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La carota è una pianta che si coltiva per le sue radici carnose. Seminare e coltivare carote nel nostro orto biologico è una scelta che può dare molte soddisfazioni ma richiede alcune accortezze. Si tratta di un ortaggio da radice, il cui consumo è molto diffuso nel nostro Paese. La produzione agricola destinata alla grande distribuzione occupa enormi distese di superficie. D’altro canto questo ortaggio è prodotto non solo per usi alimentari, ma anche per la trasformazione nell’industria cosmetica. L’olio di carota e l’olio essenziale di semi di carota hanno diverse proprietà benefiche per il nostro corpo. Purtroppo, come sappiamo, le tecniche di coltivazione intensiva portano sulle nostre tavole un prodotto standardizzato, dalle qualità a nostro avviso insoddisfacenti. Le verdure così coltivate nulla hanno a che vedere con il sapore e la qualità che si possono ottenere coltivandole in maniera biologica.
Vediamo dunque come procedere per seminare e coltivare carote bio.
La carota
La carota, Daucus carota ssp. Sativus, è una coltivazione erbacea biennale, appartenente alla famiglia delle Ombrelliferae. Le radici della pianta possono essere di forma e lunghezza assai varia.
Caratteristiche della pianta
A seconda della varietà, le radici della pianta di carota che intendiamo coltivare possono variare di forma. Ce ne sono di corte e tondeggianti, di lunghe e affusolate, di coniche, di cilindriche, ecc. Anche la colorazione può essere differente. Si va dal classico e inconfondibile arancio, fino a colorazioni più bizzarre, come il viola, il rosso o il bianco. Come detto, siamo davanti a una coltura biennale, ciò vuol dire che nel primo anno avviene l’ingrossamento delle radici. Solo a partire dal secondo anno coltivare carote porta alla maturazione dei semi, naturalmente se la pianta viene lasciata vegetare. Nel primo anno le foglie che emergono dal terreno sono disposte a rosetta, frastagliate e pennatosette. Hanno inoltre dei segmenti minutamente incisi e dentati. Nella primavera del secondo anno si sviluppano gli steli fiorali ramificati. Questi possono arrivare a raggiungere un’altezza di due metri. All’estremità portano delle infiorescenze a forma di ombrella, con tanti piccoli fiori di colore bianco. I semi di carota sono costituiti da un achenio, di colore grigio-verdognolo, con una forma piano-convessa, e dall’aroma davvero gradevole.
Carota selvatica
Molto interessante per la nostra trattazione è la carota selvatica Daucus gingidium. Ovviamente non c’è bisogno di coltivare carote selvatiche. Questa specie non si semina né in terra né in vaso, ma è a crescita spontanea. Inoltre è molto diffusa nel nostro Paese. Ve la segnaliamo, però, perché dai semi di questa carota si estrae un olio essenziale molto utilizzato in cosmetica.
- Fiori di carota da coltivazione
- Fiore di carota selvatica
Varietà di semi di carota

Semi di carota
Esistono diverse varietà di semi di carota che è possibile utilizzare nel nostro orto. Queste si distinguono per la forma, la dimensione della radice e per il ciclo biologico, che può essere: precoce, semi-precoce e tardivo. Vediamo insieme quali sono queste varietà.
Varietà precoci a radice corta
Di Parigi a grillo: di forma tondeggiante, con una polpa rossa e tenera;
Corta d’Olanda: con radici a forma conica, lunghe circa il doppio del loro diametro, ideale per semine precoci.
Varietà semi-precoci a radici mezze-lunghe
Le semi precoci sono la Nantese, con una radice cilindrica, punta ottusa, polpa tenera di color rosso intenso, ideale per semine primaverili, con un ciclo di 90-100 gg; l’Ottusa di Chantenay, con una bella radice di forma conico-cilindrica, polpa di color rosso vivo, adatta alle semine primaverili; e la Cilindrica di Amsterdam, con radice cilindrica, polpa rossa, croccante e saporita. Varietà abbastanza precoce con ciclo di 80-90 gg.
Varietà tardive a radici lunghe
Le varietà di carota a radici lungo sono la Rossa di Flakker, di forma allungata e conica, punta ottusa, polpa molto saporita, ideale per la conservazione; e la conica di S. Valery, con una radice voluminosa di forma conica, polpa dolce e tenera, lunga fino a 30 cm, ha un ciclo molto lungo, di circa 5-6 mesi.
Varietà italiane
Se volete coltivare carote italiane, tra le principali varietà autoctone che potete seminare ricordiamo la carota di Polignano e la carota di Viterbo.
Come coltivare le carote
Vediamo ora come coltivare carote nel nostro orto domestico. Si tratta di un’operazione alla portata di tutti, a patto che si seguano gli opportuni accorgimenti. Se avete deciso, quindi, di piantare carote biologiche, ecco i dettagli a cui dovete prestare maggiore attenzione.
Il clima
A livello di clima la coltivazione della pianta di carote si adatta bene a qualsiasi condizione ambientale. Se sono seminate in tarda estate, ad esempio, una volta ingrossata la radice, riescono a resistere bene anche al rigido clima invernale. Tuttavia il clima ideale di crescita è quello temperato e mite. Meglio sarebbe seminare le carote in una zona dell’orto soleggiata.
Periodo di semina
Se vogliamo coltivare carote in modo ottimale, dobbiamo ricordarci di programmare la semina in modo da ottenere una raccolta scalare. Dunque dobbiamo tener conto di ogni specifica varietà e del suo ciclo colturale.
In particolare dobbiamo ricordarci che per coltivare carote precoci bisogna seminare tra febbraio e marzo, e bisogna anche difenderle dal gelo. Per questo è importante piantare le carote in una posizione riparata, in coltura protetta in serra, o sotto un tunnel a soffietto (chiaramente, se coltivate carote in un vaso sarà sufficiente spostare il vaso in un luogo protetto). Le varietà precoci si raccolgono a primavera inoltrata. Le carote si seminano da aprile a giugno se sono semi-precoci, così da raccoglierle dall’estate all’autunno. Le carote tardive si seminano da maggio a luglio per il raccolto autunnale. È possibile seminare le carote anche in agosto in questo caso, per un raccolto previsto tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera successiva.
Terreno e concimazione organica
Il terreno ideale per la coltivazione delle carote deve essere di medio impasto, piuttosto sciolto, magari tendente al sabbioso. Inoltre deve essere soffice e fresco. Per raggiungere migliori risultati, quindi, è importante preparare il terreno con una lavorazione accurata. Con questo tipo di terreno le radici hanno la possibilità di svilupparsi senza soffrire e quindi senza deformarsi. Ovviamente la terra deve avere un buon contenuto di sostanza organica, magari derivante da letamazioni effettuate in precedenti coltivazioni. La sostanza organica, infatti, deve essere in avanzato stato di decomposizione.
La semina delle carote
La semina delle carote è una delle fasi più delicate della coltivazione. Avviene a spaglio, utilizzando circa 7-8 g di semi per una superficie di circa 10 mq.
Da tener presente che i semi di carota hanno una germinazione molto lenta. Ad una temperatura compresa tra gli 8 e 12 gradi, ad esempio, questi ortaggi hanno bisogno dai 20 ai 30 giorni per germinare. In questa fase il terreno deve essere sempre tenuto ben umido. Il seme va interrato a poca profondità, ricoperto da non più di 1 cm di terra. Una volta spuntati i germogli bisognerà eventualmente provvedere a diradare le piantine. È importante lasciare almeno uno spazio di 5-10 cm tra una pianta e l’altra. Per le semine estive è opportuno controllare sempre l’umidità del terreno ed eventualmente innaffiare più di una volta al giorno. Può essere utile al riguardo ombreggiare la porzione di terreno che ospita i semi di carota.
Irrigazione
L’irrigazione è importante anche nelle altri fasi della coltivazione e contribuisce allo sviluppo equilibrato delle carote.
Scompensi idrici possono causare problemi, in un senso e nell’altro. Eccessiva siccità può infatti provocare deformazioni della radice. Un ristagno idrico, d’altro canto, è in grado di causare marciumi. Valutate quindi attentamente la stagione e lo stato delle precipitazioni. In particolar modo, intervenite nel periodo estivo con irrigazione di sostegno.
Operazioni colturali
La principale operazione colturale da effettuare in una coltivazione di carote è quella della sarchiatura, ossia la pulizia dalle erbe infestanti. Questo tipo di operazione può essere limitata intervenendo con la pacciamatura naturale.
Raccolta
La raccolta delle carote si effettua gradualmente scegliendo le radici ben formate. Queste si possono individuare facilmente in quanto fuoriescono dal terreno. Se coltivare carote si protrae nel periodo invernale, ad esempio con la semina in tarda estate, è opportuno provvedere a proteggere le piante dal gelo intensificando la pacciamatura naturale o predisponendo dei tunnel.
Utilizzi delle carote
Le radici delle carote sono apprezzate per le loro proprietà nutrizionali. Sono dolci e saporite, molto nutrienti, dietetiche e ricche di vitamine A, B e C. Contengono inoltre beta-carotene, precursore della vitamina A, un elemento molto utile per la cura della pelle, adatto a prevenire l’invecchiamento. Le carote si consumano crude, grattugiate o tagliate fini, oppure lessate e condite con olio e sale. Molto utilizzato è anche il succo di carota, che concentra i principi attivi, e il suo olio, che si prepara in seguito alla macerazione delle carote essiccate e macinate.
Difesa biologica antiparassitaria
In merito alla difesa biologica antiparassitaria, sottolineiamo che coltivare carote non presenta particolari problematiche. Ovviamente, però, questo è valido se vengono rispettate le giuste condizioni di coltivazione biologica. Il rischio maggiore è la presenza di ristagni idrici che può favorire l’insorgere di malattie crittogamiche, come l’alternariosi o il marcime dei fittoni. Come abbiamo detto, però, un buon drenaggio del terreno, unito alla pacciamatura naturale, previene l’insorgere di queste fisiopatie. Un occhio di riguardo ai parassiti del terreno come il nematode dei bulbi e degli steli Ditylenchus dipsaci, di cui vi abbiamo già parlato in passato. In caso di presenza di questo parassita nel vostro terreno, evitate di coltivare le carote, se non prima di aver effettuato un sovescio di brassicacee. Altri parassiti problematici sono la Psilla della carota, la Tortrice della carota, la Mosca della carota ed il Maggiolino. Per prevenire gli attacchi di questi parassiti, in agricoltura biologica, si può intervenire facendo uso di prodotti naturali quali il macerato di ortica e quello di aglio. Seguendo queste tecniche e questi suggerimenti potrete coltivare carote naturali e sane, che vi daranno molte soddisfazioni. Speriamo quindi di esservi stati utili, e come sempre buona coltivazione biologica.
5 commenti
Spiegazioni molto interessanti. Vi ringrazio perché non è facile trovare chi spieghi le cose in modo semplice e al tempo stesso preciso ed esauriente.
Grazie mille, Gianluca 🙂
Mentre leggo, mia figlia nel suo giardino di Melbourne/Australia dove vive, sta mettendo a dimora le carotine appena germogliate , in un vaso pieno di terra/compost , a mio avviso troppo ricco di vermi; cosa ne pensate ?faccio presente che qui siamo in autunno. Saluti, Delia
Io vorrei coltivare la carota selvatica. Dove si possono reperire i semi??
Grazie
Renata Gobbo
Si può coltivare la carota selvatica??
Grazie
Renata Gobbo