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La scottatura dei pomodori è una fisiopatia molto comune nella coltivazione di questa pianta. Si tratta di un danno molto evidente sulla buccia. È causata da un’eccessiva esposizione solare, associata ad alte temperature. Si verifica tipicamente nelle settimane più calde dell’anno, nei mesi di luglio e agosto, quando i pomodori sono in maturazione. Altra situazione molto comune della scottatura è nella coltivazione in serra, dove è più facile che si raggiungano alte temperature nei periodi di forte insolazione. Ma perché questa scottatura avviene? Dietro a questo problema ci possono essere errate pratiche colturali. Vediamo quindi cosa fare per evitare che i frutti del pomodoro si rovinino.
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Come si manifesta la scottatura dei pomodori
La scottatura dei pomodori è dovuta alla diretta esposizione dei grappoli alla luce del sole. Nei tessuti del frutto avviene l’inibizione della sintesi del licopene, meccanismo naturale che ci regala la normale colorazione delle bacche. La temperatura interna del frutto aumenta eccessivamente e i tessuti vengono danneggiati. Sulla facciata più esposta si crea quindi un’area depressa biancastra, di consistenza coriacea, quasi brillate. L’area colpita s’infossa sempre di più ed è facile che in questo punto si formino delle muffe nere. La scottatura di solito si presenta quando i pomodori sono ancora verdi e in fase di maturazione. Può comunque presentarsi anche su frutti già arancio-rosso. Questo tipo di problema è frequente anche su un’altra coltivazione, ovvero i peperoni.
I pomodori scottati sono ancora commestibili?
La domanda che ci si pone davanti a dei pomodori con la scottatura è se un frutto colpito sia ancora commestibile o meno. La risposta è sì. Basta scartare la parte colpita, dura e insapore, e mangiare il resto. C’è da dire però che, nel complesso, la qualità dei frutti scottati è scadente.
Varietà di pomodori più suscettibili alla scottatura
Ci sono varietà di pomodoro più suscettibili al fenomeno della scottatura. Sono in genere quelle con una pezzatura grande come il cuore di bue, il Belmonte, il Canada, il tondo liscio. I pomodorini (ciliegino, piccadilly, datterino, Piennolo ) di solito non soffrono di questo problema.
L’errore da non fare
Un errore molto comune che si fa sulle piante di pomodoro dell’orto è un’eccessiva sfogliatura. Spesso si crede, sbagliando, che togliere le foglie faccia bene alla pianta, aiuti i frutti a maturare ed eviti le malattie. In realtà, le foglie, e in generale l’apparato vegetativo, sono fondamentali per le piante. Trasmettono infatti la linfa, contengono le sostanze di riserva che la pianta usa per far maturare i frutti e proteggono dalle scottature. Toglierle in modo indiscriminato è quindi sbagliato.
Quando si possono togliere le foglie
Le foglie del pomodoro si possono togliere solo quando sono del tutto secche e il grappolo di pomodori in corrispondenza è stato già raccolto. Eliminarle sui palchi in cui ancora i pomodori sono verdi espone i frutti al rischio di scottature. Ovviamente, ci sono anche delle situazioni di tipo patologico che determina la caduta fogliare, ad esempio l’attacco di un fungo o di un parassita. Inoltre, è normale che la pianta, avanzando nel suo ciclo, secchi le foglie; di solito lo fa nella parte bassa della vegetazione. Non bisogna quindi allarmarsi troppo per la secchezza delle foglie basse, è bene rimanere calmi ed evitare defogliazioni inutili e dannose.
Come evitare la scottatura del pomodoro
Per evitare la scottatura del pomodoro, occorre potare la pianta in modo equilibrato, seguendo le indicazioni della normale sfemminellatura. Tuttavia, questo potrebbe non bastare. Ci sono periodi in cui le temperature superano i 35-38 °C e il sole letteralmente brucia. Di solito i pomodori fino a 35 °C non hanno problemi, ma oltre sì. Se sappiamo che nella nostra zone c’è il rischio di questi innalzamenti di temperatura prolungati, meglio proteggere le piante. Possiamo farlo al momento del trapianto, scegliendo un’esposizione semiombreggiata, magari grazie alla presenza di siepi naturali o muri di confine. Possiamo però intervenire anche in modo artificiale, grazie alle reti ombreggianti, che, tra l’altro, proteggono anche dalla grandine. Queste reti le trovate qui.
Nelle coltivazioni in serra, s’interviene ombreggiando la copertura. Nelle serre in vetro, ad esempio, già a maggio si usa la calce liquida per creare una patina bianca ombreggiante.
2 commenti
Grazie , sempre notizie interessanti ed utilissime !
Buongiorno, parecchia gente dice che è buono spargere della calcie
Al terreno. E vero e a che serve? Grazie