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Il punteruolo nero (Aclees sp.cf. Foveatus), noto anche come curculionide del fico, è un insetto parassita asiatico, arrivato in Italia da circa 20 anni. La sua presenza desta grave preoccupazione tra gli agricoltori, poiché le infestazioni possono portare alla morte gli alberi di fico. Le prime regioni ad essere state infestate sono state Toscana, Liguria e Lazio, ma la sua diffusione si sta pericolosamente espandendo.
Come per tutti gli insetti alieni, la difesa delle colture è resa ancora più difficile dalla mancanza, nel nostro Paese, di efficaci insetti antagonisti. Sul campo si stanno sperimentando innovativi metodi di lotta microbiologica, che sembrano dare dei buoni risultati nel contenimento del parassita.
In quest’articolo vediamo come riconoscere il punteruolo nero del fico, quali danni provoca agli alberi e i prodotti da utilizzare per eliminarlo in modo biologico.
Identificazione dell’Aclees sp.cf. foveatus
Il punteruolo nero (Aclees sp.cf. foveatus) è un insetto appartenente all’ordine Coleoptera, superfamiglia Curculionoidea, famiglia Curculionidae, sottofamiglia Molytinae.
La famiglia dei Curculionidi, che volgarmente chiamiamo Punteruoli, è una delle più grandi ed evolute del regno animale. Comprende numerose specie di parassiti delle colture, come il punteruolo rosso delle palme, il punteruolo del grano e l’oziorrinco. Questi insetti da adulti hanno il capo allungato, come una sorta di rostro più o e meno pronunciato, alle cui estremità si trovano le appendici boccali. Sul rostro si trovano, in posizioni diverse, le antenne.
Descrizione del punteruolo nero del fico
Il curculionide del fico da adulto non supera 1,6 cm di lunghezza. Si presenta con un corpo allungato e coriaceo, di colore nero, poco brillante. Sulla parte terminale del rostro ha due antenne con clava allungata, ognuna composta da 2 segmenti. Le zampe sono 6, corte e robuste, dotate di femori dentati.
Il corpo (pronoto) è abbastanza uniforme, poco più stretto alla base delle ali (elitre), con una punteggiatura fine e profonda. Le elitre hanno punteggiatura ancora più evidente e sono fornite di fini setole interstiziali.
Uova e larve di punteruolo nero
Le uova del punteruolo nero sono ovali e lisce, di colore giallo paglierino e dimensioni di 2,5 x 1,5 mm. Le larve, grosse e tozze, apode, hanno colore giallastro con il capo rossiccio in evidenza. Raggiungono circa 1,5 cm di lunghezza.
I danni del punteruolo nero
Il punteruolo nero è un parassita che vive alle spese dell’albero di fico e che danneggia sia le piante adulte che gli alberi giovani. Sulle prime provoca danni erodendo gli apici dei rami, che disseccano i siconi. Si nutrono anche di foglie e di frutti in maturazione.
Sono però le larve a provocare i maggiori danni, con profonde erosioni alla base della pianta o addirittura delle radici.
Danni alle giovani piante di fico
Il fico è una pianta che si riproduce facilmente in vivaio, per talea legnosa. D’altro canto, l’ambiente vivaistico è ideale alla proliferazione del punteruolo nero e si teme che proprio il commercio di piante in vaso sia stata la causa della sua accidentale introduzione in Italia.
Le larve del curculionide del fico scavano irregolari gallerie nella parte sotterranea delle talee, fino a causare la completa distruzione dei tessuti legnosi e, quindi, la morte della pianta. Le piante attaccate presentano stati di sofferenza generale, con arresto dello sviluppo e ingiallimento fogliare.
Danni agli alberi adulti
Tutti siamo abituati a pensare al fico come a un albero rustico, vigoroso e resistente ai parassiti. Il punteruolo nero, purtroppo, riesce a distruggere la base del tronco delle piante adulte ed eventualmente le grosse radici che spesso affiorano dal terreno. Le larve erodono in maniera profonda la parte sottocorticata del fusto, causando fuoriuscita di rosura e liquido linfatico. Le erosioni arrivano, partendo dalla base, a un’altezza di 50-60 cm, ma in alcuni casi sono stati riscontrati danni anche in punti più alti, sulle branche principali. Gli alberi colpiti subiscono forti deperimenti vegetativi, che nel tempo, circa 2-3 anni, ne causano la morte. Spesso ci si accorge della presenza del punteruolo nero troppo tardi, quando il danno è ormai irrecuperabile.
Ciclo biologico del curculionide del fico
Il curculionide del fico compie 1 o 2 generazioni all’anno, con sovrapposizioni di stadi di sviluppo diversi. L’insetto adulto sverna direttamente sugli alberi, riparato nelle vecchie escavazioni causate delle larve, o in anfratti del terreno intorno al tronco. In giugno, gli adulti fuoriescono e iniziano a nutrirsi della vegetazione. In questo periodo inizia l’accoppiamento, con la deposizione delle uova (singole) che avviene in appositi e piccoli nidi ricavati alla base dell’albero. Appena nate, le larve scavano la corteccia, creando delle gallerie sottocorticali. A piena maturità, compiono la metamorfosi in adulti all’interno di celle pupali.
In settembre si può avere la seconda generazione, molto probabile in stagioni autunnali particolarmente miti come quelle degli ultimi anni.
Difendere gli alberi dal punteruolo nero
Come detto, eliminare il punteruolo nero del fico è molto complesso, in quanto, nel nostro ambiente, non ha nemici naturali. Un po’ quello che è avvenuto con la famigerata cimice asiatica, fino all’introduzione artificiale del suo antagonista vespa samurai. La prima cosa che possiamo fare per difendere i fichi è la rimozione manuale degli adulti, quando li vediamo nutrirsi dei siconi degli alberi. Per evitare la risalita dell’insetto sull’albero si possono sistemare delle strisce di colla (come queste), che è possibile anche fare da sé, in economia, usando della colla vinilica. Purtroppo, la rimozione manuale non è sufficiente a evitare i danni, per l’ovvia difficoltà di controllare minuziosamente e di continuo tutti gli alberi.
Eliminare il curculionide del fico con la Beauveria bassiana
Per combattere e debellare il curculionide del fico, oggi, si sta ricorrendo a sistemi di lotta cosiddetta microbiologica. Si utilizza principalmente la Beauveria bassiana, un fungo endofita ed entomopatogeno. In pratica, il microrganismo si introduce all’interno del parassita in seguito alla germinazione delle spore, che avviene tramite il contatto con la cuticola dell’insetto. Segue la produzione di tossine che causano la morte del punteruolo entro pochi giorni. Esistono diversi ceppi di questo fungo, che si può acquistare in apposite formulazioni che ne consentono l’irrorazione sulle colture. Qui ne trovate un particolare ceppo che è stato usato per una sperimentazione sul campo dal Crea di Firenze.
Come usare la Beauveria bassiana
La Beauveria bassiana è efficace sulle forme adulte, che devono essere colpite dalla miscela realizzata con l’acqua. La vegetazione deve quindi essere bagnata fino al gocciolamento e, se vi resta prodotto, lo si può versare alla base del tronco. Il trattamento deve essere eseguito di sera o al mattino presto, per lasciare la vegetazione bagnata più tempo possibile. È bene ripetere il trattamento a distanza di una settimana.
Come funziona la Beauveria bassiana ►
Eliminare le larve di punteruolo nero del fico usando i Nematodi entomopatogeni
Nei confronti delle larve di punteruolo nero del fico si è invece dimostrato un rimedio efficace l’utilizzo dei nematodi entomopatogeni. Si tratta di microscopici vermi, che attaccano direttamente la larva, proliferando al suo interno.
Questa sorta di “insetticida biologico” è efficace nei confronti del punteruolo nero solo se il nematode appartiene alle specie Heterorhabditis megidis o Steinenerma kraussei. A livello commerciale, è un prodotto che viene venduto nei negozi di agraria in polveri da diluire nell’acqua e mantenere in sospensione. Il trattamento viene fatto a determinati volumi d’acqua e sempre alla base del tronco, dove è presumibile che si annidino le larve.
È un trattamento complesso e con risultati aleatori, in quanto è più difficile raggiungere le larve che si annidano sotto la corteccia.
Come funzionano i nematodi entomopatogeni ►