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Conservare i pomodorini al piennolo è un’antica pratica agricola, tipica dell’area vesuviana. Si tratta di una tecnica di conservazione del pomodoro, che al tempo stesso identifica una varietà Dop della regione Campania, ovvero il pomodoro del piennolo del Vesuvio. La coltivazione dei pomodorini è molto diffusa negli orti domestici italiani. Conservarli al piennolo può essere un’ottima idea per gustare anche nei mesi invernali i frutti del proprio lavoro.
Vediamo quindi quali sono i segreti di questa antica arte campagnola e tutte le peculiarità di questi pomodori unici.
Pomodorini del piennolo del Vesuvio
Il pomodorino del piennolo del Vesuvio è un famoso prodotto di origine protetta della Campania.
Il marchio DOP è dovuto in primis all’area di produzione di questo pomodoro, ovvero le pendici del vulcano più conosciuto al mondo: il Vesuvio (ma come vedremo non è l’unica ragione).
Questa denominazione raggruppa una serie di varietà tipiche coltivate in quest’area.
Sono tutti ecotipi locali, che si sono mantenuti nel tempo grazie alla perseveranza dei contadini campani.
Le più note sono:
- Fiaschella;
- Lampadina;
- Patanara;
- Principe Borghese;
- Re Umberto.
Le varietà citate sono accomunate da alcune caratteristiche fisiche del frutto. La forma tende all’ovale, e ha il tipico apice appuntito e la buccia spessa di colore rosso vivo. Questi pomodori per essere riconosciuti Dop devono rispettare il disciplinare di produzione per la denominazione di origine protetta (qui il file pdf del ministero delle Politiche agricole).
In sostanza, devono avere una pezzatura non superiore ai 25 g. La polpa deve essere carnosa e di elevata consistenza, dal sapore intenso, tra il dolce e l’acidulo.
La zona di produzione del pomodorino del piennolo ricade nei comuni del complesso vulcanico del Somma-Vesuvio.
Ma non è solo l’area di produzione a fare di questo prodotto un patrimonio dell’agricoltura italiana, ma anche la particolare tecnica di conservazione, cosiddetta “al piennolo”.
La conservazione al piennolo dei pomodorini
La conservazione al piennolo consiste nel legare insieme i grappoli dei pomodorini (detti anche scocche). Per legarli nel modo corretto bisogna seguire i seguenti passaggi:
- La raccolta dei pomodorini avviene quando sul grappolo sono maturi al 90%.
- Per agevolare la legatura, lasciamo il grappolo intero, ossia con i peduncoli e i tralci della pianta.
- Questi’ultimi vanno intrecciati su uno spago, andando alla fine a formare un unico grappolo, che può arrivare a pesare anche fino a 5 kg.
- Una volta formato il piennolo, bisogna metterlo ad asciugare.
- Il grande grappolo deve essere appeso a ganci o travi resistenti, in un locale asciutto e ben areato. Si devono evitare luoghi umidi, esposti alle intemperie o alla luce diretta del sole.
La conservazione è la parte più importante e delicata, un errore in questa fase può voler dire rovinare tutto in modo irreparabile.
I pomodori conservati al piennolo continuano a maturare, raggrinzendo la buccia esterna, ma mantenendo intatta la polpa.
Con questa tecnica potremo conservarli per mesi, e consumarli al bisogno, staccando qualche piccolo grappolo.
La cosa bella è che il pomodoro così conservato, anche a mesi di distanza mantiene il suo sapore originale, anzi diventa più gustoso e ricco di elementi benefici.
Insomma, è l’alternativa ideale alla conservazione dei pomodori secchi sottolio.
La pratica nel nostro orto domestico
Chi coltiva pomodorini simili al piennolo del Vesuvio, può cimentarsi in questo tipo di conserva.
Difatti, questa tecnica non viene usata solo in Campania, ma anche in altre regioni. Ad esempio in Sicilia, con il famoso pomodoro seccagno Pizzutello di Paceco, oppure in Basilicata e Calabria.
Il pomodoro ideale per fare questa lavorazione deve essere bello consistente, di piccole dimensioni, buccia spessa e polpa soda. Inoltre, non deve essere troppo riccho d’acqua.
I vari pomodori siccagni si prestano bene alla conservazione al piennolo, ma anche un classico datterino è perfetto.
Valutate quindi i pomodori che state coltivando nel vostro orto. Con la conservazione al piennolo rimarrete di sicuro soddisfatti del risultato.
Se non avete già conservato i semi per la prossima stagione, eccovi qui dei buoni semi di una delle varietà di pomodorini del piennolo del Vesuvio.