviamo la pacciamatura (o la facciamo per la prima volta) possiamo approfittarne per fare anche il lavoro della sarchiatura, ovvero la rimozione delle erbe infestanti.
La pacciamatura, infatti, specie se naturale, non riesce a contenere al 100% le malerbe, per cui un certo lavoro di pulizia va comunque fatto. In estate le erbe infestanti sono molto problematiche in quanto, oltre a creare disordine visivo, entrano in competizione con le coltivazioni principali per ciò che concerne la luce, i nutrienti del terreno e l’assorbimento dell’acqua.
Mantenere i sostegni
In estate l’orto pullula di canne, reti di sostegno, fili e quant’altro serva per mantenere in piedi le piante.
Sostegni e legature devono essere continuamente monitorati e rinforzati. Le piante, magari indebolite dal caldo, non possono sprecare ulteriori energie per reggersi e sopperire alla mancanza di adeguati sistemi di sostegno.
Raccogliere i frutti in maniera regolare
L’orto in estate ci regala abbondanti raccolti, e questo è il motivo principale per cui lo facciamo. Un errore che, però, spesso si commette, è quello di non raccogliere gli ortaggi maturi con sufficiente regolarità. Questo comporta la crescita di frutti abnormi, come nel caso delle zucchine, che raccolte troppo tardi sono sicuramente di minore qualità. Per la pianta “mantenere” questi frutti eccessivamente grandi comporta un grosso dispendio di energie e se non vengono raccolti con costanza la pianta tenderà a produrre meno fiori e di conseguenza meno frutti. Dunque, meglio raccogliere un frutto più piccolo, ma dare la possibilità alla pianta di produrne altri, piuttosto che stressarla facendo crescere frutti fuori misura.
Prevenire è meglio che curare
In estate i problemi più comuni nell’orto sono quelli relativi a parassiti e malattie. I contadini affrontano spesso questi problemi quando ormai è troppo tardi, ma in tal senso, si sa, prevenire è meglio che curare. Per agire tempestivamente, quindi, vi consigliamo di seguire il nostro gruppo Facebook, così da essere sempre aggiornati. In questa sede, però, vi proponiamo due esempi tipici:
Parassiti
Il primo è quello relativo alle infestazioni di afidi, praticamente inevitabili sulle colture estive. Se si lascia che l’infestazione esploda, andando a interessare ampie porzioni della vegetazione, pur intervenendo con i prodotti biologici, come il sapone potassico, i parassiti non si riescono a eliminare del tutto oppure le piante sono già quasi perite. Gli afidi vanno trattati alle primissime comparse, ai primi focolai. Magari usando qualche macerato naturale, giacché molti sono metodi efficaci per prevenire i parassiti dell’orto. Quando le infestazioni sono già in atto, non si può pretendere che abbiano una reale utilità.
Consigli
Quello che consigliamo di fare per proteggere l’orto estivo dai parassiti è, per prima cosa, osservare attentamente le nostre piante. Solo un’attenta osservazione della vegetazione consente d’individuare tempestiva dell’insetto dannoso e permette di agire di conseguenza. Ricordate che anche gli insetti hanno caldo, per cui quasi sempre sono nascosti sotto le foglie, quindi non immediatamente visibili.
Malattie
In questo caso facciamo l’esempio del marciume apicale del pomodoro, la famigerata ”botta” o “culo” nero che compare sui pomodori in maturazione, anche se non si tratta di una malattia propriamente detta, quanto piuttosto di una fisiopatia della pianta. Se in una determinata stagione abbiamo riscontrato questo problema, abbiamo a disposizione alcune scelte per evitare che si ripeta, tutte da fare prima di piantare i pomodori.
Per prima cosa possiamo scegliere varietà resistenti, come ad esempio i pomodorini di piccola taglia. In secondo luogo, possiamo integrare le carenze di elementi che il terreno presenta, in questo caso il calcio. Una buona concimazione organica, adeguata al pomodoro, magari con letame maturo, e un’integrazione di calcio con litotamnio, evitano che il problema si ripeta ogni anno. Questo per dire che curare l’orto in estate richiede anche un’adeguata preparazione nelle stagioni precedenti.