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La Cichorium endivia crispum, nota comunemente come scarola riccia o indivia, è un tipico ortaggio invernale che può essere agevolmente coltivato in un terreno domestico. Si tratta di una verdura a foglie che può essere consumata sia cotta che cruda. Vediamo quali sono le sue proprietà, come coltivarla al meglio usando la tecnica dell’imbianchimento e quali sono i consigli per la difesa biologica antiparassitaria.
In chiusura di pezzo, proponiamo inoltre una facile ricetta del periodo natalizio. Si tratta di un piatto tipico calabrese che ci permetterà di gustare al meglio la nostra indivia riccia.
Ma iniziamo analizzando le caratteristiche della scarola.
Caratteristiche della scarola riccia
La scarola riccia è una verdura appartenente alla famiglia botanica delle Compositae. Si presenta con il caratteristico cespo a forma di rosetta, con un fusto brevissimo. Dal fusto si diramano foglie di colore verde brillante, arricciate, che si sovrappongono nell’accrescimento. Queste, all’interno del cespo, si chiudono in un grumulo chiamato cuore, di colore biancastro.
Le dimensioni del cuore dell’indivia riccia sono variabili a seconda della specie e della tecnica dell’imbianchimento (se viene applicata).
Varietà di indivia
Le principali varietà di indivia riccia sono:
- Indivia di Ruffec
- La scarola riccia a cuore d’oro
- L’indivia di Pancalieri
- Riccia gigante invernale di Monaco
La coltivazione dell’indivia riccia, periodo di semina e trapianto
L’indivia riccia è una pianta da orto invernale, per cui la sua coltivazione ha inizio nei mesi autunnali. Se seminata nei primi di ottobre in semenzaio, ad esempio, avremo la piccola piantina pronta per il trapianto verso il 20 di ottobre. Di conseguenza, il cespo sarà pronto per la raccolta nel periodo di Natale. Il conteggio da fare è semplice: servono circa 20 giorni per passare dal seme alla piccola piantina e circa 60 dal trapianto alla raccolta.
Ottobre è l’esempio classico del periodo di coltivazione, tuttavia, essendo una specie molto resistente al freddo, si può iniziare anche più in là con l’autunno o addirittura in pieno inverno con raccolta primaverile. In quest’ultimo caso si consiglia di utilizzare il tunnel freddo per la protezione dal gelo.

Tunnel freddo
Si può anche optare per la semina primaverile, al Sud non molto diffusa. In questo caso i tempi si restringono e in 45 giorni dal trapianto potremo avere un cespo ben maturo.
Distanze di trapianto
L’indivia riccia produce un cespo molto voluminoso, è quindi opportuno lasciare una spazio adeguato tra una pianta e l’altra. Si consiglia una distanza di 25-30 cm. tra una pianta e l’altra e di 50 cm. tra le file.
Terreno, concimazione ed irrigazione
Il terreno ideale per la crescita dell’indivia riccia è soffice e ben lavorato, in modo da assicurare un adeguato drenaggio.
L’uso del concime organico biologico è sconsiglio in pre-semina, l’eccesso di azoto potrebbe portare problemi di accrescimento sbilanciato. L’ideale sarebbe trapiantare l’indivia riccia in una porzione di terreno che in precedenza abbia ospitato colture più pesanti. Esempi classici sono le zucchine o i pomodori, colture in cui si utilizza letame o compost per la concimazione.
Per quanto riguarda l’irrigazione la scarola riccia predilige una certa umidità del terreno. Bisogna quindi irrigare con una certa assiduità nei periodi secchi. Inoltre, soprattutto nella prima fase della crescita, bisogna fare in modo che il terreno sia sempre umido. E’ opportuno quindi predisporre un impianto d’irrigazione a goccia.
Naturalmente bisogna evitare i ristagni idrici, che potrebbero causare marciumi basali.
L’irrigazione artificiale viene sospesa se le piante sono in pieno campo e vi sono precipitazioni regolari, cosa frequente in autunno.
Pacciamatura
Per la coltivazione della scarola riccia è molto indicata la pacciamatura naturale. Questa contribuisce a mantenere elevata l’umidità del terreno ed evita il problema della pulizia dalle erbe infestanti. Inoltre, e soprattutto, protegge la pianta da eventuali marciumi che il contatto diretto con il terreno umido potrebbe causare.
L’imbianchimento
L’imbianchimento è una particolare tecnica agronomica applicata su diversi tipi di colture tra cui la scarola riccia. Questa tecnica permette di ottenere cespi più teneri e con un cuore più bianco.
Per un corretto imbiancamento, dapprima si riuniscono le foglie e poi si legano insieme con un elastico o con un laccio. I cespi di indivia, quando vengono imbiancati, devono essere perfettamente asciutti.
Questa pratica viene effettuata quando le piante si trovano circa a ¾ del loro ciclo vegetativo. A seconda delle temperature esterne, può durare dai 10 ai 20 giorni. E’ un’operazione che accelera la maturazione del cespo, quindi è opportuno effettuarla in maniera scalare. In questo modo avremo una produzione di indivia riccia diluita nel tempo.
Altro vantaggio dell’imbianchimento è quello di evitare il contatto diretto delle foglie sul terreno, cosa che può provocare dei marciumi.
Finito il periodo d’imbianchimento la nostra scarola riccia è pronta per la raccolta ed il consumo.
Difesa biologica antiparassitaria
Per fortuna l’indivia riccia non soffre di particolari attacchi parassitari. Gli insetti parassiti a cui bisogna prestare maggiore attenzione sono le lumache, di cui vi abbiamo ampiamente parlato, e gli afidi neri.
I prodotti per afidi in agricoltura biologica devono essere usati in maniera preventiva. Nello specifico, la lotta agli afidi neri avviene con i macerati naturali, in particolare il macerato ortica (che potete fare in casa o, più semplicemente, acquistare qui) e l’infuso d’aglio.
In caso di grossa infestazione già in corso, si può intervenire con olio di neem (che trovate qui).
Le proprietà dell’indivia riccia
L’indivia riccia è una verdura dalle ottime proprietà nutrizionali.
Ha un contenuto calorico veramente esiguo, solo 17 kcal per 100 gr, però ha un alto contenuto di fibre, 1,6 gr ogni 100.
Le sue fibre contengono inulina, un elemento molto importante che aiuta a ridurre i livelli di colesterolo e glucosio nel sangue. Questo ortaggio è dunque particolarmente indicato per combattere il diabete e l’obesità.
Si tratta, inoltre, di una verdura molto ricca di sali minerali, in particolare potassio, ben 380 mg per 100 gr. Per questa ragione, l’indivia aiuta a combattere la ritenzione idrica dell’organismo.
Infine, è un vegetale sorprendentemente ricco di vitamine, in particolare la vitamina C con 35 mg per 100 gr, e vitamina A (retinolo).
Il suo sapore ha un tipico tratto amarognolo che le conferisce un gusto strutturato, superiore a molti tipi di insalata. E’ consistente e croccante, e viene consumata sia cruda (consigliato), che cotta.
Vediamo ora una semplice ricetta per gustarla al meglio.
La ricetta della scarola riccia a “mappina”
La ricetta della scarola riccia a “mappina” appartiene al territorio cosentino ed è solitamente preparata durante la notte di Natale. Questa pietanza è solitamente abbinata ai piatti a base di pesce.

Scarola riccia a mappina
Per prepararla servono:
- 4 cuori di scarola riccia
- peperoncino rosso piccante a piacere
- 2 spicchi d’aglio
- sale, olio EVO, limone.
La procedura è piuttosto semplice. Si lavano i cuori di scarola, si spezzettano e si mettono in una coppa in vetro. Si aggiungono il peperoncino tagliato a pezzi, l’aglio sbucciato e spezzettato, il sale, l’olio e il limone.
A questo punto si mescola bene, e sopra l’insalata viene posto un piatto con un peso (da qui insalata a mappina). Si mette in frigo e si lascia riposare per 24 ore. Fatto questo il piatto è pronto. Semplice, no?
Buon appetito!
1 commento
Buon articolo, chiaro ed esauriente, che fornisce tutte le indicazioni utili per una buona coltivazione dell’ortaggio. Grazie per il vostro lavoro di informazione.